L'agrindustria piace alla Coldiretti

L'agrindustria piace alla Coldiretti Domani Lobianco apre a Roma il convegno della Confederazione L'agrindustria piace alla Coldiretti Dovrebbe essere annunciato un «progetto per gli Anni 80»; sempre maggior peso all'industria alimentare ROMA — La Coldlrettl — quasi due milioni di lavoratori dipendenti, un milione di aziende agricole — sta tentando di far dimenticare la sua vecchia politica paternalistica (quella degli aiuti e delle sovvenzioni che hanno caratterizzato la, lunga presidenza bonomlana), per assumere un volto moderno e dinamico. In questa svolta, che Arcangelo Lobianco si è prefisso fin dal suo insediamento alla presidenza, è importante il convegno che si aprirà doma* ni a Róma sul tema «Agricol tura e mondo rurale negli Anni 80», e durante il quale Lobianco lancerà un «progetto di società» per l'agricoltura e il mondo rurale. Che cosa significa «progetto di società»? Non è facile dirlo, perché la definizione è molto aperta. Ma Indubbiamente in essa saranno compresi la politica strutturale e del territorio, ; una corretta gestione della politica agraria nazionale e comunitaria; e. cosa nuova per un'organizzazione come la Coldlrettl,-vi sarà un non indifferente interesse per l'agroindustria, con proposte — a quanto ci è dato sapere — per incentivare il sistema agro-alimentare ita llano. E' indubbio che su questo settore ci sia molto da fare in Italia. Una recente indagine dell'Ocse ha identificato due direttrici fondamentali nel sistema, alimentare mondiale: il progresso tecnologico e il processo di «multinazionallzzazione» presente in alcune aziende leader del settore. La prima, direttrice si esplica in due. vie di sviluppo: l'agro-chimica e la blo-industriallzzazion.e (cioè la produzione di alimenti sintetici); la seconda direttrice è 11 progressivo e costante aumento dell'influènza economica sull'Intero settore esplicata dalle cento maggiori aziende agro-alimentari . ■ " In Italia la .situazióne è. del tutto divèrsa. La gran parte delle aziende opera su prodotti «maturi» e nessuna di esse fa parte dell Olimpo delle cento grandi. Le linee di tra sformazlone urtano con il particolare livello italiano di produzione, di distribuzione e di consumo. Il settore produttivo, inoltre, è caratterizzato da una scarsa incidenza delle cooperative (non producono più del 10% del totale nazionale), il settore commerciale ha una scarsa organizzazione del mercato, mentre nel con' suino prevale un utilizzo di prodotti freschi. Queste anomalie consento no trasferimenti di ricchezze non In funzione dell'efficien za. ma del potere di mercato, nonché la diminuzione della competitività delle produzioni agro-alimentari nazionali. In tale quadro che cosa potrebbe suggerire la Coldlrettl? Innanzitutto un consolida' mento delle associazioni di produttori e una corretta applicazione della legge 674/78, in modo da razionalizzare il mercato agricolo attraverso una più precisa presenza dei coltivatori. Poi potrebbe chiedere — e crediamo che Lobianco lo farà — un consolidamento del movimento cooperativistico, legandolo maggiormente all'Impianto industriale, prefigurando cosi ìa possibilità di una collaborazione nella ricerca e nello sviluppo di nuovi prodotti. Poiché già altre volte la Coldlrettl è entrata in polemica con le Partecipazioni statali — per 11 ruolo che svolgono nell'industria alimentare e della grande distribuzione — non è improbabile che nel «progetto per gli Anni 80» vi sia la richiesta di una diversa politica delle esportazioni e una meglio qualificata presenza sul mercato nazionale: ad esempio, con norme di qualità e garanzia per i prodotti, con la revisione dei regolamenti pet^iscrizione al.rAlbo.'.nazloriaie" degli esportatori ortofrutticoli, con un organismo nuovo Incaricato della promozione, del coordinamento e del consumo interno di tali prodotti. Tutto ciò pare confermato da una breve dichiarazione che Lobianco ci ha rilasciato: «Con la proposta complessiva che lanceremo nel prossimi giorni Intendiamo ribadire la nostra vitalità. Il progetto sarà certo segnato dall'esigenza d'un miglioramento nelle condizioni di vita dei produttori agricoli, ma sarà al tempo stesso solido contributo ai bisogni basilari del nostro sistema, che sono quelli di riacquistare capacità produttiva e competitività commerciale». Livio Burato

Persone citate: Arcangelo Lobianco, Livio Burato, Lobianco

Luoghi citati: Italia, Roma