Il premier Botha blocca gli estremisti Sud Africa verso apartheid morbido

Il premier Botha blocca gli estremisti Sud Africa verso apartheid morbido Le elezioni parziali rafforzano la politica di riforme dei nazionalisti Il premier Botha blocca gli estremisti Sud Africa verso apartheid morbido N08TR0 SERVIZIO PARTICOLARE JOHANNESBURG — La maggioranza della popolazione bianca sudafricana è favorevole alla «modernizzazione» dell'apartheid proposta dal premier Pieter Botha. E' questa l'indicazione più chiara fornita da quattro elezioni parziali e tre municipali. I nazionalisti afrikaner, al potere dal 1948, che per la prima volta difendevano davanti agli elettori bianchi il timido programma di riforme adottato dal governo, hanno vinto le tre elezioni municipali e ottenuto tre seggi parlamentari a Parys (Orange Free State). Stellenbosh (Provincia del Capo) e Walvis Bay. Il primo ministro, che non ha risparmiato energie per sostenere la campagna del suo partito, si è rallegrato degli «eccellenti risultati» ma, consapevole del pericolo rappresentato dall'estrema destra afrikaner, ha lanciato un nuovo appello al dissidenti nazionalisti perché ritornino «nel loro vecchio partito».. Se l'ascesa delle idee estremiste (quelle di Jaap Maral*, dal partito Hno, e di Andreis Treurnicht, conservatore, ex ministro) è stata bloccata, non lo è stata definitivamente. Nonostante siano divisi sui metodi, i partigiani dell'apartheid hanno dimostrato che con slogan semplicisti basati sulla paura — «ricordatevi della Rhodesia- — e la menzogna razzista — -volete essere governati dai neri? Votate nazionalista- — possono ottenere i consensi di molti afrikaner. L'estrema destra dissidente ha dimostrato di costituire ormai una forza elettorale con la quale, nelle zone rurali almeno, 11 potere dovrà fare 1 conti. E' la seconda lezione — importantissima—che Botha deve trarre da queste elezioni parziali. Ne risentirà il programma delle riforme? Non è detto. Prima di tutto perché se Marias chiede a Treurnicht di costituire per le prossime elezioni (1968) un fronte comune, 1 due uomini si detestano cordialmente; e poi perché a Stellenbosh, bastione sudista dell'intellighenzia afrikaner, e a Walvis Bay, circoscrizione abitata da operai e funzionari, i «falchi» afrikaner sono stati spazzati via. I risultati dimostrano che l'estrema destra ha raccolto tutti 1 suoi voti e che il soste¬ gno ai dissidenti sembra ormai circoscritto alle zone rurali, dove vive meno di un terzo degli elettori. Infine (e questo può essere l'argomento che peserà di più in favore della realizzazione dei cambiamenti promessi) alcuni politologi sostengono che stanno per avvenire importanti cambiamenti di alleanza. «La disintegrazione del partito maggioritario è finita-, dichiara uno di loro; e aggiunge: «Se Botha applica tutto il suo programma e nient'altro che il suo programma, può ancora guadagnare terreno a sinistra senza cedere a destra-. Secondo un altro esperto, -se il partito ha perso una parte (dal 15 al 20%) della sua base politica tradizionale afrikaner, pub ampiamente compensarla con i liberali anglofoni che non approvano la politica del "tutto o niente" dei progressisti-. Due fenomeni vengono citati a sostegno di questa tesi: a Stellenbosh, dove le idee liberali avevano le maggiori possibilità di farsi strada tra la popolazione universitaria, il candidato del partito progressista (pf p) ha ottenuto un risultato piuttosto debole (1380 voti contro 1 7000 del candidato nazionalista); nella circoscrizione anglofona a nord di Johannesburg il pfp ha perduto suffragi. Ha conservato 11 seggio, ma con un quarto di voti in meno rispetto al 1981. Patrice Claude Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Botha, Jaap Maral, Marias, Parys, Patrice Claude, Pieter Botha

Luoghi citati: Andreis, Italia, Rhodesia, Sud Africa