Usa, guerra alla «Cuban Connection»

Usa, guerra alla «Cuban Connection» anche la mafia coinvolta Usa, guerra alla «Cuban Connection» Il presidente Reagan ha vinto due importanti battaglie: a Miami sono stati incriminati quattro leader politici castristi - «Inviavano eroina e cocaina per finanziare la guerrìglia latino-americana» - A New York arrestate tredici persone per smercio di stupefacenti: sono quasi tutte di origine italiana - Appartengono al gotha di Cosa Nostra ' DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Da New York a Miami, infuria la guerra contro la mafia e la droga pre annuncia te il mese scorso dal presidente Beagan. Dieci anni fa, il film «/I braccio violento della legge* raccontò la sconfitta della •French Connection; ossia del traffico francese di stupefacenti. Adesso, Reagan spera di scrivere una duplice storia: quella del crollo della «JSidlian Connection' da un lato, e della distruzione della «Cubare Connection» dall'altro. La Sicilia e Cuba sono i due centri di smistamento dell'eroina e cocaina proveniente dalle due principali aree di produzione del mondo, la asiatico-mediorieittale e la sudamericana. Il traffico del la prima è controllato dalla mafia; quello della seconda— accusa 11 presidente — da un'alleanza tra «boss» della Colombia, della Bolivia e del regime castrista. Come conferma la visita a Roma del ministro della Giù stlzia Usa, Smith la guerra reaganlana alla droga coin< volge anche l'Italia. E' presso Palermo e altre città siciliane — e forse in Calabria — che vengono raffinate o comunque distribuite l'eroina e la cocaina per New York. Dal le gami tra le grandi cinque «famiglie» mafiose newyorkesi— Cambino, Genovese, Colom bo, Lucchese e Bonanno — e quelle siculo-calabresi dipende un enorme flusso di dollari in Italia e negli Stati Uniti. Palermo e New York sono 1 confini dell'invisibile impero degli stupefacenti di «Cosa Nostra». In questa guerra, Reagan ha appena vinto due importanti battaglie. A Miami, la procura ha Incriminato in absentia per traffico di droga quattro leaders politici cubani. Secondo 11 procuratore Marcus, Inviavano eroina e cocaina negli Stati Uniti per finanziare la guerriglia centro e sudamericana. I quattro sono: l'ammiraglio Santamaria Cuadrado, comandante in capo della flotta cubana, membro del comitato centrale del partito comunista, e amico personale di Castro; Rodrlguez Cruz, anch'egli membro del comitato centrale, presidente dell'Istituto per l'amicizia del popoli; Ravelo Renedo, ex ambasciatore di Cuba In Colombia e ora direttore politico al ministero degli Esteri all'Avana; e Bassols Suarez, consigliere dell'ambasciata cubana a Bogota. A New York, nella più importante operazione degli ultimi quindici anni, l'Fbl, e la Dea, l'Ufficio narcotici, hanno arrestato tredici persone, nella maggioranza italiani di origine siciliana, per smercio di stupefacenti. I- tredici, ha dichiarato 11 direttore dell'Fbl, Webster, erano una delle principali fonti di eroina e cocaina nella metropoli. Webster ha aggiunto che essi facevano capo alle «famiglie» mafiose Bonanno e Lucchese. Precisando di aver operato in collaborazione con l'antidroga in Sicilia e a Roma, Webster non ha escluso cruciali sviluppi nelle indagini anche per quanto riguarda «la guerra parallela» alla droga in Itaila. E' stato infatti 11 primo ca¬ so in cui 11 legame PalermoNew York è emerso con tanta chiarezza. Alcuni del tredici arrestati appartengono al ghota della mafia Usa, I capi sembrano essere Guglielmo Irlzarri, 58 anni, residente a Manhattam, e il cugino Franco, di 49. Vengono descritti come sottocapi Oreste Abbamonte, trentaquattrenne, di Port Washington a Long Island, e Giuseppe Del Vecchio, trentanovenne, di Englewood nel New Jersey. Per costoro, il giudice ha Imposto una cauzione che va 1 milione a 2 milioni di dollari a testa, ossia da quasi 1 miliar¬ do e mezzo a quasi 3 miliardi di lire in caso di richiesta di liberta provvisoria. Tra i «soldati» del gruppo mafioso figura anche un'anziana donna, Bernlce Castello di 62 anni. Oli altri sono: Lorenzo Di Chiara, anni 43; Rafael Gonzales, anni 44; Frank Genovese, anni 39; Armand Casorla, anni 62; Benjamin Mail ah, di anni 57; Gerald Salerno, anni 52; Antonio Torres, anni 60; e Frank Fuentes, anni 52. Vale la pena di riassumere 1 retroscena del k.o. inf erto alla •Cuban Connection». Cominciano sei mesi fa in Messico. Fino al '75-76, il Messico era stata una delle principali sorgenti di droga per gli stati Uniti; dopo un accordo tra 1 due governi, con una serie di operazioni di polizia congiunte, 11 traffico venne bloccato. A Città del Messico, un trafficante di droga colombiano, Gulllot Lara, fu catturato la scorsa primavera. Si scopri che Lara esportava stupefacenti dalla Colombia a Cuba; e importava armi per 1 guerriglieri. Lara è scomparso misteriosamente dalla prigione messicana, e le sue tracce si sono perse in Spagna: si sospetta che si sia rifugiato oltre cortina. Ma dal suoi inter¬ rogatori e emerso con chiarezza un rapporto di «do ut de»» ovverosia «un vero contratto di reciproca fornitura' con Santamaria Cuadrado e gli altri alti funzionari castristi. Dall'Avana, secondo il procuratore Marcus, la droga perveniva a Miami, dove la distribuivano una decina di americani di origine cubana, capeggiati da Lorenzo Perez e Gonzales Qulnones. La vicenda è clamorosa e ha risvolti politici inquietanti. In modo slmile a quanto avviene in Italia tra camorra e terrorismo, essa stabilisce infatti un rapporto tra guerri- glia e traffico di stupefacenti nell'America Latina..Il difficile dialogo tra l'Avana e Washington rischia di venire compromesso con gravi ripercussioni internazionali. A Washington, 11 portavoce dell'Ufficio di Affari e collegamento cubano Miguel Martlnez ha sconfessato le dichiarazioni del procuratore Marcus, definendole «un mucchio di bugie: -Non c'è un briciolo di verità: sono tutte calunnie: Ma Marcus, In una conferenza stampa, ha dichiarato di attenersi «ai principi della giustizia e non della politica». «JVon ho nulla a che fare con la strategia del Dipartimento di Stato o della Casa Bianca nell'America Latinaha sostenuto il procuratore. •Ho incriminato il capo della Marina militare cubana e altri alti funzionari del regime castrista perché colpevoli: e voglio precisare che essi potrebbero essere arrestati, in qualsiasi momento, in Paesi che abbiano con gli Stati Uniti un trattato di estradizione, e che siano disposti a collaborare con noi: Anche il colpo di mano dell'Fbl e della Dea ha il sapore del «giallo». Incomincia con un incontro fortuito tra un agente dell'antidroga presentatosi come trafficante, Gerald Franciosa, e un «soldato» mafioso, Francesco Solimene, al Casinò di Atlantic City, nel New Jersey. Solimene, riferirà l'agente, è un spacciatore di eroina e cocaina, e un accanito giocatore d'azzardo: perde in un sol giorno fino a 100 mila dollari, e in un anno fino a 1 milione e mezzo di dollari, oltre 2 miliardi e 200 milioni di lire. Il «soldato» spiega all'agente che i suol soldi provengono dagli stupefacenti: e lo mette in contatto con Abbamonte e con Del Vecchio. Tre giorni fa, nel cuore di Manhattam, l'agente Franciosa si presenta al due mafiosi, con un milione e mezzo di dollari, 2 miliardi di lire, in cambio di dieci chili di eroina. Ha riferito 11 direttore dell'Fbl che l'arresto di Abbamonte e Del Vecchio è stato degno di un film. Dietro Franciosa, sono spuntati 1 poliziotti armati fino ai denti, mentre altri facevano irruzione nelle case di Irizzarri e compagni. Abbamonte aveva una P 38 ma non è riuscito ad usarla, -Sei un uomo morto; ha gridato a Franciosa tra i denti. L'unico che non si è trovato è stato Sollmeni. Ha confidato che la mafia disapprova 11 suo vizio del gioco. -Il gruppo — ha spiegato Webster — importava a New York ogni settimana 25 chili di eroina: Al dettaglio sono 50 milioni di dollari, 75 miliardi di lire. In un anno Una somma da far rabbrividire: 2 miliardi e 600 milioni di dollari, quasi 4000 miliardi di lire. I successi di Miami e New York sono dovuti alle speciali misure prese dal presidente Reagan. L'esempio più probante è quello di Miami. In quella città, dove entrava la maggior parte della droga destinata agli Stati Uniti. Reagan ha formato una forza regionale «ad hoc», costata 9 milioni di dollari, oltre 13 miliardi di lire. La guerra alla droga di Reagan dovrebbe articolarsi nel varo di dodici speciali forze regionali 11 prossimo gennaio. Reagan ha stanziato per 11 suo piano duecento milioni di dolllarl, circa trecento miliardi di lire: nella maggioranza, essi proverranno dalla .mafia stessa. Le statistiche dimostrano con quanta abilità 11 presidente sia riuscito ad attingere allo stesso traffico di stupefacenti: nell'anno e mezzo che va dal gennaio 1981 all'estate scorsa, le forze dell'ordine statunitensi sono riuscite a sequestrare 271 aerei, 699 battelli e 503 veicoli, tutti venduti con notevole profitto a svariate aste. Nel novanta per cento del casi, si è trattato di operazioni compiute in Florida: secondo 1 calcoli governativi, il valore toccato è stato di 58 milioni di dollari, quasi 90 miliardi di lire. Ennio C ar etto