La Sardegna protesta per il prossimo arrivo di altri 90 camorristi

La Sardegna protesta per il prossimo arrivo di altri 90 camorristi Trasferiti dal carcere di Poggioreale La Sardegna protesta per il prossimo arrivo di altri 90 camorristi CAGLIARI — Novanta camorristi provenienti da Poggioreale e da altre carceri della Campania giungeranno nei prossimi giorni in Sardegna. Si aggiungono ai 60 arrivati nell'Isola una settimana fa, ai 350 venuti ai primi di agosto e al 220 trasferiti nel penitenziari sardi ai primi di maggio. In totale oltre 700, appartenenti alle organizzazioni «nuova camorra» e «nuova famiglia» che sovrappopolavano la casa di pena napoletana rendendola totalmente ingovernabile. All'annuncio di questo nuovo trasferimento, il presidente della Regione, Angelo Rolch, ha Inviato un telegramma a Spadolini e al mi- nlstro della Giustizia, Darida, per «esprimere la più decisa e ferma protesta» delle popolazioni e delle forze politiche isolane contro 11 provvedimento, e per ribadire il rifiuto del «ruolo subalterno di periferica colonia carcerarla» cui la Sardegna sarebbe di fatto condannata dal governo centrale. •Ben differenti partite e ben altri gesti di solidarietà — dice Rolch — la Regione Sarda avrebbe giusto titolo di attendersi per fronteggiare la gravità della crisi economica e il dramma sociale, vissuto da migliala di famiglie di disoccupati e di cassaintegrati». Le prime, vibrate proteste In tema di «turismo carcerario» vennero fatte quando si decise d'inviare nel penitenziario dell'Asinara Raffaele Cutolo per sottrarlo al comodo soggiorno nel carcere di Ascoli ed alla fitta rete di tra-' me camorristiche che da quell'Istituto penale aveva saputo tessere: camorra chiama camorra, si disse allora, e la Sardegna che quel fenomeno non conosceva, avrebbe potuto esserne contagiata. Il procuratore della corte d'appello cagliaritana Villa Santa, protestò anch'egli, temendo l'ulteriore «inquinamento» delle carceri sarde, già toccate dalla presenza di numerosi terroristi. Vennero invece altri camorristi, che furono sparsi nelle colonie penali di Is Arenas, in provincia di Cagliari e di Isili e Mamone, nel Nuorese. E arrivò, puntuale, la legge del più forte subito imposta, dai camorristi: per chi osava j ribellarsi erano botte. Denunce precise non ne sono state mal fatte, ma sono filtrate, attraverso le testimonianze di parenti, notizie di violenti pestaggi. Cosi, anche le colonie penali luoghi di rieducazione carcerarla attraverso 11 lavoro, non si sottraggono alla logica delinquenziale di questi gruppi che, pur essendo estranei all'ambiente nel quale sono stati introdotti a forza, lo stanno piegando al loro volére. Antonio Pinna

Persone citate: Antonio Pinna, Arenas, Darida, Mamone, Raffaele Cutolo, Spadolini, Villa Santa

Luoghi citati: Ascoli, Cagliari, Campania, Isili, Sardegna