Un identikit per il grande evasore

Un identikit per il grande evasore Banche, uffici Iva e postali forniranno un mosaico di informazioni Un identikit per il grande evasore ROMA — il ministro dèlie Finanze, Formica, procede a tappe forzate sul sentiero inesplorato del segreto bancario, che dovrebbe condurci a scoprire le sorgenti della grande evasione fiscale. In luglio ha ottenuto il decreto presidenziale con le norme che consentono deroghe all'ovvio riserbo delle aziende di credito sulla situazione del loro clienti. In ottobre ha approvato l'elenco del • centoundici», cioè dd funzionari autorizzati a compiere accertamenti nelle banche e che, subito, sono stati soprannominati gli «007 del fisco». Poi, a distanza di pochi giorni, sulla «Gazzetta Ufficiale» del 29 ottobre, è uscito il decreto che approva «i modelli di questionari con i quali gli uffici distrettuali delle imposte dirette, gli uffici provinciali dell'imposta sul valore aggiunto e la Guardia di Finanza possono chiedere alle aziende od istituti di credito e all'Ammi¬ nistrazione postale ulteriori dati e notizie di carattere specifico relativi alle copie dei conti intrattenuti con il contribuente: Ci è sembrato interessante riportare il titolo di questo decreto in tutta la sua lunghezza, perché dimostra la cautela con la quale il ministro delle Finanze, in questo caso insolitamente d'accordo, anzi «di concerto» con il ministro del Tesoro, Beniamino Andreatta, si muove su questo delicato terrena E' stato detto e ripetuto che gli accertamenti riguardano solo situazioni da almeno cento milioni in su, quelle importanti, almeno al nostri occhi di uomini della strada. Le situazioni, forse, dei clienti che godono del «prime rate», cioè dei crediti al minimo costo, al più basso tasso d'Interesse. Ma l'Iniziativa di sfondare il velo del segreto bancario ha suscitato e continua a suscitare inquietudine, anche irri¬ riodo Indicato; e avanzano «altre richieste particolari». Il secondo modulario sarà Inviato, dagli stessi uffici delle Imposte dirette, all'amministrazione postale, per conoscere l'ammontare del conti correnti, libretti di risparmio e buoni fruttiferi. Il terzo e 11 quarto questionario sono slmili ai precedenti, ma partiranno dagli uffici provinciali dell'Iva, l'imposta sul valore aggiunto. Con il quinto e il sesto modello si muoveranno 1 Comandi della Ouardla di Finanza. Le domande sono sempre quelle, ma vi si avverte quel carattere più inquisitorio che scaturisce dal Corpo che le pone. Cosi, questi questionari non potevano non essere definiti lMdentlklt» dell'evasore Buona caccia. Purché 1 centoundici «007» di Formica non facciano la fine dd «superispettori» dt Re viglio, del quali non si sente più parlare. Mario Salvatorelli tazione, tra 1 piccoli risparmiatori, che non solo si sentono in regola con il fisco, ma anche tartassati, con la ritenuta alla fonte del 21 per cento sugli interessi, già piuttosto'magri (di fronte al tasso d'inflazione), che riscuotono dal loro depositi e libretti bancari e postali. Questi moduli, anzi «modulari», che per la loro complessità confermano, almeno Indirettamente, che si tratta di «caccia grossa», anche se noti sono indicati quel «tetti», oggi tanto di moda, sono ben sei. Con il primo gli uffid distrettuali delle imposte dirette invitano le banche a predsare — ovviamente, in migliaia di lire — la posizione debitoria1 e quella creditoria del «contribuentc» (quindi, non l'evasore totale), indicato nella richiesta, con le garanzie prestate quelle ricevute, gli sconfinamenti, i fidi accordati. 1 depositi e i conti correnti, le operazioni per i servizi resi nel pe I

Persone citate: Beniamino Andreatta, Formica, Mario Salvatorelli

Luoghi citati: Roma