Lazzarini in tv, sposa per allegrìa «e per non andarmene da Milano»
Lazzarini in tv, sposa per allegrìa «e per non andarmene da Milano» Incontro con Fattrice, che prova la commedia in diretta della Ginzburg Lazzarini in tv, sposa per allegrìa «e per non andarmene da Milano» MILANO — «Onestamente, a questo punto, non pensavo più di poter essere la protagonista di "Ti ho sposato per allegria"... l'età, la mia appartenenza culturale a una certa generazione, i miei ultimi lavori teatrali mi avevano convinta di essere più adatta ad un altro tipo di recitazione. Invece mi sono trovata questo testo tra le mani e ho capito che poteva appartenérmi». Chi parla è Giulia Lazzarini, che al teatro della Fiera di Milano sta provando, in questi giorni a fianco di Giampiero Bianchi, per la regia di Carlo Battistoni, Ti ho sposato per allegria di Natalia Ginzburg. Un mese di tempo per l'allestimento e poi tutti in scena il 14 novembre alle tredici e trenta per un solo e unico spettacolo. Ti ho sposato per allegria, infatti, è l'ultimo lavoro della serie di otto commedie, in diretta, iniziata gli ultimi giorni di settembre, che va in onda sulla seconda rete Tv, ogni domenica, all'ora di pranzo in alternanza dagli studi di Milano e da quelli di Torino. Giulia Lazzarini, lombarda, è così che lei si definisce, quasi trent'anni di carriera come attrice professionista, molto teatro con il Piccolo di Milano tLa tempesta. Mintile la candida. Giorni felici;, alcuni sceneggiati .televisivi al mulino del Po, I miserabili;, tante commedie in diretta nel primi anni di televisione, racconta: «E' un esperimento, questo che stiamo facendo noi in questo caso, assolutamente nuovo per un attore perché prevede la capacità di recitare tanto per le riprese televisive quanto per il pubblico presente in sala. E le due cose assai difficilmente vanno d'accordo tra loro». Allora, se già ne conosceva la difficoltà tecnica perché ha accettalo di farlo? «Portare in giro, come ho fatto l'anno scorso. Giorni felici di Beckett è stato molto faticoso, perfino angosciante. Era. co¬ me se l'amarezza del testo mi fosse rimasta dentro. Perciò ho accettato con gran piacere di lavorare per la televisione. Cosi, quest'estate, con la regia di Bongioanni, con 11 quale avevo già lavorato in Dedicato a un bambino, ho fatto un telefilm sul problema dell'adozione. E adesso sono qui, a preparare questo personaggio femminile ironico e svagato, ma anche capace di incon¬ sueta profondità, che è la protagonista di TI no sposato per allegria: Attrice di teatro principalmente se non esclusivamente, Giulia Lazzarini aveva studiato da attrice di cinema: negli Anni Cinquanta, infatti, è stata una delle prime a frequentare il centro sperimentale di cinematografia andando a vivere da sola per un paio di anni a Roma, lei ragazza milanese di buona famiglia. Poi però al cinema non ha mal fatto niente: perché? «Mi sembrava ci volesse una mentalità diversa da quella che avevo io, per fare cinema. Non so, il cinema è un lavoro scandito da lunghe attese. E poi, appena diplomata, sono tornata a Milano dove ho cominciato a fare teatro in diretta per la televisione. C'erano pochi attori, allora, disposti a girare per la tivù. Io ero giovanissima: pur di recitare avrei fatto qualunque cosa». E anche oggi continua a preferire il teatro a tutto il resto? '«Per girare un telefilm, e ne parlo perché è quello che meglio conosco, occorre una recitazione distesa, naturale, direi una faccia da tutti i giorni; al teatro Invece la concentrazione è massima e cosi pure la tensione interna. Il teatro, quindi, è più stancante. Però 11 teatro mi permette di passare molti mesi a Milano, a casa mia: ho una figlia di dieci anni, per fare le riprese televisive fuori casa mi perderei un pezzo della sua infanzia. Sarebbe una rinuncia che non sono disposta a fare». s. ro. Giulia Lazzarini: «Voglio stare vicina a casa per non perdere l'infanzia di mia figlia che ha dieci anni»
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