Metà degli imputati di Prima linea abbandona Paula per paura dei duri di Claudio Giacchino
Metà degli imputati di Prima linea abbandona Paula per paura dei duri Alle Vallette è cominciato il processo contro 47 terroristi della seconda generazione Metà degli imputati di Prima linea abbandona Paula per paura dei duri Solo Gilberto Cane è rimasto a sfidare gli irriducibili - Con questi ultimi si è schierato anche Daniele Sacco Lanzoni arrestato insieme con Susanna Ronconi nel blitz di Milano - Duecento carabinieri nel servizio di sicurezza Daniele, non andartene» gli urlano gli irriducibili dalla loro gabbia. «Daniele, rimani» grida dal fondo dell'aula una voce di donna, rotta dall'emozione. Lui, Daniele Sacco-Lanzoni, terrorista super ricercato (ha già una condanna all'ergastolo sulle spalle per l'assassinio di due carabinieri) caduto nella rete della giustizia giovedì scorso a Milano insieme con Susanna Ronconi e Gian Franco Quadri col quale adesso divide la gabbia uno è irremovibile. Ha deciso di abbandonare il bunker delle Vallette per protesta. Se ne va anche se dal lontano settore del pubblico un'altra voce femminile implora disperata: Daniele, resta, c'è anche la mamma». Dal suo scranno, il presi' dente della seconda corte d'assise. Bonu, tranquillizza la madre di Sacco-Lanzoni venuta in questo padiglione sperduto nella campagna e nella foschia per intravedere attraverso le sbarre distanti decine di melri il figlio che al l'improvviso, due anni fa, era scomparso nella clandestinità: -Non si preoccupi, signora, suo figlio potrà tornare quando gli pare, niente di grave». In quest'atmosfera si apre il nuovo maxiprocesso per banda armata, rapine, uh attentato dinamitardo contro la seconda generazione di Prima linea (quella cioè che cercò di rilanciare nel settembre '80 l'organizzazione a Torino dopo i rovesci rubiti in prima¬ vera ed estate dopo le confessioni di Roberto Sandalo e di numerosi altri terroristi. Atmosfera edulcorata anche dal comportamento degli irriducibili reclusi nella sesta gabbia, la più lontana dai giurati e dal p. m. Bernardi. Nes¬ scvmslts suna violenza verbale, molta calma nella consueta trattati va (ormai un rito In questi megagiudizi di terrorismo) sull'autodeterminazione, cioè la scelta da parte degli imputati del compagni con i quali stare insieme nelle udienze). Pacatezza anche quando Roberto Bosso, ideologo di PI, e Paolo Zambianchi, uno dei big della banda, lamentano le condizioni di.salute di Walter Pianelli. L'accusato è.costretto alla barella. -Perché — dice — non sono mai stato curato per le fratture riportate cadendo dalla moto poco prima di essere catturato. La polizia mi ricattò: Se non collabori non ti faremo mai visitare». L'atmosfera è tranquilla solo all'apparenza. La paura, costante dei grandi processi contro la lotta armate, è avvertibile nell'aria forse più di altre Volte. Non rode tanto i responsabili del servizio di sicurezza (Imponente, oltre duecento uomini mobilitati per la traduzione dalle Nuove degli imputati) quanto gli stessi imputati. Sono 47 (un solo latitante), solo la metà ha avuto l'animo di venire alle Vallette. A parte otto terroristi che sono contemporaneamente giudicali dall'assise di Firenze e non hanno voluto essere trasferiti, gli assenti hanno scelto la contumacia per evitare le minacce, gli insulti e le botte degli irriducibili (nel precedente maxi procedimento contro PI dell'ai due giovani furono pestati a sangue, perché ritenuti pentiti, dai compagni di un tempo sul cellulare durante la tradotta dall'aula alla prigione). E soprattutto per evitare (come accadde nell'altro processo) di finire 'per sbaglio nella trattativa sull'autodeterminazione e trovarsi poi, per non aver avuto il coraggio del rifiuto, nella gabbia con i duri. Cosi l'unico (pentito o dissociato non importa, agli occhi degli Irriducibili la colpa è uguale e punibile con la morte) a presenziare è Gilberto Cane. Il solo Sacco-Lanzoni gli rivolge parola, per qualificarlo agli amici distanti: «Ecco un infame». Il processo continua oggi. Claudio Giacchino Il pm Bernardi a colloquio con Gianluigi Quadri e Daniele Sacco Lanzoni, arrestati a Milano
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Appello del Papa «Emanuela torna»
- La Missione reduce dal Giappone ricevuta dal Capo del Governo
- «Liberate Ali Agca se volete Emanuela»
- «Emanuela Orlandi è viva»
- Un'auto urta contro lo schiacciasassi muore un giovane, altro gravissimo
- An «preoccupa» la Grecia
- I reduci: «Non dimenticate i dispersi»
- Aspetta i soccorsi, travolto da un Tir
- La fine della guerra
- Jack Nicholson ha un sogno «Un film con Bertolucci»
- Ucciso insegnante di ginnastica
- Furono in tre a uccidere Pasolini?
- «CORREVO DA MIO MARITO PERO' NON SAPEVO SE ERA VIVO»
- Appello del Papa «Emanuela torna»
- L'on. Amendola nuovamente ferito in un'aggressione tra Montecatini e Pistoia
- Due morti e 5 feriti per un frontale
- STAMPA SERA
- Auto salta la corsia Muoiono 2 fratelli
- Rubano un'auto per rincasare 4 arrestati
- 21 aerei nemici abbattuti nei periodo di otto giorni
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- S'uccide con l'auto contro un rimorchio l'industriale del tessile Zegna Baruffa
- "Varsavia deve arrendersi"
- Ucciso insegnante di ginnastica
- Annientato da Monzon abbandona la boxe
- Furono in tre a uccidere Pasolini?
- L'orrenda visione nella sala della Banca
- Il giovane uxoricida e nascosto nei boschi che circondano Druent?
- «CORREVO DA MIO MARITO PERO' NON SAPEVO SE ERA VIVO»
- Grace Kelly ha pagalo
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy