Raid della banda delle autostrade Assaltati nella nebbia tre caselli

Raid della banda delle autostrade Assaltati nella nebbia tre caselli Quattro giovani armati di pistole e fucili a canne mozze seminano terrore Raid della banda delle autostrade Assaltati nella nebbia tre caselli Aggrediti e picchiati i casellanti di Milano Ghisoìfa, Carmagnola e Settimo • Bottino complessivo; 77jrnUioni e mezzo - Forse è la stessa gang che lo scorso ottobre rapinò 60 milioni Rapine a raffica sulle autostrade. Una banda di giovani ha terrorizzato, l'altra notte, gli addetti ai caselli, minacciandoli con pistole e fucili a canne mozze. Complice degli assalti la nebbia che ha coperto la fuga dei banditi su una Bmw bianca. Il bottino complessivo è di 77 milioni e mezzo. La prima rapina è stata compiuta sulla Milano-Torino, al casello di Milano Ghisoìfa; la seconda sulla Torino-Savona alla barriera di Carmagnola; l'ultima a Settimo, sulla Torino-Aosta, Gli autori sono probabil¬ mente gli stessi che il 4 ottobre scorso rapinarono 60 milioni al casello di Settimo perché esistono alcune analogie fra 1 due raid: lo stesso cartello affisso sui vetri del gabbietto per non essere «disturbati» dagli automobilisti (c'era scritto: «Sciopero») e la stessa auto impiegata per la fuga. A Milano Ghisoìfa 1 banditi hanno puntato le armi al casellante verso le 21 e se ne sono andati dopo avere preso 5 milioni e mezzo, due ore dopo hanno costretto il capocasello di Carmagnola, Domenico Magllano, di 39 anni, ad apri¬ re la cassaforte contenente 70 milioni. Gli addetti al caselli hanno riferltoialla polizia di essere stati sorpresi da quattro giovani sbucati dalla nebbia. «Si sono avvicinati a piedi — hanno riferito — lasciando l'auto ad una ventina di metri di distanza». Favoriti dalla scarsa visibilità — ieri sera non era superiore ai 30 metri — 1 delinquenti hanno raggiunto la Torino-Ivrea dove al casello di Settimo erano In servizio Domenico Andorno, 33 anni, Franco Alberto, di 22, e Gennaro Mlale, di 37. Con la stes- sa tecnica Usata il 4 ottobre hanno affisso sul vetro del gabbiouo un cartello con la scritta «sciopero» e spinto gli addetti in una stanza. Lo scopo era quello di farsi consegnare la chiave della cassaforte che gli impiegati hanno giurato di non avere. A questo punto i banditi sono diventati pericolosi. Hanno picchiato 1 casellanti e li hanno costretti a chiamare via radio il capo dei controllori, Antonio Doma. « Venga al casello — gli hanno comunicato —c'è stato un gravissimo incidente». L'espediente non ha però ottenuto tutto l'effetto sperato. Antonio Doma ha mandato sul posto un mezzo di soccorso guidato da Pasquale Dino, a sua volta affrontato, costretto a scendere, malmenato e immobilizzato con le pistole. La nebbia ha avvolto l'intera azione dei banditi e nessuno automobilista ha notato nulla di sospetto. Ma non è stato cosi per il capo dei controllori, sopraggiunto < nel frattempo, che ha tentato di fuggire verso Volplano con la 127 della società. I rapinatori lo hanno inseguito con la Bmw, bloccato e picchiato.

Persone citate: Antonio Doma, Domenico Andorno, Domenico Magllano, Franco Alberto, Gennaro Mlale

Luoghi citati: Carmagnola, Milano, Savona, Torino