L'altra America sfida Reagan

L'altra America sfida Reagan Oggi alla prova elettorale la politica del presidente: si vota per un terzo del Senato e per Finterà Clamerà L'altra America sfida Reagan Fino a ieri i repubblicani avevano la maggioranza al Senato, conquistata nel 1980: 54 seggi contro 46; ora il partito del presidente teme di perderne almeno sei - Alla Camera dei Rappresentanti la maggioranza democratica era già molto sensibile: 241 seggi contro 192. e nulla lascia prevedere che si rovesci una tendenza che resiste dalla fine della seconda guerra mondiale • Se prevarrà alle urne l'avversione per la linea della Casa Bianca in economia e politica estera, Reagan rischia di trovarsi isolato al Congresso più di Nixon ai tempi del Watergate DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Ronald Reagan si presenta oggi all'esame elettorale di metà mandato In una situazione assai più difficile di quanto avesse previsto nel 1980. Sebbene la sua popolarità personale sia risalita dopo un breve declino, tutte le sue politiche sono contestate, da quella economica — la cosiddetta reaganomics — a quella nucleare. Come una spada di Damocle, pende sul suo capo l'Inesorabile legge dei grandi numeri. Slnora il presidente ha retto il' proprio governo su un'esigua maggioranza parlamentare, 15 voti al massimo, nata dal suo maggiore miracolo politico: il varo di una coalizione neoconservatrice che, coi re pubblicani, ha cooptato alcu ni democratici del «profondo Sud». Ma tale maggioranza rischia di sfaldarsi, lasciando Reagan più Isolato al Congresso di quanto non lo fosse Nlxon prima del Watergate. Alla riapertura delle Camere, .potrebbe incominciare per gli Stati Uniti una fase di parali si. non nuova nella storia, do-' vuta al confronto tra potere esecutivo e legislativo. Tradizionalmente, l'impasse è superato attraverso il compromesso. Nel caso del presidente Reagan, ciò vorrebbe dire fare due grosse concessioni: una sulla reaganomics. introducendo ad esemplo nuove tasse e varando opere pubbliche per eombattere , la disoccupazione, l'altra sul riarmo, riducendo le spese militari e, rinunciando a nuove superarmi, col ri sultato di contenere lo spaventoso deficit del bilancio dello Stato — 110 miliardi di dollari quest'anno, circa 170 mila miliardi di lire. Per un paradosso, il compromesso potrebbe andare a beneficio innanzitutto dei repubblicani, e ripresentarli quindi alle elezioni presidenziali dell'84 con speranze di vittoria. La rettifica di rotta del presidente Reagan, per modesta che sia, avrà effetti benefici sui rapporti economici tra Stati Uniti ed Europa e su quelli politici Est-Ovest. Lo scenario postelettorale della superpotenza si basa sui seguenti dati. SENATO. Qui nell'80. per la prima volta in 28 anni, 1 re pubblicani hanno conquistato una netta maggioranza, 54 seggi contro 46. Nelle Mia. Term Electlons di oggi è in palio solo un terzo del Senato, per l'esattezza 33 seggi: di essi, 20 appartengono ai democratici, 13 ai repubblicani. Ma mentre i democratici sono sicuri di conservarli quasi tutti, 1 repubblicani ne considerano pericolanti almeno sei. I loro senatori sulla linea del fuoco dell'opposizione sono Harrison Schmitt del New Mexico, l'ex astronauta dell'Apollo 17, un geologo studioso della Luna; Orrln Hatch dell'Utah, soprannominato il «reagano- mico» per il suo ossequio alla Casa Bianca; Lowell Wicker del Connecticut, che si è peraltro spesso ribellato al presidente; Pete Wilson della California, la cui candidatura si è scontrata con quella del governatore uscente Jerry Brown; John Danforth del Missouri e John Chafee di Rhode Island. Per i repubblicani sarebbe già un risultato positivo perdere soltanto 4 seggi. In caso di parità di forze, il voto decisivo sarebbe infatti, per legge, quello del vicepresidente Bush. CAMERA. Sono in palio tutti 1 435 seggi. La maggio¬ ranza democratica è formidabile, 241 seggi a 192, con due vacanti, e dalla fine della guerra rappresenta praticamente un fenomeno irreversibile. Il problema è se il vantaggio dell'opposizione crescerà appena di 10-12" seggi come i repubblicani si augurano, o crescerà invece di 20-25 come paventano. Qui il presidente Reagan tiene gli occhi puntati sulle figure più prestigiose del proprio partito. Il massimo esemplo è quello di Robert Michel, 11 capogruppo repubblicano della Camera, deirnilnois. Michel rischia la sconfitta a causa del gasdotto siberiano. Nel suo collegio elettorale ha infatti sede la Caterpillar, che In seguito all'embargo di Reagan sul gasdotto ha perso ordinazioni sovietiche per 80 milioni di dollari, e ha licenziato un quarto della manodopera, L'elettorato cittadino — la famosa Peorla ulla quale faceva sempre riferimento Nlxon — si è allineato al democratici. GOVERNATORATI. Essi non influiscono 'ire .tamente sulla capacità de', presidente di governare, ma costituiscono 11 banco di prova delle virtù del due partiti. I governatorati da rinnovare sono 38, di cui 20 democratici e 16 rei ,t>bllcanl. Di nuovo, 1 pubblicani temono di perderne cinque o sei (In questo caso, su un totale di 501 democratici se ne ritroverebbero 32 o 33). Le ragioni sono le consuete, reaganomics e riarmo nucleare Innanzitutto. Il capo della Casa Bianca vede la contesa come una sorta di presa di temperatura degli americani, concentrandosi °ulla California e sullo Stato di New York. La California potrebbe eleggere 11 primo governa4 ore negro della storia anuncana nella persona di Tom Bradley, 11 sessantaduenne sindaco di Los Angeles. Lo Stato di New York sembra aver fatto la sua scelta con l'Italo americano Mario Cuomo, 11 vicegovernatore uscente. Entrambi questi uomin. segna;., la ri presa del New Deal roosevel tlano come elaborato da Ken nedy e da. Johnson. Le luci della ribalta si puntano anche su George Wallace nell'Alabama: l'ex razzista, che oggi propugna l'integrazione raz ziale, nonostante la paralisi provocata dall'attentato di cui fu vittima nel '72, cerca 11 quarto governatorato. MORATORIA NUCLEA¬ RE. Emersa come un problema nazionale 11 giugno scorso, con la marcia del 500 mila a New York, essa è diventata una spina nel fianco del presidente Reagan dopo la pronuncia a sua favore del vescovi cattolici la settimana scorsa. Tre giorni fa, hanno ripropppV - la moratoria nucleare, nati, 'mente parallela tra Stati Uniti e Urss e controllata, quattro saggi, di cui due repubblicani, ossia quattro membri di passati governi: l'ex capo della Cla, Colby, l'ex ministro della Difesa Clifford, l'ex negoziatore del disarmo atomico Wrankle e l'ex ambasciatore a Mosca H arri man. Sulla moratoria, si svolgono oggi referendum in nove grandi Stati dell'Unione dalla California al Massachusetts, e nelle, capitale. In talune Istanze, è affiancato a essi anche un referendum sull'energia atomica o sulle scorie nucleari, n presidente è ferocemente ostile alla moratoria, ma solo l'Arizona sembra spalleggiarlo. LE DONNE. Reagan si è giocato buona parte del voto femminile con la sua negligenza nel confronti dell'emendamento costituzionale sulla parità del sessi bocciato il luglio scorso. La maggioranza delle donne si è Infatti organizzata per votare, e fare, votare democratico. Essa è giunta a caldeggiare candidati maschi contro candidati femmine, perché queste ulti-, me appartengono ai repubblicani. Minacciano di cadere vittima della loro campagna antlreaganlana la signora Fenwick nel New Jersey e la signora 8ul!lvan nello Stato di New York. Dietro alle neofemministe, peraltro assai più al centro di quelle di 10-15 anni fa, si stanno muovendo Importanti minoranze come 1 giovani, 1 negri e gli ispano-americani. Le defezioni dal loro ranghi a favore del presidente sono molto inferiori a quelle del 1080. LA REAGANOMICS. La questione non riguarda solo l'enorme percentuale del disoccupati, il 10.1 per cento (ma^ potrebbe ancora salire). Si fà rientrare nella strategia del presidente anche un complotto contro le pensioni. Il senatore Kennedy ha dichiarato alla radio che la loro decurtazione «é nel piani postelettorali di Reagan». Pur di non sacrificare le spese militari, causa prima del disavanzo pubblico, 11 presidente intaccherebbe 1 più Indispensabili servizi sociali. Reagan ha risposto alla televisione in termini aspri, definendo l'ac¬ cusa una menzogna, e addossando -al folle dispendio* dei democratici la totale responsabilità della crisi economica americana. Su questo e altri punti egli ha dato battaglia Ieri sul piccolo schermo all'ex segretario di Stato Muskle, Per un'Ironia della sorte, la reaganomics è riuscita in un'impresa molto difficile: ha restituito coesione ai sindacati, fratturatisi nell'80. Mentre nelle elezioni presidenziali 1 sondaggi d'opinione sono sempre nazionali e attendibili, sia pure entro certi margini di oscillazione, in quelle parlamentari essi sono carenti: o hanno aspetto locale, o vengono sfalsati dalla distinzione tra partito e presidente. Nel caso odierno, proiezioni precise non ce ne sono state anche perché gli elettori hanno dato risposte diverse a seconda che si parlasse del repubblicani o di Reagan: per 1 repubblicani non hanno mal anticipato più del 40 per cento del voti, per Reagan hanno sempre indicato oltre 1145 per cento. I democratici sono convinti che la vittoria non possa loro sfuggire, e che le sue dimensioni dipendano esclusivamente dall'afflusso alle urne. Se come nel '78 a malapena 11 38 per cento degli elettori andrà a votare, 11 presidente Reagan se la caverà Senza danni eccessivi. Se Invece vi andrà più del 40 per cento, il capo della Casa Bianca potrebbe trovarsi di fronte a una massiccia protesta popolare. In questa seconda ipotesi, non è escluso che riveda le sue Intenzioni di ripresentarsi candidato alla Casa Bianca nell'84. Ma è l'ipotesi meno probabile. Ennio Caretto Due personaggi di spicco nelle elezioni per 11 rinnovo di 36 governatori di Stati, che si svolgono parallelamente al voto per un terzo dei senatori e per rutta la Camera del rappresentanti: l'italoamericano Mario Cuomo pare candidato sicuro per lo Stato di New York; George Wallace si ripresenta per l'Alabama di cui è già stato in passato governatore. Ambedue sono democratici: il primo è esponente di una sorta di rilancio del New Deal, il secondo ha clamorosamente abbandonato le sue vecchie posizioni razziste e ora è sostenitore dell'integrazione del cittadini negri Le elezioni di oggi negli Stati Uniti Senato Camera del Rappresentanti SITUAZIONE SEGGI SITUAZIONE SEGGI •'/ ATTUALE INLIZZA ATT VALE INLIZZA (lOOseggi) (1 3deltotale) (435seggi) (tutti) 54 repubblicani 13 repubbllcani 241 democratici 45 democratic! 19 democratici 192 repubbllcani 435 1 Indipendente 1 Indlpendente 2 segglvacanti Gil americant votano oggl anche per il rinnovo dei governatori di 36 Stati su 50.