Fra bohème e conformismo
Fra bohème e conformismo Fra bohème e conformismo Ma perché Mario non sposa Dorina? , A DDIO giovinezza!» è l'ultima fron\\/\.da nata dalle Scènes de vìe de Boheme di Murger e naturalmente, come accade per gli epigoni troppo tardi, riesce lutt'altra cosa. Là si celebrava, sia pure con larghe concessioni al patetico, la ribellione dei giovani artisti contro il filisteismo: la vita nelle soffitte, la frequentazione di modelle e sartine erano, non diversamente dalle opere che andavano creando, schiaffi sonori alla rispettabilità e al conformismo borghese. Ci si muoveva insomma in un'aria percorsa da lampeggiamenti baudelairiani e già wildiani. Qui, nella piccola Parigi piemontese, il protagonista si rassegna senza protesta a una professione ingrata, rinuncia all'amore della modista (di condizione inferiore alla sua), si installa entro le precostituite barriere di censo, di cultura, di classe. Siamo al rovesciamento totale: più che alla rappresentazione, all'elogio di un caso esemplare di grettezza, di scarsa immaginazione. Lasciamo stare la giovanissima età degli autori, certi costumi che pure sopravvivono tra noi in forme appena travestite, l'avvio assai anticipato, a quei tempi, tra le spine della maturità. Ma va data una risposta all'incredulità o al rammarico del lettore che, stringendo il nocciolo della vicenda, si chiede: ma perché Mario non sposa Dorina? Ora, credo che la commedia deve la sua seduzione residua a un fondamentale senso di irrealtà: irreali il linguaggio, le situazioni, gli amori, ai quali si può dire impunemente addio perché non sono mai esistiti, come la giovinezza stessa, consumata nel-, l'attesa. Non è qui. viene a dirci il suo pallido fantasma ribaltando la pietra sepolcrale. La verità è che i due autori si muovono inavvertitamente in una zona di contagio crepuscolare (il 1911 è l'anno dei Colloqui gozzaniani) che insidia dall'interno la festa goliardica e il buonsenso borghese. La verità è che Mario non farà a lungo il medico condotto, aspetta di risolvere i suoi proble¬ mi lasciandosi trascinare alla guerra che sta in fondo a quegli anni. Anche Nino Oxilia fece in tempo ad accorgersi di tutte le cose rimaste inespresse in Addio giovinezza!, un titolo prodigioso per la luce postuma che avrebbe acquistato nella storia di una generazione. Bisogna leggere Gli orti.Ae sue. poesie pubblicate nel 1918 dagli amici, mettendo insieme i fogli che le granate austriache non erano riuscite a disperdere. La sensualità acutissima e insieme stremala: «...forse domani con più acuti denti morderò nella vostra carne bianca. - Ora non vi vorrei. L'anima è stanca, - il cuore è pieno di stelle cadenti». L'ironia verso una Italietta che già si augura soluzioni «forti»: «Tuo per imparare il segreto. Non so se mi va di rivelarlo». Gli altri insistettero. «Okay, ve lo dirò. Il segreto della recitazione è: impara le tue battute!». Difendevano la propria individualità, eppure quando lavoravano insieme si stabiliva uno scambio d'energia e una corrente emotiva tale da aiutare entrambi a dare il meglio. «Kate poteva essere volubile, capricciosa, non pratica, sfrenatamente immaginativa e spesso fuori dal reale. Spencer teneva il suo occhio acuto su di lei e usava la gentile arma dello humour per rivelarla a se stessa e indicarle le soluzioni migliori». Dopo -La donna del giorno» interpretarono insieme 'Prigioniera di un segreto», 'Senza amore», 'Il mare d'erba», 'Lo stato dell'unione», 'La costola d'Adamo», 'Lui e lei», .La segretaria quasi privata», 'Indovina chi viene a cena?». Un intenso rapporto di lavoro e di affetto, che però non impediva a Tracy di volere primo il suo nome in locandina. Quando qualcuno gli fece notare che almeno per cavalleria poteva lasciar precedere quello della Hepburn, rispose: «Qui siamo in un film, non in una scialuppa di salvataggio». Nonostante queste civetterie divistiche la consapevolezza e la difesa della grande arte della sua Kate era assoluta e furibonda, come quando aggredì un famoso autore di teatro che osava metterla in dubbio. «Cosa in nome di Cristo deve fare un'attrice prima di ottenere il definitivo benestare di voi boriosi intellettualoidi? — gli gridò in faccia, durante un pranzo a Parigi —. Ha lavorato, studiato, fatto pratica, sudato sangue, per trentanni migliorando continuamente... L'ha vista nella parte di Cleopatra o nel dramma autobiografico di O'Neill? E II mercante di Venezia? La bisbetica domata? La miliardaria? Cosa mi dice della Regina d'Africa? E Come vi
Persone citate: Hepburn, Nino Oxilia
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