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i i e tà, le illusioni della gioventù; la sua sostanza è assai tenue, i suoi metodi e sistemi rappresentativi si avvicinano spesso ancor più alla farsa che alla commedia; ma nel suo insieme, un po' birichino, un po' sentimentale, un po' infantile, non manca di attraenza, e può pretendere le simpatie e l'indulgente sorriso di chi l'ascolta: come l'indulgenza e il sorriso sono nel mondo per la gioconda vita studentesca, di cui essa ritrae qualche episodio». Raccontata la trama e ricordato ancora il buon successo di pubblico, il critico concluse: -Ora è giunto il momento che essi, gli autori, escano da questi effimeri saggi, ed affermino più seriamente l'attitudine del loro ingegno'. NEL febbraio 1911 andò in scena /Iddio Giovinezza!, tre atti di due giovani torinesi. Sandro Camasio e Nino Oxilia. La commedia fu subito molto applaudita, ma le recensioni furono, in genere, non troppo favorevoli e di poche righe. Cosi Domenico Lanza, critico teatrale della Stampa, gli dedicò un breve articolo, soltanto siglato, nella pagina della cronaca cittadina. 'La commedia è di due giovani; canta la giovinezza folle e spensierata, e fu applaudita ieri sera con ardore e con giovanile entusiasmo Io non vi dirò che sia una pagina di teatro o un brano d'arte notevole ed encomiabile; essa ha tutte le inesperienze, le facilità, le ingenui¬

Persone citate: Domenico Lanza, Nino Oxilia, Sandro Camasio