Dentro a e i o u ce l'Austria che fu

Dentro a e i o u ce l'Austria che fu Nuovi giochi di parole Dentro a e i o u ce l'Austria che fu E5 difficile resistere al canto delle sirene. Per i pangrammi, le sirene dicono: ..Sempre più brevi! sempre meno lettere! ». VI avevamo avvisato: è quasi impossibile fare un buon pangramma al di sotto delle 35-30 lettere. Invece voi vi ostinate nei dintorni delle 25, e i risultati non sono brillanti. Si salva in parte Filippo Tamagnone. con questo dialogo fra un cliente sempre squattrinato e il barman Fritz (26 lettere): «Bevo Champagne. Fritz!... «Soldi?». «Qua». Dallo stesso Tamagnone un suggerimento prezioso. In un dialogo fra patiti del cinema, si può incastrare questa battuta: «C'è M di Fritz Lang». Panvocaliche Non è mai finita. Per AEIOU già il 24 ottobre dell'81 Pierluigi Piaserico (Montebelluna. Tv) ci segnalava la -sigla acrostica» A.E.I.O.U.. motto della casa d'Asburgo introdotto da Federico III e ripreso da Carlo V a signofocare in latino « Austnae est imperare orbi universo» (spetta all'Austria imperare su tutto l'universo) e in tedesco «Alles Erdreich ist Oesterreich unterthan» (ogni regno della terra e sottoposto all'Austria). Successivamente, in Vienna Vienna... di William M. Johnston (Mondadori 1981) abbiamo letto una reinterpretazione apocalittica: «Austria erit in orbe ultima», a significare che la «finis Austriae» sarà (sarà stata) la fine del Mondo di Ieri, della Civiltà, della Kultura ecc. Ora Edoardo Sanguineti (Genova) ci segnala un'altra reinterpretazione, di apocalissi meno generale: Austria erit imperio orbata undique (l'Austria sarà spogliata di tutto il suo impero). Sanguineti ci dice un'altra cosa che avremmo voluto sapere da sempre: Dante nel Convivio (IV. 6, 3-4) parla di un rarissimo verbo latino, auieo (cugino focomelico di augeo?) che significherebbe «legare parole». Dante ricama su questa panvocalica auieo una mezza pagina che vi andrete a leggere (per esempio nella recente edizione economica del «Convivio», Garzanti, pag. 247). Noi qui vi tracciamo solo la «figura di legame» che Dan- te descrive con toni eccitati. I più superstiziosi fra i nostri lettori vorranno osservare che auieo cade nella' casella 21 della nostra famosa tabella dei 120 casi possibili di panvocalismo. Il 21 è un bel numero, uguale a 3 per 7. E l'esempio che avevamo scelto per 21*»AUIEO (senza sapere in quale galleria della miniera stessimo scavando) era «aurifero». Libri Parliamo brevemente di tre libri recenti, naturalmente solo dal nostro punto di vista. // Santo Graal (Mondadori. L. 12.500) può essere letto come storia di una caccia al tesoro che dura da 2000 anni. Ci sono vari giochi di parole. Già la forma origi- naria del nome (prestiamo fede agli autori, Baigent, Leigli, Lincoln). «Sangraal» o «Sangreal» si presta a' una doppia lettura. a) «SangGraal» o «San Greal». b) «SangRaal» o «SangReal». Tutta la storta starebbe nascosta nella lettura di tipo b). se «Bang Real» vuol dire «Sangue Reale». - Poi leggiamo che la frase famosa «Et In Arcadia ego» può essere densa di misteri, ed è slata ana e l'animata come segue: «I! Tego arcana Del», vattene! lo celo i segreti di Dio. Il protagonista di Uccelli da gabbia e da voliera, di Andrea De Carlo (Einaudi, L. 8000) è costretto a giocare a scarabeo, e non gli place. Di Giorgio Manganelli si ripubblica nei «Nuovi Coralli» (Einaudi, L. 7000) quel Pinocchio: un libro parallelo che già usci nel 1977 nei «Supércoralli». Quando commenta 11 Paese dèi Balocchi, Manganelli osserva che ivi «tutti 1 giochi dei ragazzi sembrano avere questa caratteristica: di essere solitari». Già i giochi che Manganelli cita lasciano qualche dubbio. Andando poi a rileggere Pinocchio si vede come Manganelli abbia tagliato la citazione, lasciando fuori la mosca cieca e il giocare a rincorrersi, che Collodi nomina, e che — ponderiamo la banalità dell'osservazione — giochi solitari non' sono. Ma questo è un falso scopo, la vera trappola .èaltrove. Tutto (dire e non dire, citare e tagliare) è ironico. Manganelli non ama né comunità né comunione né altri derivati. Attendiamo l'elogio della mosca cieca sull'isola deserta. 11 manualetto del rincorrersi da sé. Origami II 22 maggio, dicevamo che la parola «origami» non si trova sui vocabolari. Roberto Morassi (Pistoia) ci scrive che la si trova sul Dizionario della lìngua italiana di M. Dardano uscito da Curcio nell'aprile scorso, e nel supplemento all'edizione Selezione del Reader's Digest del Devoto-Oli (giugno 1980). C'era già anche nella più recente edizione Le Monnler dello stesso Devoto-Oli. dicembre 1979. Il resto è silenzio? Gian Paolo Dossena