La Yourcenar cerca il suo destino nell'archivio di casa di Giovanni Bogliolo

La Yourcenar cerca il suo destino nell'archivio di casa Ritratto autobiografico con antenati La Yourcenar cerca il suo destino nell'archivio di casa CON Archivi dj Sord si completa il dittico autobiografico di Marguerite Yourcenar (che dovrebbe però trovare un'appendice in un terzo volume annunciato da tempo: Quoi, t'eternile?) c si chiariscono le lince di un laborioso processo di investigazione che ha trascurato gli episodi della vita personale per illuminare quelli del passato familiare. Otre memorie — il primo «pannello» di questa rappresentazione che significativamente s'intitola II Lièirimo del mende — cominciava con la narrazione delle circostanze drammatiche che hanno accompagnato la nascita della scrittrice e da queste partiva con un paziente movimento retrogrado attraverso i rami della genealogia materna per giungere fino a disseppellire remote radici medievali. Archivi del Nord procede nella direzione opposta: sorvolando le nebbie delle origini del mondo e di una irrecuperabile protostoria, scova nella folla anonima del primo Gnquecento «un piccolo personaggio chiamalo Cleenewerck, minuscolo a quella distanza come le figure che Batch, Brueglxl o Patinier collocavano sulle strade nello sfondo dei loro dipinti per servire da scala ai paesaggi», e da questo lontano progenitore scende lungo tutto il corso della genealogia paterna. Il secondo si conclude dove era iniziato il primo, sull'immagine di una bambina appena nata che, «come la maggior parte dei neonati umani, di l'impressione di un mere molto vecchio che dovrà ringiovanire. £' infatti molto vecchia: sia per sangue e girli ancestrali, sia per l'elemento non analizzabile che. con antica e bella metafora, chiamiamo anima, essa ha attraversato i suoli». Per Marguerite Yourcenar autobiografia è dunque anzitutto recupero di questo patrimonio ereditario che ci costituisce e ci condiziona, scoperta della rete di combinazioni, non soltanto genetiche, in cui siamo intrappolati. Non in una prospettiva deterministica, però: è troppo forte la vertigine che si prova a contemplare le infinite gc- nerazioni che si moltiplicano dietro le nostre spalle, e troppo profonda la convinzione che, nascendo, altri e ben maggiori debiti si siano contratti con chiunque abbia operato per la crescita dell'umanità perché la ricerca si muova in un'ottica così restrittiva. Quella che la scrittrice si aspetta di trovare alla fine di questo suo lavoro di scavo non è una formula che identifichi con esattezza matematica il complicato amalgama della sua personalità, ma una serie di «analogie», di «frequenze», di «cammini paralleli oppure divergenti» che, adeguata¬ mente sollecitati, consentano di formulare, con tutta la dovuta approssimazione, «certe leggi» che possa riconoscere come sue. Come l'«archivio» che Michel Foucault postulava alla base del discorso culturale non era un passivo repertorio della memoria, ma un sistema di riferimenti capace di determinare il campo di regolarità entro il quale si formano e si trasformano gli enunciati, cosi gli archivi a cui allude Marguerite Yourcenar non sono soltanto quelli, pubblici e privati, che, da storica coscienziosa, ha consultato per rintracciare i documenti frammentari e lacunosi della storia della sua famiglia. . Sono lo spessore di umanità che da quei documenti ha ricostituito e in cui ha trovato un respirabile habitat; sono il sistema che la folla di caratteri, atteggiamenti, episodi pazientemente resuscitati ha delineato sotto i suoi occhi e che, in mancanza di un codice più sicuro, potrà servire da tavola di riferimento della sua stessa esistenza; ma per la figlia concreta e razionale dell'uomo irrequieto ed elusivo che si era fatto tatuare su un braccio le lettere greche della parola ananke, sono anche il caparbio tentativo di dare un volto, o almeno qualche connotato di oggettività, al fantasma incombente della fatalità. Giovanni Bogliolo Marguerite Yourcenar, «Archivi del Nord», trad. di Graziella elitario. Einaudi, 210' pagine, 14.000 lire. Marguerite Yourcenar

Persone citate: Einaudi, Marguerite Yourcenar, Michel Foucault, Yourcenar