fi commosso abbraccio di Spadolini ai familiari di una delle due vittime

fi commosso abbraccio di Spadolini ai familiari di una delle due vittime Nella sede della Mondialpol tra i colleghi dei due agenti uccisi fi commosso abbraccio di Spadolini ai familiari di una delle due vittime I familiari di Sebastiano D'Alleo, assassinato giovedì scorso dal commando brigatista, hanno ricevuto ieri mattina la visita di Spadolini. Un incontro privato che il Presidente ha voluto riservare a questa famiglia e a tutte le guardie del Mondialpol come partecipazione diretta al loro dolore. Avrebbe voluto anche anche 1 familiari dell'altra famiglia colpita dal terrorismo. Ma genitori, fratelli, parenti di Antonio Pedio erano partiti con la salma per Muro Leccese dove Ieri, con lutto cittadino, è avvenuta la tumulazione. Spadolini è stato ricevuto alla sede della Mondialpol in corso Turati dal titolare dottor Calieri e dagli altri dirigenti dell'Istituto di vigilanza. In una sala erano in attesa Raffaele D'Alleo, fratello della vittima, e alcuni zìi. Non c'era il padre né la madre sfatti dal dolore. Spadolini ha abbracciato commosso il fratello di Sebastiano. «£' stata una notizia — ha detto — che mi ha profondamente colpito. Addolorato. Questa città è stata più volte colpita in modo grave dal terrorismo ma questa volta sembrano aver superato i confini della ferocia». Al prefetto Sparano ha chiesto nnti.ie delle indagini. Per risposta ha avuto un gesto sconsolato c l'assicurazione che s!. s.o avorando. Il presidente a questo punto ha ricordato la mafia, il costante impegno ai lotta contro queste due organizzazioni criminali eh. ■ . detto, viaggiano parallele. Il presidente ha parlato con toni affettuosi; e questo suo atteggiamento ha consentito a uno dei familiari del D'Alleo, uno zio materno, piccolo e tarchiate, ci: abbandonarsi a una serie di considerazioni semplici mr >'.he incisive. .Signor pret te — ha detto Rosario Misi reità, bidello in pension delia scuola media Pietro C tionica di Moncalie- rl — sono stato un combattente della guerra di liberazione. Siciliano sono venuto qui a Torino a cercare fortuna per poter dare una posizione ai miei figli. Sono andato bene, lo ammetto, un mio figlio e i miei nipoti sono nella Mondialpol. Quello che è accaduto è Inaudito. Penso però che non dobbiamo arrenderci dobbiamo continuare a vivere del nostro lavoro. Senza paura». Non ha detto nulla Raffaele D'Alleo che ha già annunciato le sue dimissioni, spinto dal padre venditore ambulante. «Un'osservazione — ha ripreso Rosario Mlstretta — me la permetta ancora Presidente. Dovete fare di più per noi. Bisogna dar forza agli uomini della polizia e dei carabinieri perché si impegnino contro questi sciagurati che uccidono senza senso. Bisogna proteggerli perché non capiti cos'è successo che si perseguiti chi s'è prodigato alla liberazione del generale Dozier». ii nidi «Mi sono imposto anche sul capo del più grande Stato del mondo — ha risposto Spadolini — perché gli uomini del Nocs non fossero riconosciuti quando volle premiarli. Reagan si rassegnò a riceverli nel mio studio privato». Spadolini ha chiesto a questi familiari colpiti che cosa pensano di questo terrorismo. Nel silenzio di tutti ha detto: «Credo che siano gli ultimi colpt di coda, i più pericolosi, di una lucertola decapitata. Non rappresentano più nulla se non il timore che uccidano ancora, si macchino di altri efferati delitti. Bisogna snidarli al più presto. Il generale Dalla Chiesa è stato ucciso quando stava per portate l'ultimo colpo. Lo stesso possono aver fatto 'questi a Torino. Una città dove le forze dell'ordine, ricordo, hanno operato bene, hanno scavato a fondo. Potremmo essere vicino alla fine». Alessandro Risalilo

Luoghi citati: Muro Leccese, Torino