Spezzare la catena colpire i complici

Spezzare la catena colpire i complici Spezzare la catena colpire i complici Non si possono negare fondamento e legittimità alla dura protesta degli ebrei romani dopo fintarne attentato contro la loro Sinagoga. Le radici di questa protesta sono antiche e recentissime, le prime riaffiorano, dopo essere state forse troppo in Iretta rimosse: nel nostro Paese furono promulgate leggi antisemite e da nostre città mossero convogli carichi di ebrei italiani diretti verso i campi di sterminio. Quelle recentissime sono da individuarsi nel modo in cui moltissimi giornali, personalità della politica, della cultura e del mondo sindacale hanno rappresentato i fatti libanesi e. più in generale, l'intera questione medio-orientale: in forme sommarie e ideologizzanti (cioè prescindendo dai tatti) i palestinesi dell'Olp hanno finito per essere identificati nel bene e nella verità: gli israeliani nella menzogna e nel male. Ouesta rappresentazione manichea non poteva non tar alterare stati d'animo di più o meno latente antisemitismo ne abbiamo avuto la prova in certi cortei. in corti dibattiti, in non pochi articoli di giornali e riviste. Specie da parte degli organi d'informazione della sinistra si sono omessi sistematicamente dati che avrebbero consentito altri giudizi sulla tragedia libanese: con quanta colpevole leggerezza, per esempio, si à minimizzata o taciuta la circostanza che da anni il Libano è teatro di una guerra civile nutrita di odii inestricabili e di antica data: religiosi, etnici, sociali, di clan e potentati particolari, cui si é sovrapposto con tutto il suo potenziale esplosivo il drammatico insediamento palestinese. Il comun denominatore di questa guerra civile è stato il più assoluto disprezzo per la vita umana: le vittime sono state più di 100 mila, in un groviglio di latti darmi e di vendette e di eccidi inestricabili, di cui non può essere attribuita la responsabilità agli israeliani (da Deaumur a Teli el Zatar. da Ashralieh a Sabra e Chatyla) Si ò trascurato infine di sottolineare come l'Olp abbia coinvolto deliberatamente la popolazione civile dei campi palestinesi nella sua guerra contro Israele: né si sono ricordati i modi distorti con cui l'Olp (o almeno sue essenziali componenti) hanno condotto lungo tutti gli Anni 70 la guerra contro Israele: Monaco di Baviera. Maaloth. Lod. Entebbe... Si tratta di omissioni gravissime e gli ebrei romani hanno avuto ragione di ricordarlo, con rabbia Tuttavia ci sembra che l'alien'alo del Batmizwa non possa essere indicato come un'espressione, diretta ed armata, di un rinato, irrazionale antisemitismo italiano: non ci spingono a questa afférmazione retorici motivi di principio (come quelli che hanno tatto scrivere ieri cho in Italia attentati simili non sono possibili: negli ultimi 13 anni il terrorismo nazionale non si e davvero tatto scrupolo di colpire alta cieca';, quanto piuttosto le strettissime analogie tra l'attentato romano e quelli che negli ultimi due anni hanno preso sanguinosamente a bersaglio le comunità ebraiche di Francia. Austria e Belgio Dalla Sinagoga parigina di Chpernic a quella di Vienna, dal ristorante Goldonberg di Rosiers nel quartiere ebraico di Parigi alla Sinagoga di Roma, un identico filo e identici metodi legano le azioni criminali, iniziate ben prima di Sabra e Chatyla. Si spara nel mucchio, si uccidono bambini, uomini e donne inermi: non per follia, ma seguendo uno spietato disegno, una strategia dell'odio, decisa o lavorila in sedi internazionali potenti, pensa a rendere incolmabile il solco che già divide tragicamente arabi ed ebrei, oltre che a seminare discordia e sospetti tra le comunità ebraiche e / governi e le popola- zioni dei Paesi in cui esse si trovano. In alcuni casi, gli autori sono stati identilicali e hanno addirittura rivendicato il loro gesto: per esempio l'attentato alla Sinagoga di Vienna è stalo rivendicato, nell'agosto '81. dal misterioso Abu Nidal. indicato da alcuni come un palestinese già legato ai < servizi» iracheni, passato armi e bagagli a quelli siriani, insieme ad un 'organizzazione palestinese dissidente. in rotta con l'Olp. denominata Et Assifa Anche le armi che compaiono negli attentati sono il più delle volte di provenienza polacca o sovietica (pistola-mitragliatrice WCZ-63 e Kalashnikov) L'origine, quanto meno medio-orientale, degli attentali, almeno nei suoi livelli esecutivi, è più che certa A questo punto si tratta di individuare le eventuali complicità con ambienti europei, di reclamare dalle polizie dei diversi Paesi occidentali non solo vahde misure di protezione dei luoghi di culti e di attività delle comunità ebraiche che. dall'attentato di Chpernic a quello contro la Sinagoga romana, sono mancate, provocando la giustificata collera degli ebrei francesi e italiani. Ce. infine, un problema di coordinamento nella lotta al terrorismo internazionale operante ni Europa deve essere ancora impostato e risolto positivamente Altrimenti, la catena terroristica non verrà spezzata Piero Sinatti l'Ho I oufT, rabbino capo di Roma R Romn. lino dei feriti nell'attentato viene viccorso

Persone citate: Abu Nidal, Piero Sinatti, Sabra, Zatar