Rincara il gasolio per autotrazione (è il terzo aumento in soli 2 mesi)

Rincara il gasolio per autotrazione (è il terzo aumento in soli 2 mesi) Rincara il gasolio per autotrazione (è il terzo aumento in soli 2 mesi) ROMA —Da oggi il gasolio per autotrattone costa mire ROMA — Da oggi il gasolio per autotrazione costa mire il litro in più, passando du 542 a 559 lire. Insieme con il gasolio per automazione, aumentano (da un minimo di 6 ad un massimo di 16 lire) anclie i prezzi di tutti gli altri petroli per autotrazione e quelli degli oli combustibili. Nessun ritocco, invece, per il prezzo del gasolio per riscaldamento, già salito di 16 lire il litro lunedi scorso. Tutti gli aumenti derivano dalle variazioni intervenute tra i prezzi in vigore negli altri Paesi della Cee e qjiclli applicati in Italia. Variazioni che ormai l'Unione Petrolifera applica sistematicamente non upijena si determina uno scarto superiore alle 15 lire il litro. E' la conseguenza del passaggio da regime di prezzo •amministrato- (sotto il diretto controllo del governo) a prezzo -sonvgìiato-. Nel giro di due soli mesi i listini del gasolio, sia per riscaldamento sia per autotrazione, sono stati ritoccati verso l'alto per ben tre l'offe. Per il consumatore italiano non c'è tregua e proprio nei prossimi giorni il Parlamento tornerà ad occuparsi della edizione-bis dei decreti economici che prevedono un taglio I complessivo per 10 mila miliardi di lire, tra inasprimenti complessivo per 10 mila miliardi di lire, tra inasprimenti della benzina (100 lire il litro) e dell'Iva (in media il 2 per cento) e aumenti dei contributi previdenziali. Il governo Ita ' ridotto da quattro a tre i provvedimenti e ha apportato qualche modifica, come quella relativa ad una maggiore elasticità negli orari di apertura dei negozi. Ma il problema del momento, oltre a non farli decadere una seconda volta, è quello dell'iter parlamentare. Da oggi la Camera sarà impegnata nell'esame della legge finanziaria e del bilancio dello Stato. Sta quindi prevalendo la tesi di una discussione di tutti e tre i decreti da parte del Senato anche per non ingolfare i lavori di Montecitorio. Come per la finanziaria, l'iter si presenta molto impegnativo, sia per l'annunciata opposizione di comunisti, radicali e missini, sia per le sempre possibili imboscate di franchi tiratori della maggioranza (ma potrebbero anche bastare le sempre più frequenti assenze dei deputati del pentapartito ai lavori parlamentari). I decreti devono essere convertiti in legge entro la fine di novembre.

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