Magistrato apre un'inchiesta sui medici in sciopero a Roma

Magistrato apre un'inchiesta sui medici in sciopero a Roma Tra le ipotesi di reato, abbandono collettivo di pubblico servizio Magistrato apre un'inchiesta sui medici in sciopero a Roma Se i fatti verranno accertati, i sanitari rischiano pene da sei mesi a otto anni • Polizia e carabinieri hanno già iniziato ad interrogare primari e malati - «Non abbiamo mai abbandonato gli ospedali, per questo siamo tranquilli» «Saremo noi a dover pagare per situazioni incancrenite» - Un malato; «Non mi sono accorto dell'agitazione» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — I medici ospedalieri romani che hanno aderito agli scioperi del giorni scorsi sono nell'occhio del ciclone: 11 pubblico ministero Luciano Infensi ha deciso di aprire un'inchiesta e ha affidato al vicecapo della squadra mobile di Roma l'Incarico di svolgere indagini e preparare un rapporto sulla situazione creata negli ospedali romani dagli scioperi dei giorni scorsi. Le Ipotesi di reato per i medici che hanno scioperato sarebbero, secondo Infelisi. due: la prima riguarda l'abbandono di persone incapaci per causa di malattia o vecchiaia, la seconda l'abbandono collettivo di pubblici servizi. Le pene, qualora i reati fossero effettivamente contestati, varierebbero da un minimo di sei mesi a un massimo di otto anni (se l'abbandono di una persona bisognosa di assistenza ne abbia causato la morte). La notizia dell'apertura dell'inchiesta ha suscitato scalpore e malumore tra i medici. «Non abbiamo mai ab¬ bandonato gli ospedali — ha dichiarato 11 professor Bonfanti, segretario nazionale dell'Anaao, appena venuto a conoscenza dell'iniziativa del magistrato. Per questo siamo tranquilli, anche se una simile decisione crea un clima pericoloso per il futuro». Già da ieri mattina agenti di polizia e carabinieri hanno dato 11 via alle indagini: al San Camillo, uno fra i più grandi ospedali della capitale, sono stati interrogati i primari e 1 malati. I primi, in molti casi, hanno reagito vivace- mente. «Adesso saremo noi a dover pagare per situazioni incancrenite da tempo!., hanno affermalo in molti; 1 secondi si sono mostrati invece soddisfatti per l'Interessa-, mento della magistratura. Naturalmente non dappertutto lo sciopero aveva creato situazioni di grave disagio. «Dello sciopero non ci siamo neanche accorti — ha detto un malato del San Camillo —; 1 nostri medici aderivano formalmente, cioè non timbravano 11 cartellino, ma venivano come sempre a visitarci... ■ Non posso esprimere valutazioni sulla decisione di Infensi — ha affermato il direttore sanitario del San Camillo Carlo Masantuono —; è chiaro che se la magistratura ha deciso di intervenire lo ha fatto a ragion veduta, per prendere visione diretta dei fatti sulla base delle segnalazioni ricevute. Grande agitazione si è diffusa tra i medici romani aderenti all'Anaao, in particolare preoccupati del fatto che «i carabinieri starebbero provvedendo all'Identificazione di tutti 1 medici che hanno preso parte alle agitazioni, richiedendone gli elenchi direttamente agli ospedali». Rispetto per l'iniziativa della magistratura e preoccupazione per «le punte di esaspe!- razione» raggiunte nella vicenda dei medici ospedalieri, sono stati espressi dal ministro della Sanità Altissimo. «Mi auguro che si possa al più presto riprendere il dialogo — ha dichiarato il ministro — e che questa vicenda possa consentire a tutti di recuperare la calma. nell'Interesse dell'assistenza sanitaria In un telegramma Inviato a Infelisi. il presidente dell'Ordine dei medici romani. Vittorio Cavaceppi, ha chiesto al magistrato di chiarire le motivazioni su cui si basa la sua' decisione: «Le rappresentanze sindacali hanno provveduto ad assicurare le prestazioni d'emergenza durante le agitazioni» ha ribadito ieri pomeriggio Cavaceppi, mentre nella sede dell'Ordine si riunivano in assemblea, per valutare la situazione, i medici delle varie organizzazioni. «La lotta riprenderà come già annunciato — dicono gli iscritti all'Anaao — fino a quando la parte pubblica non prenderà iniziative adeguate a risolvere i nostri problemi». r. s.

Persone citate: Bonfanti, Camillo Carlo, Infelisi

Luoghi citati: Roma