SPETTACOLO, CULTURA E VARIETÀ'

SPETTACOLO, CULTURA E VARIETÀ' A Roma giuristi e autori hanno discusso il problema Film in tv e pubblicità I registi senza una legge rischiano la bocciatura ROMA — Tra sette giorni davanti al pretore di Roma, Vairone, si discuterà il ..caio Samperi». I) regista padovano è ini atti ricorso al magistrato per proibire alla rete televisiva .Italia ].. l'ulteriore programmazione dei suol film con inserimenti pubblicitari. La vertenza, che fa seguilo a quelle già avanzate da altri autori cinematografici (Zeffirclli. per esempio, ha chiesto 2-3 miliardi di danni per lo sfruttamento pubblicitario di ■Romeo e Giulietta»), prende spunto dalla recente trasmissione di due film di Salvatore Samperi (-Malizia» e ■Peccato veniale,) interrotti, come è ormai consuetudine, da sjxit pubblicitari. Il collegio difensivo di Samperi sostiene che l'inserimento di messaggi pubblicitari travisa e modifica l'identità personale dell'opera e ciò va perseguito poiché avviene senza il consenso dell'autore. Questo tema e stalo a lungo dibattuto l'altra sera nel convegno «Film in Tv e pubblicità» promosso dall'Istituto giuridico dello spettacolo e dell'informazione, convegno che ha riunito giuristi, imprenditori e autori cinematografici. Per il dirigente della pretura di Roma Bonaccorsi. in mancanza di un accordo autogestito dalle parti, si rende necessario l'intervento del legislatore per regolamentare questa disciplina. -La normativa Digerite — dice — è scarsamente applicabile: non ci sono i presupposti legali invocati dagli autori». La controparte degli autori era l'altra sera rappresentata dall'avvocato Assumimi (legale di Italia 1) e da una .comunicazione., inviala dall'avv. Bonomo (legale di .Canale 5..) nella quale si affermava che ■ l'inserimento di messaggi pubblicitari nei programmi televisivi incìde sulla fruizione dei programmi da parte degli utenti, non nell'oggetto del diritto d'autvre». A questo proposito il consigliere di Stato, professor Carlo Gessa, ha sottolineato che .(a pubblicità non è pensiero, ma veicolo dell'interesse economico, mentre il pensiero è strumento e veicolo della personalità». Sulla stessa linea dell'avv. Bonomo si e schierato l'avv. Assumma. il quale ha ribadito che le interruzioni pubblicitarie di un film »non violano né l'integrità, né la dignità dell'opera, così come non ledono la paternità, l'onore e la reputazione dell'autore». -Talune finezze giuridiche — osserva l'avv. Fabio De Luca dell'Agis — hanno il difetto di ignorare il valore dell'opera cinematografica che come forma di espressione ha diritto al massimo rispetto. E non deve essere stravolta a scopi di lucro». Propensi alla trattativa si sono mostrati l'altra sera i rappresentanti dell'Unione produttori, anche perche qualche imprenditore cinematografico potrebbe essere chiamato a dividere, in questa vertenza promossa dagli autori, la responsabilità con i network per aver venduto film alle emittenti private e aver consentito l'inserimento degli spot pubblicitari. -Noi siamo per una soluzione negoziata — sottolinea Fulvio Lucisano, presidente dell'Unione produttori — ma gli incontri con gli autori, iniziatisi due mesi fa, si sono arenati per colpa della corrente intransigente». -Non Si può ignorare — aggiunge il produttore Luigi De Laurentiis — che anche noi siamo degli operatori culturali e come tali siamo interessati a che i film italiani trovino spazio nella programmazione televisiva. Spazio che non troverebbero senza le immissioni pubblicitarie». Gli autori e gli attori («/ network — osserva Pino Caruso — per reclamizzare i loro film si sentono quasi sempre della notorietà degli attori») sono tuttora divisi, ma la linea della fermezza sta perdendo consensi, perché anche in Italia (come è già avvenuto negli Stati Uniti) si cerca di compensare il mancato rispetto del diritto d'autore con delle contropartite economiche. .. Questo problema — affermano gli autori cinematografici — non riguarda soltanto i nostri diritti, ma anche quelli del telespettatore a non vedere stravolta un'opera dell'ingegno». Ernesto Baldo Laura Antonelli in «Mali/i.i»

Luoghi citati: Italia, Mali, Roma, Stati Uniti