S. Carlo di Napoli: una stagione lirica in povertà (ma con Fracci, Gasdia e «Salambò» di Musorgsky)

S. Carlo di Napoli: una stagione lirica in povertà (ma con Fracci, Gasdia e «Salambò» di Musorgsky) S. Carlo di Napoli: una stagione lirica in povertà (ma con Fracci, Gasdia e «Salambò» di Musorgsky) NAPOLI — Varalo il programma della stagione lirica al S. Carlo. Nonostante le difficoltà e i problemi comuni a quasi tutti gli enti lirici italiani, le opere annunciate testimoniano la volontà degli amministratori di operare per un rilancio culturale che offra alla città qualcosa di nuovo e di prestigioso. Oltre alle opere si prevedono balletti, recitals, spettacoli di prosa anche in collaborazione cor\. altri enti. Un panorama che risente delle ristrettezze economiche del pesante deficit consolidato (oltre ventitré miliardi) di un magro bilancio, di carenze di strutture e di organici: La stagione lirica napoletana si apre nel solco della tradizione con «I/ti ballo in maschero.» diyertìi per la regia di Ugo GregóreW. e la direzione del maestro Giuseppe Patané. Complessivamente, le opere in cartellone sono otto, tra cui la novità assoluta inprima mondiale Salambò di Musorgsky. Si tratta di frammenti di un lavoro incompiuto ripresi e riportati nella strumentazione da Zoltan Pesko. Regista Yuri Ljubimov, uno dei più validi uomini di teatro delle Repubbliche sovieticlie. Due i cori, lldsN l'uno dello Stabile di Mosca, l'altro del S. Carlo. Una produzione interessante, come ha spiegato il sovrintendente Nando Canessa, che si avvale di particolari accorgimenti e una rappresentazione composta da brani recitativi raccordati alla musica. Il problema itoci è un capitolo di difficile soluzione. E' stato affrontato con una visione di ampio respiro, riandò fiducia ai giovani. E' il caso della Sonnambula di Bellini Sei cantanti su otto si cimen-tano per la prima volta e provengono dal Centro Aslico di Milano. Voci ben omogenee e scelte dal direttore Richard Bonpnge. Il successo alla Biennale di Venezia delle musiche napoletane del 700 con Il Flaminio di Giovan Battista Pergolesi ha fatto riproporre l'opera per la regia di Roberto De Simone. Sarà rappresentata poi al Festiiml di Brema, in Austria e a Charleston, in America. Sulla scia di altri enti lirici, l'ente S. Carlo apre alla prosa con alcune novità assolute di Vittorio Viviani. Quattro i balletti in prograrmna, uno dei quali porta sul palcoscenico il corpo di ballo di Maurice Béjart. Vi sono anche Excelsior di Romualdo Mareneo, Romeo e Giulietta di Proko-' ficv con l'interpretazione di Carla Fracci. a. I.

Luoghi citati: America, Austria, Charleston, Milano, Mosca, Napoli, Venezia