Un'operazione quasi perfetta: bravi

Un'operazione quasi perfetta: bravi Un'operazione quasi perfetta: bravi Campo lungo: il panorama è ampio e Milano trova nella rassegna del Ciak un festival che spazia nel jazz di oggi con criteri internazionali, oltre che con il raziocinio di scelte tempestive. Zoom: qualche nome si apre subito al primo piano: quello di Max Roach con il suo gruppo di percussionisti, di Beaver Harris e di Sonny Rollins. Tuttavia possiamo percorrere con obiettività tutto il cartellone e scoprire ad ogni data gli elementi che conferiscono all'inquadratura lo smalto delle opere quasi perfette. Complimenti, Milano! Eccellente scelta — per esempio — quella caduta sul minuto Petrucciani, pianista francese, gran solista ora in veste di accompagnatore, accanto al risorto e atteso sassofono di un Charles Lloyd. Comunque ci si sposti per l'inquadratura, tutti i cento personaggi che vedremo sulle scene del Ciak meritano il ruolo di protagonista: il pianoforte di D'Andrea, il baritono di Ronnie Cuber, il sax di Garbarek, la tromba di Wheeler e tutti gli altri. Tra gli italiani si segnalano anche le presenze di un Plerannunzi (qui con l'americano Cuber) e di un gruppo di impostazione avanguardista dove fa spicco il sassofono di Actis- Dato. f. monti.

Luoghi citati: Milano