Donne, musica, disperazione a Berlino mentre il nazismo esce dall'ombra

Donne, musica, disperazione a Berlino mentre il nazismo esce dall'ombra Stasera in tv seconda puntata deir«AIexanderplatz» di Fassbinder Donne, musica, disperazione a Berlino mentre il nazismo esce dall'ombra Berlin Alexanderplatz di Fassbinder viene dalla rete 2 collocato a ora tarda: stasera parte attorno alle 23 per finire a mezzanotte. E' una collocazione scomoda per la stragrande maggioranza dei telespettatori che devono alzarsi presto alla mattina. Ma.una volta tanto la si può capire. Il film, pur non contenendo gratuite oscenità, è di un crudele assoluto, ed è comprensibile che la Rai lo riservi a un pubblico meno vasto e 'familiare' che a quell'ora fa una scelta precisa. La prima delle quattordici puntate è stata di introduzione: presentava il protagonista Franz appena uscito di galera dove era stato rinchiuso per aver ammazzato a botte la moglie, e analizzava il suo stordimento delirante di fronte al mondo in cui sì trovava a ricascare, la Berlino fine Anni Venti. Stavolta non è die Franz sia meno importante. Anzi, torreggia da principio alla fine con la sua mole massiccia, il suo ventre, il suo volto grasso e pieno di devastante follia Ma vengono fuori anche, con forza terribile, la Berlino e la Germania di allora. «Hai sentito? — grida Lina sotto a un lampione — a Berlino ci sono selccntosettantatrcmila e 582 disoccupati!» «No, ti sbagli — risponde lui barcollante da un marciapiede all'altro — la ciIra non è esatta, sono seicentosettantatremila e 583... Ci sono anch'io!». Disoccupati, inflazione, moneta come montagna di carta straccia, fame, governo impotente, ricchi privilegiati, violenze, il nazismo in agguato. Ma la gente cerca di divertirsi. Esemplare la sequenza nel café - chantant, giocala su colori forti e sinistramente calar ti in un'atmosfera fumosa. Valzer sentimentale, risate. brindisi, canti, e d'improvviso, in un silenzio totale, da dietro i vetri appannati, Franz guarda nella via deserta e buia e con un'espressione di paura mormora «Il mondo....,, ed è Lina ad appoggiargli il bel viso accanto alla maschera turgido e disfatta. Compare il nazismo. A Franz imbottiscono il cranio con l'idea fissa dell'ordine a tutti icosti, e lui, pur di campare, vende i giornali di Hitler con una svastica al braccio. Altre due sequenze di grande rilievo. La discussione politica con operai di sinistra, suoi ex amici, nel sotterraneo della ferroviaie, mentregli altri invocano la rivoluzione russa e Lenin. Franz si abbandona a un furibondo comizio che sta fra l'invettiva qualunquistica e il monologo disperato, e intanto la voce fuori campo ripete con ritornello ossessionante «Dovrà scorrere 11 sangue a fiumi». E poi lo scontro con gli stessi operai nella squallida birreria con la poesia detta da Franz sull'uomo die trascorre l'esistenza oppresso dallo Stato e che in un lampo si ritrova vecchio ed emarginato («E allora crepi chiedendoti — cos'è mai la vita».). Fi7iale di puntata con Franz nella via oscura, smarrito e inorridito. Attorno, la notturna Berlino incombente. Per tale materia — ossia lo straordinario romanzo di Dóblin — ci t)olei>a solo Fassbinder, un regista die fosse tedesco, e della sua tempra artistica e soprattutto della sua personalità, tormentata quanto il romanzo e per qualche verso simile a quella del protagonista. Il quale è interpretato con sublime e straziante volgarità da Gunther Lamprechl che sembra uscito da un dramma di Toller, da un disegno di Grosz. UfroBuzzolan

Persone citate: Berlin, Grosz, Gunther Lamprechl, Hitler, Lenin, Toller

Luoghi citati: Berlino, Germania