Parla Galassi, il petroliere pentito «La frode allo Stato era un gioco»

Parla Galassi, il petroliere pentito «La frode allo Stato era un gioco» L'ex ufficiale della Finanza depone senza incertezze al processo Giudice Parla Galassi, il petroliere pentito «La frode allo Stato era un gioco» Ha spiegato: «Bastava allungare qualche bustarella agli uomini giusti» - Storie di doppie contabilità («quella nera serviva per corrompere») e di controlli «puramente formali» Al processo contro il gen. Giudice e altri 18 imputati per latrufnvpetroli è statala volta, ieri, dell'ex ufficiale della Finanza e petroliere Salvatore Galassi. Colpito da più mandati di cattura all'inizio delle inchieste sui traffici illeciti, riuscì a rifugiarsi all'estero. Si è costituito l'anno scorso ed è rimasto in carcere fino a pochi giorni fa. avendo ottenuto la libertà provvisoria. E' uno dei «petrolieri pentiti» nel senso che ha deciso di collaborare con gli inquirenti e ammettere gran parte delle accuse contestategli. Le sue dichiarazioni, davanti al tribunale, sono risultate particolarmente Interessanti. Ha detto di aver distribuito numerose bustarelle per corrompere pubblici ufficiali, ha confermato che il contrabbando di oli minerali negli Anni 70 era estesissimo, che chi doveva controllare non lo faceva, che i petrolieri godevano di protezioni ad alto livello. Ecco in sintesi, le sue dichiarazioni nel dialogo col presidente Elvio Fassone. Presidente: «Come avvenivano 1 controlli della Finanza nelle aziende petrolifere da voi controllate come la Garlate e Siplar? Imputato: «Le verifiche erano puramente formali. A me e a Gissi, ex finanzieri, nessuno veniva a rompe¬ re le scatole, eravamo privilegiati. La legge c'era, ma i finanzieri non volevano o non sapevano Intervenire». Presidente: Chi aveva ideato 11 meccanismo della truffa? Imputato: -Ce ne parlò agli inizi del 73 Federico Gambarlni (un petroliere, imputato in questo processo, n.d.r.). Nel giro di poco tempo, tutti nell'ambiente dei petrolieri hanno imparato a frodare lo Stato. Bastava allungare qualche bustarella agli uomini "giusti", alterare le bollette di ac? coràpàgntintertiO'deTtà 'mèrde e il gioco era fatto»: Presidente: Nel marzo '76, dopo l'arresto del Bormida (un collaboratore di Gissi e Galassi, addetto alla distribuzione del falsi documenti, n.d.r.) chi Intervenne per bloccare le indagini che potevano scoprire la frode? Imputato: -Dopo l'affare Bormida ci fu un 'opera di frenaggio da parte del gen. Loprete (all'epoca capo di Stato maggiore della Finanza, n.d.r.). Lo deduco dagli stretti rapporti fra Gissi e Loprete. Una cosa é certa: se l'inchiesta, dopo l'arresto di Bormida, fosse stata condotta seriamente da parte della Finanza e degli inquirenti, si sarebbe scoperto nel 76 quello che la magistratura accerterà anni dopo». Presidente: Lei ammette di aver distribuito assegni per corrompere pubblici ufficiali? Imputato: -Certo, non nego le mie responsabilità. Io e Gissi avevamo una doppia contabilità, quella "nera" serviva per corrompere». Presidente: Alcuni assegni provenienti dal vostri fondi neri sono entrati nelle disponibilità del gen. Oludice. Come lo spiega? Imputato: .Signor presidente, io ì soldi per corrompere li consegnavo in contanti, non sono cosi stupido,.. In un primo momento tion mi spiegavo neppure to come miei assegni fossero finiti al gen. Giudice. Ritengo che sta stato Mussellt (petroliere latitante, n.d.r.) a far pervenire ai vertici del comando della Finanza gli assegni ricevuti da noi per t nostri rapporti commerciali». Presidente: Le risulta che Musselll conoscesse 11 gen. Giudice? Imputato: -Lo supponevo visto die Musselli si vantava spesso dt avere come amici uomini come l'on. Moro, Craxi, Loprete e tanti altri. Me l'ha ribadito anche nei nostri incontri all'estero quand'eravamoentrambi latitanti». Presidente: In quali rapporti lei era con Oissi? Imputato: -Eravamo soci in alcune aziende. Lui dello scandalo dei petroli sa molte piU cose di me. Se si decidesse a parlare quante cose diventerebbero pia chiare...». Lo stesso Gissi, ancora detenuto, sarà interrogato stamane. Ieri 11 tribunale non ha potuto concludere l'audizione del gen. Giudice: il suo difensore, avv. Vittorio Chiusane non era presente perché colpito da un grave lutto familiare. Guido J. Paglia

Luoghi citati: Bormida, Garlate, Gissi