Sindacati e industriali oggi trattano Lama: «Lo scontro sarà molto duro» di Gian Carlo Fossi
Sindacati e industriali oggi trattano Lama: «Lo scontro sarà molto duro» Il confronto, con molti nodi, sui contratti e sul costo del lavoro Sindacati e industriali oggi trattano Lama: «Lo scontro sarà molto duro» ROMA — Nel «palazzo di vetro» della ConfIndustria all'Eur, per la prima volta nella storia sindacale degli ultimi trentacinque anni, sindacati e imprenditori affrontano nel pomeriggio il problema del costo del lavoro e contemporaneamente, ma a livelli diversi, danno 11 via a ben nove tavoli separati di trattativa per il rinnovo dei contratti di circa cinque milioni di lavoratori metalmeccanici, chimici, tessili, edili, cementieri, gasisti, del legno, delle calzature, delle ceramiche. E' un momento di verifica importante, che può segnare una svolta decisiva per il superamento della lunga paralisi delle relazioni industriali oppure la conferma dell'Impossibilità di ricercare insieme soluzioni accettabili per le rispettive parti e compatibili con i tetti di inflazione fissati dal governo Già nella formazione dei calendari delle trattative si avrà la prova di quanto Lama o Merloni, Bentivogli o Mortlllaro siano effettivamente animati dalla volontà di far chiarezza e giungere a qualche risultato: e di quanto, invece, anche nello schieramento sindacale, si confidi dietro le quinte in un intervento diretto del governo, possibilmente concordato, che elimini l'ostacolo più grosso, quello del freno degli automatismi Le previsioni non sono, cer- to, confortanti. Lama, Camiti e Benvenuto hanno preso atto ieri con soddisfazione, insieme al responsabili organizzativi delle tre Confederazioni (Rastrelli, Clancagllni e Larizza) del positivo andamento della consultazione delle strutture, ma paventano da un lato 11 pronunciamento della base, dall'altro l'atteggiamento sempre più duro degli Imprenditori. In un telex Inviato a tutti i dirigenti, la Federazione Cgll-Clsl-Uil ribadisce che la proposta unitaria sul costo del lavoro è organica e che «le sue parti sono strettamente collegate e interdipendenti», sollecita, inoltre, «un voto chiaro sulla piattaforma nella sua unicità ed organicità'-, pur ammettendo che nelle prossime assemblee possano essere avanzate proposte ed eventuali emendamenti a condizione che «non inficino la chiarezza dell'espressione del voto e non lascino equivoci nel giudizio espresso dai lavoratori,,. Mentre il segretario confederale UH, Mattina, manifesta viva preoccupazione per gli incontri odierni («La Confindustria — ha detto — userà qualsiasi argomento, pur di non far camminare la trattativa») Lama va molto oltre. « Ci si deve preparare — ha osservato — ad uno scontro molto aspro. Gli avversari della proposta del movimento sindacale sono tracotanti e decisi, sanno di avere andie nel governo solidi punti di appoggio, come è dimostrato dai molti punti della legge finanziaria e dei decreti in discussione in Parlamento». Il richiamo, fatto ieri dal direttivo della Firn (che ha approvato la proposta unitaria), alla necessità di apportare alcune «integrazioni» per rendere più vincolante la difesa dei redditi bassi (cavallo di battaglia de! pei) ha riacceso le polemiche su questo punto, che ha valore non primario, se riferito al parallelo sforzo per difendere 1 livelli di occupazione soprattutto per i la voratori a basso reddito, maggiormente in pericolo durante numerosi processi di ristrutturazione. Il responsabile economico del pei, Chiaromonte, insiste sulla necessità che la consultazione chiarisca «i punti tuttora aperti»; il vicesegretario del psi. Martelli, critica che «la proposta sindacale sia caricata di interpretazioni intransigenti nella difesa dei salari più bassi da parte di esponenti comunisti della Cgil e ancor più dalla recente sortita di Berlinguer» ; Gerardo Bianco, capogruppo della de alla Camera, non nasconde che «il documento della Federazione unitaria è tutto da verificare nei termini concreti complessivi». I comunisti tentano di creare difficoltà nelle fabbriche, come prova un volantino della sezione operaia del pei della Fatme. una industria romana, nel quale si esprime dissenso «sul fondo di solidarietà e sulla scala mobile». «Si tratta di un elemento — ha commentato Borgomeo, segretario generale della Cisl di Roma — che dimostra l'articolazione delle posizioni dei comunisti, parte dei quali seni brano più preoccupati delle questioni congressuali del partito che dell'unità sindacale». Gian Carlo Fossi Luciano Lama
Luoghi citati: Roma
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