Sul caso Ior-Banco Ambrosiano «guerra» tra settimanali cattolici

Sul caso Ior-Banco Ambrosiano «guerra» tra settimanali cattolici I molti interrogativi suscitati dall'intervista del ministro del Tesoro Sul caso Ior-Banco Ambrosiano «guerra» tra settimanali cattolici Al settimanale «Il Sabato» Marcinkus aveva dichiarato: «Quegli affari di Calvi non sono stati miei» - Andreatta, su «Famiglia Cristiana», lo accusa: «Sapeva tutto da Pasqua '81» ROMA — Ieri di buon mattino, quando monsignor Paul Marcinkus non era ancora entrato nel suo studio al secondo piano del Torrione fatto costruire da Sisto V. il segretario aveva già ben sistemato una fresca copia di «Famiglia Cristiana, sul suo scrittoio. Il presidente dello Ior, che ormai da mesi preferisce non lasciare le mura vaticane. 1 aveva sollecitata lunedi sera al suo collaboratore, dopo aver conosciuto dalle agenzie di stampa le anticipazioni di un servizio pubblicato dal settimanale più cattolico e più diffuso d'Italia. Tema: lo Ior e Roberto Calvi, il Banco Ambrosiano e lo stesso Marcinkus. le inchieste della magistratura e gli interventi ri*;l ministro del Tesoro Beniamino Andreatta. Brutta storia, anche per Marcinkus. A pochi giorni da un'intervista pubblicata e pubblicizzata da un altro settimanale cattolico integrali- sta, «Il Sabato», ecco un articolo che — e lo sostengono gli addetti alle segrete cose della finanza vaticana e della finanza italiana — senza andar troppo tra le righe va a smentire le dichiarazioni del discusso presidente della Banca Vaticana. Scrive «Famiglia Cristiana.: il ministro Andreatta, fin dall'aprile 1981. aveva messo sul chi vive il Vaticano, aveva spiegato allo Ior che Roberto Calvi e il Banco Ambrosiano erano lin troppo esposti; Calvi rischiava il carcere. l'Ambrosiano il fallimento. Almeno quattro avvisi di pericolo. Se cosi è. le dichiarazioni di Marcinkus a «Il Sabato» pericolosamente potrebbero rivelarsi bugie. Aveva detto, l'autorevolo Marcinkus, che «il Banco Ambrosiano pareva a tutti operare con grande successo e con l'apparente approvazione delle autorità monetarie italiane... Ora, però. «Famiglia Cristiana» la dice diversamente: Vaticano e quindi lo Ior. fin dall'aprile I 1981. dopo i quattro solleciti di Andreatta, non potevano ignorare la posizione di Calvi, i suoi guai con l'esposizione dell'Ambrosiano. Calvi — ricordano gli esperti e lo ripete la vedova — fino all'ultimo giorno ha avuto l'appoggio e 1 la protezione vaticani. Ma per qual motivo due settimanali cattolici e autorevoli. «Il Sabato» e «Famiglia Cristiana», il primo voce di Comunione e Liberazione, il secondo voce sensibile dell'Episcopato, si mettono a battagliare come rotocalchi che si contendono il grande colpo? La domanda, calata tra le mura vaticane, va Incontro a silenzi curiali. Dicono che Comunione e Liberazione, con Giovanni Paolo II e Marcinkus, siano un tutt'uno. Dicono che l'Episcopato, con altri ambienti vaticani, allo stesso modo siano un tutt'uno. E nelle stanze vaticane, mentre nessuno vuol commentare, tutti scaricano su Marcinkus. Ieri è Iniziato 11 suo declino? Nel palazzi vaticani si è re¬ I | p!n|I i gistrato, anche ieri, un certo disagio. Visto che 11 ministro Andreatta fin dalla Pasqua dello scorso anno, aveva sollecitato l'attenzione vaticana. I perché nessuno gli ha dato | retta? Anche la Consob. nella primavera del 1981. aveva fatto conoscere le proprie perplessità sull'Ambrosiano ed il !suo presidente. Anche personaggi della finanza lombarda |e cattolica, come ad esempio I l'Imprenditore Amedeo Ancairani Restelli, avevano inviato niessaggi a Giovanni Paolo II auspicando un suo intervento. Perché mai — si chiedono ora questi ambienti accreditati in Vaticano — non sono arrivate né risposte ufficiali, né ufficiose, né interventi del Papa? Marcinkus è sempre nel suo ufficio. «Pasqua 1981: fermate Cal¬ vi..... titola le tre pagine di servizio «Famiglia Cristiana». L'altro settimanale concorrente, «Il Sabato», aveva invece titolato l'intervista a Marcinkus: «Quegli affari di Calvi non sono stati i miei.. Ma fra titolo e contenuto, le due pubblicazioni vicine al Vaticano forse si stanno contendendo, più che le copie diffuse o i lettori acquisiti, credibilità e stima negli ambienti di San Pietro. Resta da capire per quale motivo, ed è per la prima volta, perché due testate della stessa «parrocchia» danno versioni differenti: la partita non sarebbe da poco. I maligni sostengono che è già iniziata la corsa alla presidenza dello Ior. Che sia vero? Andreatta, bolognese focoso, adesso tace. Giovanni Cerniti

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