La mafia colpita al cuore dalla scomunica «Sono isolati, adesso li possiamo battere» di Francesco Santini

La mafia colpita al cuore dalla scomunica «Sono isolati, adesso li possiamo battere» Nella Sicilia che aspetta Wojtyla una Chiesa testimone di nuove speranze La mafia colpita al cuore dalla scomunica «Sono isolati, adesso li possiamo battere» Il cardinale Pappalardo: «Quel documento ormai è un punto fermo» - «Non facciamo politica, dicano gli uomini di partito quale rapporto hanno con la Chiesa» - Mobilitate anche le parrocchie - Qualche sconcerto tra i fedeli i I DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PALERMO — La città scivola nel dramma, la crisi s'addensa sul palazzo comunale delle Aquile, e nella tragedia della ripresa mafiosa si leva i solitaria la voce della Chiesa, Il cardinale Pappalardo vola 'a Firenze, per l'ultimo saluto |a Benelli. {'.amico carissimo..,ma subito rientra a Palermo Iper mettere a punto la visita !di Giovanni Paolo II In Sicilia. Dinanzi alla cattedrale nor- manna. nello splendore delle sale arcivescovili. Salvatore Pappalardo vive senza scorte e senza protezioni. Lavora da due anni al viaggio del Papa, ma subito avverte: .Non so dire se il Pontefice, a Palermo, tornerà a condannare la mafia: nella sua saggezza Giovanni Paolo 11 parlerà alla gente e dirà ciò che ritiene più opportuno e necessario.. Sotto il grande quadro di San Pietro e Paolo che troneggia nel suo studio, il Cardinale di Palermo che ha dichiarato guerra alla criminalità organizzata e ha rilanciato la scomunica sugli uomini della mafia, dice di sé: .Io sono un povero sacerdote.. Parla di Benelli: -Ci siamo conosciuti 38 anni fa. forse nel '43o era il '44. Lu sua scomparsa mi lascia molto, molto addolorato. E' mancato un cardinale il cut impegno religioso, civile ed ecclesiale ha segnato un i periodo di storia. Lo ricordo a Firenze, dove faceva il pastore In maniera cosi completa e coI si impegnata, dÌ7iientica di sé. i sempre è piaciuto a tutti. ' -UnP° come Pappalardo | a Palermo, che ha dato un , frand,f alut0 al Paese comro Ila mafia? ! "/o '°cc,° ouell° che Poss? ! <aTe nel ":io mc,co,° m°"<iodi j Presenza e di lavoro. Non di I \ non, scriviamo questo sui gwr Era un uomo deciso, con idee chiare, con fare energico e non II [[[ ciamo di me cose grandiose, \ i , a a nali. L'informazione a volte è utile, altre volte no. E' un serl'izio, ma deve lasciare agli altri la serenità e la calma. Sulla mafia ho già parlato: il documento dei vescovi siciliani è un punto fermo.. — A Palermo c'è gente che vive frastornata, non ha chiaro il significato della scomunica ai mafiosi. .Dopo la confusione si consolidano le certezze, nella vita di ogni uomo ci sono momenti nei quali si è frastornati e non si sa scegliere, poi tutto si chiarisce.. — E il rapporto Chiesa-politica in Sicilia? Pappalardo risponde secco: .La Chiesa non fa politica: la domanda è mal posta. E' agli uomini di partito che bisogna rivolgersi percìié dicano qual è il loro rapporto con la Chiesa.. Nella grande anticamera del Cardinale di Palermo, c'è un uomo stanchissimo: è Giovanni Glallombardo, vicario episcopale. Si occupa di carità e di assistenza. Conosce la Sicilia più degradata e miserevole. Gli domandiamo: «C'è nella classe politica siciliana un uomo che possa spiegare qual è 11 rapporto tra partiti e gerarchle?». .Un uomo al di sopra di ogni sospetto?., risponde il monsignore, che adesso sembra aver perso la memoria. Fuori, Palermo è nel caos del traffico. La città sembra im pazzire nelle sue strade antl che. Monsignor Glallombardo fa un solo nome, poi dice «Sarà meglio andar a parlare con i giovani, ci sono realtà molto vive nella chiesa di Palermo. C'è, dalla base, una spinta fortissima contro il fe nomeno mafioso. Il cardinale Ina interpretato questa volontà che parte dal basso e, al I tempo stesso, l'ha trasmessa, [dall'alto del suo incarico, ai [cristiani che t'irono nella no[ stra Sicilia.. Adesso che l'eco delle omelie si fa più debole e i manife \ sti per Papa Wojtyla invitano la gente «a mostrare il vero volto, dell'isola, i sacerdoti siciliani trasmettono nelle parrocchie il documento dei vescovi con la scomunica per gli uomini della mafia. Non è la prima volta che in Sicilia si condannano dagli altari .gli uomini della morte., ma monsignor Glallombardo è convinto che, in questo momento, la scomunica può avere maggiori effetti che in passato. .Specie nei giovani — dice — vedo una maturità e un I impegno culturale che è espio- I so improvviso.. La voce più alta della Chiesa siciliana si è pronunciata, è uscita allo scoperto, ma un lungo lavoro l'aveva preceduta nelle parrocchie e nelle comunità. A metà agosto si erano pronunciati parroci del .triangolo della morte.: a Casteldaccia. a Bagheria e Altavilla, dal pulpito domenicale avevano gridato: .Basta con lo scandalo di uomini politici e amministratori comunali che affollano I funerali di noti mafiosi.. Il popolo di Dio conta in Sicilia tredicimila religiosi, 2500 sacerdoti, cinque vescovadi e 15 arcivescovadi. Pappalardo, in ogni occasione, .per un matrimonio o per un funerale. dice sempre al suol: «Oggi cantate a voce alta, qui c'è gente che entra in chiesa per la prima volta in vita sua. facciamoci sentire.. E la Chiesa, adesso che la tragedia si srotola per le strade della città, mostra un nuovo impegno, aggrega cattolici e laici, si pone come punto di riferimento nella «cittàespugnata». Nella disperazione, il vicario episcopale don Francesco Stabile, che più di ogni altro conosce la zona di Bagheria. è instancabile: «/ mafiosi sono Isolati — dice — potremo battere la piovra. CI riusciremo quando si sarà diffusa tra tutti la consapevolezza dell'impegno e la certezza della vittoria.. Francesco Santini