Il Verona di Bagnoli, una squadra di amici di Giulio Accatino

Il Verona di Bagnoli, una squadra di amici Allenatore, giocatori e tifosi non si sono per nulla montati la testa Il Verona di Bagnoli, una squadra di amici Quattro dirigenti forestieri hanno creato la formazione che ora è in testa alla classifica - La modestia del tecnico, che è tornato in Veneto per assistere la figlia cieca - Dirceu è diventato l'idolo locale NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE VERONA — Quattro operatori economici reggono attualmente 11 Verona Calcio. Sono Tino Guldotti di Mantova. Franco Di Lupo di Pisa, Antonio D'Agostino di Lecce, Luciano Vicentini di Trieste. Il capitale sociale è diviso in parti eguali. Come si vede, le sorti del Verona sono affidate a «dirigenti forestieri», che hanno assunto l'incarico nel momento di una crisi profonda, con la squadra In B e un bilancio preoccupante. Dopo due anni di amministrazione, ecco la promozione in A, una dispendiosa campagna acquisti (oltre due miliardi e mezzo di rosso) e 11 primo posto In classifica, sia pure In coabitazione con la Roma. I nuovi giocatori sono di buon valore: Dirceu, Zmuda, Fanna, Marangon, Volpati, Guidetti. Bacchetti, Spinosi e la riserva Toresin. Dirceu e Zmuda sono fuoriUal conto del 2 miliardi e mezzo di passivo, perché come possessori del doppio cartellino entrano nel bilancio di gestione, non in quello della campagna acquisti. Come si vede, 1 nuovi dirigenti hanno rischiato e ora raccolgono i frutti del loro lavoro. Sono stati venduti Odorlzl, Ipsaro, Valente, Piangerei», Cavasin e D'Ottavio. E' stato confermato alla guida tecnica Osvaldo Bagnoli, 47 anni ap¬ pena compiuti, milanese. E Bagnoli sta costruendo 11 suo capolavoro: il Verona gioca e si diverte, fa punti e occupa un'invidiabile posizione. Osvaldo Bagnoli è nato a Milano nel 1935. A 18 anni è entrato nel Milan come giovane calciatore ed ha iniziato una carriera che ha avuto fasi alterne. Ha esordito in serie A, sempre con la maglia del Milan, nel '57. Poi la sua stella è sembrata offuscarsi ed inizia una lunga serie di trasferimenti che lo portano a girare mezz'Italia: Verona, Udine, Catanzaro, Ferrara, di nuovo ad Udine per finire a Verbania. Ha cominciato la carriera d'allenatore nel '72 nella Solblatese, poi è passato al Co¬ mo, Indi al Rlmlni, Fano, Cesena per approdare nuovamente a Verona. Come tecnico ha avuto risultati importanti: tre promozioni, di cui due in A (Cesena e Verona) e una retrocessione, nel Como, quand'era in coppia con Marchloro. Allenando 11 Como In B aveva avuto a disposizione Renzo Rossi e Paolo Rossi. Utilizzava Renzo lasciando In panchina Paolo. A distanza di qualche anno viene da chiedergli 11 perché. Risponde: •.Ho ereditato il Como, che era diretto da Cancian, in un momento molto delicato. Avevo molta fiducia in Paolo Rossi, ma giocava Remo, e potclié la squadra si era messa a funzionare non ho voluto rischiare*. Antipersonagglo, Osvaldo Bagnoli è un allenatore giovane con idee personali. Considera Marchioro *il miglior tecnico per squadre professionlstiche* e Arcari IV Al più abile allenatore di giovani-. Sarebbero motivo di molte discussioni, ma non è questo il momento. Bagnoli dice: -Io penso ad una squadra di amici, non amo comandare ma voglio spiegare le mie intensioni e sono convinto che i giocatori mi capiscono-. Con questo programma Bagnoli porta il sorprendente Verona al primato. Parla a testa bassa, non cambia mai tono di voce, replica alle critiche con molta pacatezza. A chi gli chiede il perché di tanti successi, ribatte: «Si vede che è un periodo fortunato*. Recen- temente ha portato il Cesena in A, per lasciare la società romagnola e venire a Verona a ripetere l'impresa. Su questo traferlmento sono sorte molte voci. Bagnoli ha cambiato per gravi motivi di famiglia. E' sposato con la signora Rosanna e ha due figlie, una di 19 l'altra di 16 anni. La più giovane ha bisogno di molta assistenza. Attualmente frequenta a Verona un corso per maestre d'asilo, ma anche se conferma buon profitto non potrà mal esercitare una professione che è chiusa per 1 non vedenti. Osvaldo Bagnoli parla della famiglia con molto amore: "A Cesena facevo il pendolare: tutte le settimane rientravo a Milano dove vivevano i miei. LI non c'era modo di accudire la figlia minore. Sono venuto a Verona dove esiste una maggiore assistenza. Passo le ore libere con la famiglia. Per me è un conforto poter essere vicino alle mie figliole, specialmente alla più piccola che ha bisogno di me*. Il volto affilato, lo sguardo triste, raramente sorride. A Verona — la moglie è nata qua, la famiglia tra fratelli, cognate e figliolanza arriva a 40 persone — Bagnoli ha comprato casa e qui spera di fermarsi molto. Il lavoro è importante ma la serenità familiare lo è molto di più. Giulio Accatino i l VrtSvALIpsahmdbde Antonio Guimares Dirceu manda in sollucchero i tifosi del Verona