L'Urss ha avvertito l'America che il dopo-Breznev è imminente

L'Urss ha avvertito l'America che il dopo-Breznev è imminente Per il New York Times il leader sovietico potrebbe ritirarsi a dicembre L'Urss ha avvertito l'America che il dopo-Breznev è imminente DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — I sovietici hanno informato gli americani che Breznev è in grado di lavorare solo due giorni la settimana, che le sue forze declinano e che una decisione sul suo successore è imminente. L'Informazione, che risale ad alcune settimane fa, induce gli Stati Uniti a pensare che Breznev possa ritirarsi poco dopo 11 76 compleanno, il prossimo dicembre. Lo ha scritto Ieri 11 New York Times, indicando che questa fu una delle ragioni dell'annullamento del progettato vertice tra 11 leader del Cremlino e il presidente Reagan. Secondo l'autorevole quotidiano, a Washington si fanno tre nomi per la successione di Breznev: il suo favorito Chernenko, l'ex capo della polizia politica Andropov, e Grishh;, della federazione moscovita Gli Usa, aggiunge il New York Times, si sono preparati al cambio della guardia al Cremlino in due modi: precisando le loro posizioni alla leadership sovietica e assumendo un'importante serie di iniziative in politica estera. Sul primo punto, il giornale rivela che nel suo ultimo incontro con Oromyko all'Onu. a settembre. 11 segretario di Stato americano Shultz elencò con chiarezza gli obiettivi I di Reagan: la sua speranza era che il lesto della conversazione fosse sottoposto a Breznev e al suol collaboratori. Il Nciu York Times non si dilunga sul secondo punto. Lo riassume nel seguente monito che Gromyko avrebbe ricevuto da Shultz: -Gli Stati Uniti sono forti e si rafforzeranno ulteriormente. Vogliono la distensione con l'Urss, ma esigono che l'Urss dimostri nella pratica di volerla anch'essa, ad. esempio allentando la repressione in Polonia-. ' Le iniziative di politica estera dirette a condizionare il successore di Breznev sono tuttavia chiare. Le tre principali riguardano il gasdotto siberiano; il varo. 11 primo gennaio prossimo, della forza di pronto Intervento per 11 Golfo Persico, e l'assetto stabile del Medio Oriente. In linea di principio, il governo americano ha stabilito di revocare le sanzioni contro le aziende eu¬ rdWtnptd ropee che partecipano al gasdotto. A una riunione a Washington delle sette potenze industriali, lo scorso venerdì, è emerso un accordo politico per l'adozione sostitutiva di una riduzione del credito, delle esportazioni di tecnologie e di commerci paramilitari con l'Urss. Questa settimana, forse stasera, forse domani, si svolgerà un al- tro incontro. Il Dipartimento di Stato spera di annunciare ufficialmente la fine dell'embargo contro 11 gasdotto prima del 2 novembre, la data dell'arrivo di Spadolini negli Usa. L'espansione della forza di pronto intervento, formata da Carter dopo la caduta dello Scià, si è andata realizzando negli ultimi mesi. E' sorto un comando unificato a Tampa. In Florida, che tra soldati, marinai e aviatori controlla circa 250 mila persone, e che presto disporrà di una massiccia flotta aeronavale, con tre portaerei e dieci squadriglie aeree. Il suo comandante, il generale Kingston, ha dichiarato che se l'Urss tentasse di impadronirsi del petrolio del Oolfo Persico si troverebbe -alle prese con un conflitto armato». Facendo perno sull'isola britannica di Diego Garda. nell'Oceano Indiano, e in caso di necessità su porti e aeroporti in alcuni Paesi Oman, Somalia, Kenya, forse Arabia Saudita — la forza sa rebbe in grado di esercitare un'azione preventiva. Kingston ha prospettato anche l'eventualità che essa si appoggi al Paesi del fianco sud-orientale della Nato, come la Turchia. La linea di Reagan sul Medio Oriente è chiara. Il presidente vuole la soluzione del problema palestinese anche per impedire all'Urss di inse rirsl nella regione. Il presi dente ha tratto conforto dalla disponibilità manifestata dal la delegazione della Lega Araba nella sua visita a Washington, alla fine della scorsa settimana. Il capo del la delegazione, re Hassan del Marocco, ha dichiarato che se la Giordania trova un accordo con l'Olp potrà partecipare ai negoziati di Camp David, e ha aggiunto che se Israele abbandonasse 1 territori occu pati nella guerra del "67, la Lega Araba lo riconoscerebbe In questo contesto, 11 vero ostacolo per gli Stati Uniti è convincere il governo Begin a dialogare. e, c.