Berloni: oggi la Ford, poi Billy e Sinudyne di Gianni Menichelli

Berloni: oggi la Ford, poi Billy e Sinudyne Nel basket (6° giornata) comincia contro i campioni d'Europa un trittico di ferro per i torinesi Berloni: oggi la Ford, poi Billy e Sinudyne Brumatti prenota «almeno quattro punti» - L'inesperienza di Bryant e il doppione BrewerBari viera problemi ancora irrisolti dei eanturi ni - Chones e Speicher primi americani nuovi Nel basket, prima della sesta giornata, è cominciata la danza dei cambi d'americano. I primi due nomi nuovi sono anche nomi noti: a Firenze, al posto di Rich Hunger, è arrivato Jim Chones, 34 anni, centro di 2 metri e otto, superstar della Marquette University di troppi anni fa, tagliato dai Washington Bullets dopo dieci stagioni da professionista, soprattutto a Cleveland. Chones è un astro già ben avviato sulla via del tramonto: ma a Firenze, per la squadra ultima in classifica in A2, anche questa robusta e gloriosa cariatide dell'Nba potrebbe recitare una parte determinante. A Roseto, sempre in A2, riecco invece Dave Speicher, 27 anni, ala di due metri e quattro, al posto di Norris; Speicher stava per firmare per la Cover già poche ore prima della chiusura dei tesseramenti, poi entrò in scena questo Norris, clie gli fu preferito: incomprensibilmente, perché Dave — che tutti ricordano per le nove partite ben giocate due anni fa a Torino sostituendo l'infortunato Williams — è un uomo-squadra preziosissimo e un ragazzo d'oro. Lo confermerà cer¬ a o. o l , o o n 2, 2, r, e ; e e, e o zr¬ tamente: non segnerà venti punti a partita, ma darà sostanza vera alla neopromossa squadretta abruzzese. Merita un ..in bocca al lupo». Altre novità ..americane» si avranno nelle prossime settimane, ora che i «prò» procedono al loro ultimi scarti e che da noi affiorano nella coscienza degli allenatori i primi dubbi concreti d'aver preso un granchio in estate (per non parlare degli infortuni, come quello di Beai all'Honky). Fino a pochi giorni fa qualcuno pronosticava un cambio d'americano anche a Cantù, poi la Ford ha se non altro vinto le sue prime due partite e sulla coppia Bryant-Brewer è tornato a splendere il sole. Si fa per dire, perché è comunque un solicello pallido pallido. Per parlar chiaro, Bryant è insostituibile sul mercato americano, dove di califfi sui 2,10 senza contratto ce ne sono pochini. Però 11 morcttone nella sua università non deve aver sentito troppo spesso menzionare il vocabolo ..defense» e se non fosse per la buona varietà di movimenti in fase di conclusione, parrebbe uscito, più che da un college, da un liceo: lungo lungo, curvo curvo, sembra a tratti un cucciolone spaesato, fa quasi tenerezza. Domenica col Billy ha preso 17 rimbalzi e Primo ha finalmente sorriso: ma i lunghi del Billy dov'erano? Quanto a Jim Brewer, un suo recupero difensivo su Gianelli a San Siro (sorpasso in contropiede e stoppata netta, in acrobazia) ha sconvolto perfino la grinta severa di Rino Rubini. Là sotto, in mezzo alla difesa, il vecchio Jim è uno specialista di talento. In attacco però non attendetevi da lui più che qualche tap-in e qualche bel passaggio. Per nove stagioni, nell'Nba, non è stato mai af far suo fare canestro: non può cambiare abitudini qui per far piacere alla famiglia Allievi. I tagliafuori di Brewer combinati con quelli di Barivicra faranno probabilmente la fortuna di Bryant rlmbalzista. Ma col doppione Brewer-Barabba in campo la Ford è una corazzata senza cannoni : difficilmente affondablle, però in grado di far fuoco soltanto con i piccoli calibri di Riva e Marzorati. Ecco perché non ha torto Primo quando medita un massiccio im¬ piego del bimbo Bosa, uno che «vede» il canestro, in alternativa a Barivicra. La salute della Ford, a una settimana di distanza dalla resurrezione di Milano, viene nuovamente sottoposta a check-up oggi a Torino, davanti a una Berloni rimessa in rotta dal successo esterno di mercoledì a Venezia: «Loro i>erranno per vincere e per mettersi definitivamente alle spalle la crisi — proclama Pino Brumatti —. Mi aspetto una Ford decisissima, con la spada fiammeggiante: ma io ho già pronto un bel secchio d'acqua fredda». La Berloni è all'ottanta per cento della forma, come è giusto in questa fase per chi punti allo scudetto. C'è qualche problemino di concentrazione in difesa (a Venezia 53 punti subiti nel primo tempo), c'è un Don Ford che contro la squadra omonima vorrebbe aggiustare la mira un po' sballata in queste prime settimane. In sette giorni, dopo i canturini, ci saranno per i torinesi il Billy a San Siro e poi la Sinudyne al Ruffini. «Prenoto — dice Brumatti — almeno quattro punti». Gianni Menichelli