Imminenti le nuove norme per pensioni di invalidità

Imminenti le nuove norme per pensioni di invalidità La legge, passata ai Senato, in discussione alla Camera Imminenti le nuove norme per pensioni di invalidità Ci chiedono da più parti di riassumere il disegno di legge (già approvato dal Senato e in attesa di esame da parte della Camera) che dovrebbe mettere un freno al pensionamento per invalidità che al ritmo attuale rischia di far saltare I tutto il sistema. Per rendersi conto dell'inflazione esistente In questo settore della previdenza basti pensare che. mentre negli altri Stati europei il rapporto ; tra pensioni di invalidità e ; pensioni di vecchiaia è di I quattro a uno. in Italia il nu1 mero delle ppnsioni di invali' dita supera quello delle pensioni assegnate per vecchiaia. Ecco alcuni dati sulla distri; buzione territoriale di una prestazione che, nata all'insegna della invalidità, è degenerata nell'assistenzialismo. Risulta infatti che per ogni 100 pensioni di vecchiaia ne sono i state concesse 50 per invalidii là in Lombardia: 74 nel VeneI to; 77 in Piemonte; 174 nel ! Lazio: 249 in Sicilia; 264 in Campania; 277 nelle Marche; 370 in Umbria e 437 nel Moli; se. con punte di oltre 11500 per j cento in alcune province del Meridione. Il costo di queste pensioni è — secondo dati abbastanza recenti — di oltre 16.000 miliardi all'anno, che con quello delle Integrazioni al trattamenti minimi di legge (altri 19.000 miliardi all'anno) rende impossibile il contenimento della spesa pubblica. Secondo il disegno di legge in questione 11 riconoscimento dell'invalidità pensionabile non dovrà più venire da discutibili considerazioni socio-economiche (capacità di guadagno, appartenenza a zone depresse) ma soltanto dall'effettiva riduzione della ' capacità di lavoro dell'assicu] rato. A tal fine saranno isti' tulli due gradi di invalidità: i quella totale, incompatibile | con redditi da lavoro dipenI dente, autonomo e professionale, e l'Invalidità parziale per coloro al quali sia riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa di almeno due terzi. La pensione per invalidità totale (tecnicamente denominata «pensione di Inabilità») sarà calcolata come se il richiedente avesse lavorato fino al compimento dell'eia pensionabile: cioè fino a 60 anni se uomo e fino a 55 se donna. L'invalidità parziale darà diritto invece all'assegno di invalidità, calcolato secondo le norme in vigore ed in rapporto alla contribuzione effettivamente versata dal singolo. Questo assegno sarà corrisposto per un periodo di tre anni, confermabili per un altro triennio, sempre che sussistano i motivi di salute che diedero titolo al pensionamento. Il disegno di legge In questione propone inoltre di elevare da uno a tre anni il minimo di contribuzione versata nel quinquennio, richiesto per poter presentare domanda di pensione di invalidità. Si tratta nel complesso dello stralcio di alcune norme contenute nel progetto di riforma del sistema pensionistico tuttora all'esame delle Camere dov'è oggetto di valutazioni contrastanti che ne ritardano l'approvazione, e che è comunque 11 più valido strumento per rimettere in sesto Hnps. Osvaldo Paita

Persone citate: Osvaldo Paita

Luoghi citati: Campania, Italia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Umbria