In Giappone si voterà per scegliere tra 4 possibili successori di Suzuki

In Giappone si voterà per scegliere tra 4 possibili successori di Suzuki Liberaldemocratici divisi, necessario ricorso a elezioni primarie In Giappone si voterà per scegliere tra 4 possibili successori di Suzuki TOKYO — La crisi politica giapponese si aggroviglia e si inceppa nelle risse interne del partito di maggioranza assoluta, e i tempi della soluzione si allungano verso misure ormai tipicamente «italiane»; saranno necessarie elezioni per trovare il successore di Zenko Suzuki,dimissionario a sorpresa il 12 ottobre scorso. Saranno elezioni «primarie», riservate cioè agli iscritti del partito («liberal democratico»), chiamati a decidere la lotta fra i quattro candidati maggiori, e ad assegnare quella poltrona di presidente che assicura automaticamente la nomina a capo del governo. Pur non essendo dunque consultazioni politlcìie nazionale, le «primarie» interessano un milione e 45 mila giapponesi — ronfi sono ( tesserati del7o«lpd» — e garantiscono che per un altro mese la guida del Paese rimarrà nelle mani del gabinetto dimissionario: votazioni ed eventuali «spareggi» non si concluderanno prima del 23 novembre. Neppure una «maratona» notrurna di negoziati, protrattasi fino alle 5.30 del mattino di ieri, fra i «signori» del partito, ha prodotto l'accordo su un nome che evitasse la perdita di tempo, l'imbarazzo politico e la dimostrazione di disunità interna. Dovranno essere gli iscritti, perciò, a decidere fra i quattro candidati: Il primo è Yasuhiro Nakasone, 64 anni, ministro della Gestione amministrativa, numero due del governo Suzuki, potentissimo uomo di partito ma sporcato da una continua amicizia con l'ex premier Tanaka, quello dello scandalo «Lockheed», ancora in attesa di una sentenza definitiva che sarà quasi certamente di condanna penale. Gli avversari lo chiamano con ammirato disprezzo, «manica a vento», per la sua abilità nelltntuire i cambiamenti di clima politico, ma forse le sue chances di una vittoria elettorale non sono grandi. Nakasone è più forte nelle manovre di corridoio che nei sondaggi di popolarità. Secondo concorrente è Toshio Komoto, 71 anni, direttore de» '.agenzia per la pianificazione economica», soprannominato il «principe senza sorriso» per la sua aria altera e perennemente corrucciata, favorito degli industriali giapponesi e della «tecnocrazia» amministrativa statale. Komoto ha il difetto di essere anziano e di non avere una vera . base» di sostegno nel partito, ma garantirebbe un governo molto «prò business», con misure fiscali e amministrative di stimolo all'economia. E' uno dei pochi ad avere un passato quasi da «resisten- te»: nel '34 fu arrestato dalla polizta segreta per aver guida- to la protesta di un gruppo di studenti liceali contro la mili tarizzazione del Paese. Terzo in corsa é Ichiro Nakagawa, 57 anni, direttore generale della «Agenzia per la scienza e la tecnologia... Amico del «gran vecchio» della politica nipponica. Takeo Fukuda. è nativo dell'isola settentrionale dell'Hokkaido, e si è guadagnato il nomignolo di «falco del Nord» per il suo appoggio esplicito alla politica di riarmo giapponese, e per la sua proclamata intenzione di rivedere addirittura la scelta «non nucleare» del Paese. Dei quattro candidati, è quello che provocherebbe, se eletto, i maggiori spostamenti nella politica giapponese e. quindi, i più sensibili contraccolpi internazionali, specialmente nelle nazioni asiatiche, dove si guarda con ansia crescente al luccicchio della «spada del samurai» dissepolta negli ultimi mesi. Ha avuto un momento di sgradevole notorietà internazionale, per essere stato sorpreso da un fotografo mentre faceva pipi con tro un albero, ma, come si vede, è rimasto in prima fila. Quarto iscritto alle primarie è l'attuale ministro dell'Industria e del Commercio estero, Shintaro Abe, 58 anni, allievo e «protegé» del vecchio Fukuda, una posizione che gli mise l'appellativo di «princi pe ereditario». Ex notista po litico del quotidiano di Tokyo «Mainichi Shimbun... Abe ha fama di durissimo negoziatore, e una sua ascesa alla presidenza del Consiglio potrebbe non essere una buona notizia per il futuro del contenzioso commerciale fra Europa e Giappone. Altre candidature sono naturalmente possibili, molti osservatori politici sostengono che lo spettacolo spaventoso di confusione e lotta politica intestina, offerto dall'«lpd~, dopo le dimissioni di Suzuki, potrebbe provocare una scissione fra i «minoritari», guida fi da Kowofo (se non fosse eletto), e i «maggioritari» di Nakasone, ancora legati alla parte più marcia (Tanaka) e notoriamente corrotta del partito. Quindi, le «primarie., di novembre potrebbero essere davvero il preludio a un 'elezione generale, politica, tra qualche mese, e forse a un rimescolamento profondo della vita politica giapponese, ormai vistosamente inadeguata alla statura economica e internazionale della nazione. I circoli industriali e /'»intellighentsija» burocratica giapponesi non hanno fatto mistero, ieri, della loro indignazione per l'incapacità del partito liberal democratico di risolvere rapidamente la crisi v.z.

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