Solidarnosc annuncia altre proteste Uno sciopero generale in primavera

Solidarnosc annuncia altre proteste Uno sciopero generale in primavera Appello per un fronte del rifiuto e il boicottaggio dei sindacati ufficiali Solidarnosc annuncia altre proteste Uno sciopero generale in primavera VARSAVIA — In un documento consegnato ieri ai corrispondenti dei giornali stranieri, la Commissione provvisoria di coordinamento di Solidarnosc rivolge un appello a tutti i polacchi affinché organizzino uno sciopero di 8 ore (4 ore più del previsto) in tutte le aziende del Paese il 10 novembre prossimo, ricorrenza della registrazione del sindacato libero in tribunale; partecipino ad «una settimana di protesta operaia» a partire dal 13 dicembre, primo anniversario della proclamazione dello stato d'assedio; e preannuncia per la primavera prossima uno sciopero generale a tempo indeterminato. La Commissione chiede inoltre di aderire alle manifestazioni per commemorare gli operai uccisi sul Baltico nel dicembre '70 e a Poznan nel giugno '56, i morti della miniera Wujek, lo scorso anno, in Slesia, e tutti i lavoratori vittime della legge marziale; e propone un «fronte generale del rifiuto» con il boicottaggio dei «sindacati del regime». «Uno degli elementi piti imvortanti — dice il documento — è Vindebolìmento delle maglie del potere attraverso azioni di resistenza civile organizzate sia dalla direzione del sindacato sia da tutti gli ambienti sociali». Scopo di queste azioni è di dimostrare «il totale isolamento del potere e dei collaboratori del regime, nonclié finefficiema della repressione e dello Stato del ter. rore». Nelle intenzioni della Commissione, queste manifestazioni devono costituire una specie di referendum per «boicottare gli pseudo-sindacati del regime» e consentire alla società polacca di esprimersi contro «la miseria in cui il potere sta facendo sprofondare il Paese, contro la violazione da parte del potere dei diritti garantiti nei patti internazionali sui diritti dell'uomo e del cittadino e nel¬ l'Atto Finale della Conferenza di Helsinki». La direzione clandestina del sindacato soppresso annuncia poi che le «istruzioni per i preparativi dello sciopero generale» saranno pubblicate dopo la protesta del 10 novembre. Nell'appello a formare un «fronte del rifiuto», la direzione clandestina di Solidarnosc sottolinea che «aderire ai nuovi pseudo-sindacati o partecipare alle riunioni equivale a sostenere il Wron» (Consiglio militare di salvezza nazionale), e che le decisioni prese nel corso della riunione del 20 ottobre sono il risultato del comportamento dei dirigenti del Paese che restano sordi e rifiutano d'ascoltare la voce della nazione». «Né il programma dell'intesa nazionale presentato dalla Chiesa polacca, né le proposte di negoziati avanzate dalla Commissione, né la resistenza di massa della società sono servite a spingere il potere ad un accordo — scrivono 1 leader sindacali —. Prendiamo questa decisione dopo dieci mesi che hanno dimostrato la forza della resistenza sociale, hanno insegnato l'organizzazione della lotta e sono serviti a porre le basi della società clandestina». Di ritorno da una visita al marito, internato in una villa ad Arlamowo, vicino al confine sovietico, Danuta Walesa ha affermato che il governo offri al leader di Solidarnosc la libertà in cambio del suo appoggio alla nuova legge sindacale, ma che Lech rifiutò. Il marito, ha aggiunto, non è rimasto colpito dallo scioglimento di «Solidarietà», che prevedeva. «Gii ideali del 19S0 trionferanno» avrebbe detto

Persone citate: Danuta Walesa

Luoghi citati: Arlamowo, Helsinki, Poznan, Slesia, Varsavia