Vertice franco-tedesco per la difesa comune di Bernardo Valli

Vertice franco-tedesco per la difesa comune Verso un patto a due (anche per le armi N?) Vertice franco-tedesco per la difesa comune I colloqui di Bonn (Mitterrand e Kohl con i ministri degli Esteri e della Difesa) sono partiti in un clima diffìcile • Obiettivo: raggiungere un'autonomia militare, d'accordo con gli Usa L'Europa dei Dieci (o dei mercanti) parla sempre più di difesa e di sicurezza, non più soltanto di tariffe doganali: non è ancora un dialogo aperto, lanto meno una discussione attorno a un progetto, piuttosto una conversazione sottovoce. Non è poco, se si pensa alla riluttanza europea a parlare in famiglia di quegli argomenti, senza la tutela americana: temi finora soffocati dall'esclusiva degli imperativi economici, ai quali sono poi in realtà spesso collegati. E' una novità da sottolineare. Il piano italo-tedesco (Genscher-Colombo) tendente a rilanciare lu Comunità, estendendo via via la concertazione ai problemi politici e della sicurezza, non e finito negli archivi come tante altre iniziative europee. Nel suo giro di presentazione, prima a Parigi e poi a Londra (col tempo verrà anche il turno di Roma), il neo-Cancelliere tedesco ha insistito sul «nuovo slancio» da imprimere all'Europa e ha detto che questa intenzione, condivisa dai suoi interlocutori, dovrebbe concretizzarsi per quel che riguarda la difesa. A Bonn, in queste ore, l'argomento non viene trascurato da Kohl e da Mitterrand, anzi sarebbe il piatto forte del rituale vertice franco-tedesco, il primo da quando i cristiano-democratici hanno riconquistato la Cancelleria, il quarantesimo da quando questo tipo di incontri è staio istituzionalizzato. Secondo Le Figaro, durante un colloquio parigino avvenuto il 14 ottobre, il ministro francese Charles Hcrnu avrebbe proposto al suo collega tedesco Manfred Woerner di fa re della Francia e della Germania <ii due pilastri di una di fesa dell'Europa», nel quadro ben inteso dell'Alleanza Atlantica, ma inevitabilmente con un piglio se non proprio autonomo per lo meno adulto ri spetto agli Slati Uniti. Questi ultimi sarebbero più che soddi sfatti se l'intenzione si dovesse tradurre in fatti. Non è da tempo che esortano gli europei a comportarsi per l'appunto da adulti nel garantire la difesa del Vecchio Continente? Secondo il quotidiano francese, Parigi dovrebbe enfatizzare le armi atomiche e Bonn puntare sulle forze classiche, La dichiarata decisione mitlerrandiana di intensificare le prime e la volontà attribuita a Kohl di rinfrescare quelle convenzionali avvalorerebbero la notizia. Ma il dialogo tra le due sponde del Reno non sem bra lanto avanzato, né la prò posta francese tanto netta. Del resto i ministri che partecipano al convegno negano che si parli dell'argomento. Ci sarebbe una disponibilità, ma non si conoscono ancora i suoi limiti Si sa soltanto che essi sono numerosi e difficilmente superabili. Sembra invece accertato che i francesi e i tedeschi siano entrati in una fase di intense consultazioni sui problemi della difesa, per quel che riguarda nuove tattiche, un rilancio della produzione in comune di materiale bellico (nuovi carri armati per sostituire i Leo pard-2 della Bundeswehr e gli Amx-ÌO deWArmée), e altresì una concertazione nel caso francesi, puntando sul nuclea re e riducendo le forze conven zionali, dovessero ridurre il nu mero dei loro soldati in Germania. Il capitolo delle nuove tatti che e il più interessante perché appare il più ricco di sviluppi Le forze armate francesi non dipendono dal comando integrato della Nato e nel caso di un attacco da Est non entrerebbero aulomaticamente nel la battaglia sull'Elba: si riservano di decidere al momento venuto, cioè all'aera X». secondo la situazione politica e mili tare. A' contrario delle forze direttamente dipendenti dalla Nato, che ha previsto una difesa nucleare e convenzionale della Germania Occidentale, quelle francesi avrebbero una. pausa di riflessione. Una volta presa la decisione, i loro missili Pluion, con una portata di soli 120 chilometri, distruggerebbero località tedesche, nell'attesa che i più potenti Hades, con una portata di 350 chilometri, vengano costruiti. La Frankfurter Allgemeine Zeitung. pur rallegrandosi dell'intenzione francese di rafforzare gli armamenti nucleari. non nasconde la sua preoccupazione circa i tempi e i luoghi di un loro eventuale impiego. La bomba al neutrone, che Mitterrand si riserva di produrre in serie quando lo riterrà necessario, suscita identici interrogativi. Sono tutti problemi europei, riguardanti la sicurezza, che ora vengono studiati tra due capitali della Comunità con l'intenzione di risolverli, attraverso nuove tattiche concertate. Questo è un fatto insolito, per ora nulla di più. Bernardo Valli

Persone citate: Kohl, Manfred Woerner, Mitterrand