Sul sequestro degli elenchi massonici un conflitto di poteri nello Stato di Giuseppe Zaccaria

Sul sequestro degli elenchi massonici un conflitto di poteri nello Stato Le schede del Grande Oriente portate nella sede della commissione P2 Sul sequestro degli elenchi massonici un conflitto di poteri nello Stato I parlamentari che indagano sulla loggia di Gelli hanno rifiutato di fornire chiarimenti al Tribunale delle libertà - Nuove polemiche, probabile un ricorso alla Corte Costituzionale ROMA — Fotocopiatura, catalogazione, trasporto a bordo di un furgone della uardia di Finanza — anche se dalla sede del Grande Oriente d'Italia la sede della commissione P2. palazzo San Maculo, dista poche centinaia di metri — hanno occupato l'intera giornata di ieri. E questa manina, il trasferimento sarà stato interamente compiuto: tutte le schede dei 14, o 16 mila massoni italiani, saranno a disposizione dei componenti la commissione parlamentare d'inchiesta sulla Loggia segreta di Licio Gelli. • Solo Mussolini. Hitler e Kìwmeini — commenta Costammo Belluscio, deputato socialdemocratico e iscritto alla massoneria "ufliciale" — giunti al potere nei rispettivi Paesi avevano proceduto al sequestro degli elenchi degli affiliati». Ma accanto a questioni di libertà, la decisione della commissione P2 di trasferire «tout court» nella sua sede tutti gli elenchi dei .liberi muratori» ha sollevato ormai anche un problema di competenze sul quale, fra breve, potrebbe essere chiamata a pronunciarsi la Corte Costituzionale. L'altra mattina, decidendo di impossessarsi degli elenchi, la commissione aveva anche risposto con una secca lettera al Tribunale della libertà (il quale, investito del problema, chiedeva di ottenere gli atti con cui il ..Grande Oriente» si opponeva al sequestro) che nessuno poteva sindacare i suoi atti. Fino a mezzogiorno di ieri, i giudici ordinari non avevano ancora ricevuto il messaggio. E' chiaro comunque che a questo punto, il tribunale non potrà limitarsi a ricevere quella risposta. I giudici ordinari sembrano avere solo due soluzioni: la prima, ix>liticamente più dura, sarebbe quella di ribattere al diniego della commissione con un ordine di consegna che aprirebbe formalmente un conflitto, nei fatti già in atto. La seconda, consisterebbe nel chiedere direttamente alla Corte Costituzionale di risolvere un «conflitto di attribuzioni» In entrambi i casi, il sequestro delle schede di tutti i massoni italiani sembra destinato a risolversi anziché in un conflitto fra massoneria ed organi inquirenti. In uno scontro tra magistrati ordinari e giudici «politici». Con conseguenze che, al momento, è difficile prevedere. I componenti la commissione P2. per esempio, potranno consultare le «schede, dei massoni nel momento in cui la Corte Costituzionale fosse chiamala a giudicare sulla legittimità del sequestro? A proseguire sulle questioni procedurali, si potrebbe argomentare àncora a lungo. Di certo, c'è il fatto che dopo aver deciso, di getto, questo doppio allo d'Imperio i commissari della «P2» cominciano forse a rendersi conto di aver disseminato il proprio cammino di ostacoli sempre nuovi. Costantino Belluscio, che è anche vicepresidente del gruppo del psdi alla Camera, spara a zero: -Quale che sia la motivazione che è alla base dell'ordinanza della signora A nselmi — ha detto ancora ie¬ ri — o la legittimità del suo operalo, del quale peraltro ella dovrà rispondere, non si può non rilevare die è stato offeso il diritto di associazione e di espressione della libertà del pensiero, oltre che il diritto alla riservatezza dei sin goli componenti la massoneria italiana*, •Dati i precedenti — continua Belluscio — nessuno fra l'altro può garantire che i nomi e le posizioni personali di migliaia di galantuomini, che nulla hanno avuto a die fare con la P2, vengano dati in pasto aa~una,stampa assetala di 'scandalisnyo,** Sooqndo Belluscio, insomma, -siamo in presema di una tendenza pericolosa-. Nel frattempo, la commissione (constatato che del due testi convocati per oggi, Francesco Pazienza e ii suo segretario Mazzotta, il primo si trova a Washington e l'altro non è ancora reperibile) ha deciso di interrogare questa mattina gli ex capi del Sisde, generale Giulio Grassini, e del Cesis, prefetto Pelosi. Giuseppe Zaccaria

Persone citate: Francesco Pazienza, Gelli, Giulio Grassini, Hitler, Imperio, Licio Gelli, Mazzotta, Mussolini

Luoghi citati: Italia, Roma, Washington