Euforia Mundial per i bianconeri di Gian Paolo Ormezzano
Euforia Mundial per i bianconeri Euforia Mundial per i bianconeri DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LIEGI — La partita di stasera a Liegi, nel bruttissimo stadio Sclessin, sdraiato con tutte le sue vecchiaie proprio ai piedi di una collina di scorie di carbone, è per la Juventus piena di romanticlw, retoriche, toccanti impli-complicazioni. Dei 40 mila e passa che hanno già pagato per i biglietti da 30 mila a 7500 lire, molti (un terzo?) saranno italiani con residenza in Belgio, mille' saranno italiani venuti dall'Italia, diecimila saranno belgi freschi, cioè figli di italiani dopo l'-option-patrie», mille saranno francesi convenuti per Platini, mille saranno emigrati polacchi allo stadio per Boniek. Tutti costoro aspettano dalla Jiwentus risposte tecniche, agonistiche, sentimentali. Ieri l'allenamento della squadra bianconera ha fatto intuire il grande gorgo psicologico di stasera. Urla, applausi, strette pitonesche di affetto, improvvisato bazar di disiiniiDz sciarpe e bandiere, dialetti specialmente della bassa Italia custoditi nella memoria, attivati nel chiuso di case scure presso le miniere, e sciorinati come abiti della festa. La possibilità, stasera, di gioie o delusioni troppo grosse, da strazio. Polizia allertata, con i suoi cani. Qualcuno che addirittura spera nella pioggia più raggelante che lustrale, e minacciata dalla meteorologia dopo il buon sole di ieri. Gente piccola e scura, parole come schizzi d'amorc, e per fortuna un Boniperli speciale, giusto nella parte, comiziante saggio da un balconcino dello stadio, estroverso: all'albergo amico degli italiani ricchi -da trasferta», sul campo di quelli poveri -da emigrazione». Suoi inviti a fare festa di sport, a non pretendere lune. Davvero ieri qui lo sport si è nobilitato e intanto appesantito di implicazioni. La Juventus deve anche ripristinare l'euforia nata improvvisamente l'estate scorsa, quando dalla Spagna arrivavano notizie calcistiche a dire che nel pallone siaìtio un grande popolo. Tattica esterna e impegno prossimo con la Roma non contano per gli italiani del Belgio, fitti specialmente in questa zona. Un pari verrà forse fischiato. Ieri nell'allenamento si applaudiva chi entrava più duro. Abbiamo provato a chiedere se ci sarà la principessa Paola di Liegi. Non interessa niente a nessuno, non la vogliono. Non è più italiana, gli italiani siamo noi che da trent'anni resistiamo al Belgio, teniamo fi passaporto verde, soffriamo ;e un nostro figlio sceglie la patria nuova. E che adesso temiamo di rimanere senza posto dove lavorare, qui c'è crisi e in Italia non c'è spazio per noi... Il Belgio ha dieci milioni di abitanti, un milione di stranieri, gli italiani sono 350 mila, al 90 per cento nella Vallonta. E' la comunità estera più. grossa, ed anche la più restia a prendere cittadinanza belga: • E non perchè, a quelli non nati qui, la pratica cosla un milione e mezzo di lire». La crisi attuale, con quasi mezzo milione di disoccupati, annerisce il panorama dei giorni più di quanto faccia lapolverc di carbone sulle case. La Juventus rischia di venire zavorrata di impegni speciali, e lunghi: hanno già prenotato treni e aerei per l'incontro dì ritorno, a Torino. Qualcosa i giocatori bianconeri hanno ieri avvertito (ma già lunedì sera, all'aeroporto di Liegi, avevano sbattuto contro la massa scura dei loro fratelli scarognati). Sembravano concentrati e intanto disponibili, in un Campetto di allenamento dove soltanto Platini e Boniek erano stranieri. Tutti uomini, poi: le donne a casa, proprio coinè in Italia, salvo una. siciliana, che fa pulizie allo stadio. Gian Paolo Ormezzano
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