Dimenticare l'Anderlecht

Dimenticare l'Anderlecht Dimenticare l'Anderlecht DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LIEGI — Gl'italiani del Belgio ricordano ai bianconeri che c'è da vendicare stasera, subito, lo -sgarbo» dell'Anderlecìit. Non sono i soli, la partita contro lo Standard nasce sotto il segno di una delusione vecchia di un unno, e nel quadro della speranza — che per Boniperli è voglia — di centrare finalmente questa benedetta Coppa Campioni, e quindi di non perdere le battute sin dall'inizio. Sembrano lutti convinti, almeno a parole, gli uomini di Trapattoni ma non hanno alle spalle il conforto del campionato. Anche ieri i nostri connazionali che hanno fatto cornice alla partitella di rifinitura hanno colto particolari importanti. Sottolineati con mormorii preoccupali il distacco di Platini (il quale sente però il match di cartello, questa è una speranza) ed il boccheggiare di Kossi, sfiatato dopo u no sca t to verso Zoff. Lo Standard è privo degli squalificati Gerets e Meeuws (due nazionali) ed ha l'altro difensore Poe! sofferente di uno stiramento, ma non rinuncerà a dare battaglia grossa Per domarlo, togliergli la carica, la Jave deve subito dimostrargli la sua (orsa, fargli capire di che pasta è falla. Truputtoni lo sa bene e non per nulla, confermando l'idea di una staffetta MarocchinoBettega, lancia un avvertimento-minaccia: «Se qualcosa non va e pronto Bonini... Goethaìs, il burbero allenatore dello Standard, dice seccamente: .La juve è al completo, ha addirittura l'imbarazzo della scella, e noi siamo contati... Ha la difesa a catafascio, e la mancanza dei titolari è doppiamente pericolosa per una squadra che fa del fuorigioco, secondo la tradizione del calcio belga, una protezione al portiere Preti- d'homme. Malgrado le mezze parole di Goethaìs, come giocheranno gli avversari Trapattoni lo saprà in definitiva soltanto ulto stadio. Tre attaccanti (Geurts. che l'anno scorso per l'Anderleclit infilò tre palloni nella rete di Zoff, il tedesco Grundel e. lo svedese Wendt), oppure uno in meno, quindi Daerden più avanti e nella linea difensiva il ventiduenne italiano Roberto Sciascia, radici ad Agrigento, nascita a Milano il 23 febbraio '60, cresciuto in Belgio e tesserato per lo Standard all'età di 12 anni?Sciascia è una riserva, in questa stagione non ha mai giocato in prima squadra. Difficile venga arrischialo in un match nel quale l'emozione potrebbe tannargli le gambe. Standard d'attacco quindi e Juve che non deve assolutamente farsi chiudere. I.a chiave del match di stasera sembra questa. Il tifo degli italiani renderà meno favorevole alla squadra di Liegi il suo Sclcssin, uno stadio nel quale gioca dal 1908, dieci amii dopo la fondazione del club ed i primi incontri sul terreno del Pare de la Boverie. Per lo Standard, quello di stasera e il 95 match di Coppa. Il bilancio dei precedei! li è di 52 vittorie, 13 pareggi e 29 scoti fitte. Battuta, con la complicità dell'arbitro tedesco Esc.hwciler, per 2-1 dal Barcellona (a Barcellona) nell'ultima finale di Coppa Coppe, la -Società Rogale» di Liegi è un club da Gotha europeo. La Juve ha tanti motivi per trovare la carica giusta, compresa la bencaugurante presenza dell'arbitro francese Michel Vautrot che ha diretto il match della vittoria azzurra dell'Italia ad Atene nelle qualificazioni e poi il pureggio di Vigo con la Polonia, punto di partenza verso il titolo mondiale. Bruno Pcrucca

Luoghi citati: Agrigento, Atene, Barcellona, Belgio, Italia, Milano, Polonia