Ursula Andrcss piace nuda anche ai censori sovietici

Ursula Andrcss piace nuda anche ai censori sovietici Nessun taglio per il film di Bondarciuk «Messico in fiamme» Ursula Andrcss piace nuda anche ai censori sovietici DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Ursula Andress ha regalato il primo nudo e il primo amplesso cinematografico (con Franco Nero) al pubblico sovietico. La visione moscovita di Messico in fiamme, del regista Serge} Bondarciuk, è davvero una sorpresa: tutti si aspettavano che i misteriosi quanto implacabili censori del cinema sovietico, i quali poche settimane fa avevano severamente tagliato Amarcord di Felltni, avrebbero eliminato dalla versione per il mercato russo un'audace scena che n ulla, proprio nulla, lascia all'immaginazione. E' la scena in cui Ursula Andress, nel panni — si fa per dire — della miliardaria americana Mabel Dodge. cerca con le sue innegabili arti di seduzione di indurre Franco Nero (nella parte del giornalista americano John Reed, già protagonista del film Reds di Warren Beatty) ad abbandonare sogni di avventura e di impegno ideologico. Il regista Bondarciuk («E' la prima volta che affronto il nudo sul set»,) aveva espresso qualche timore per il giudizio della censura, lasciando intendere die del suo film ci sarebbe stata una versione per l'estero e una per le sale russe. Invece no: da ieri, dopo la serata della «prima» alla quale erano presenti lo stesso Bondarciuk, Franco Nero e il produttore Nello Santi, il film con la piccante scena di Ursu- la Andress (ma anche con II primo piano dì ina ragazza messicana a seno scoperto) è a disposizione, del pubblico che fa le consuete code per i biglietti davanti al cinema Oktjabr, sulla Kalininnk, sfidando la bufera di lieve e il termometro a —10 he da ieri hanno dato un ritardato avvio al lungoinverno russo. Si stanno allentando le maglie della censura russa, o il benevolo atteggiamento riservato a Messico In fiamme è dovuto unicamente al prestigioso nome del suo regista (ma il film, già presentato in Occi¬ dente, è stato stroncato dalla critica)? E' difficile dirlo. Certo è che in passato soltanto quattro film avevano infran- ■ to, sugli schermi sovietici, la. barriera del nudo J7 primo fu, net lontano 1930, La terra di Aleksandr Dovzhenko in cui la cinepresa inquadrò una donna che correva nel costume di Eva. In anni pili recenti ci sono stati Andrej Rublev di Tarkovskij, con una festa campestre allietata da nudi femminili; Eklpazh (programmato ora in Italia come Atterraggio forzato), con una scena in cui si vede una hostess d'aereo nuda dietro una purificatrice vasca di pe* ' rossi; Tabor finisce in cielo, ir* regista moldavo Emil Lotjanu, con l'esotico spogliarello di una zingara. Sono le eccezioni che confermano una regola ferrea. Di fronte a scene erotiche, esplicitaeioni sessuali, linguaggio scurrile o un po' troppo sciolto, le forbici tagliano Ora. in un'«attesa di escalation» die ricorda molto da vicino le curiosità del pubblico italiano a cavallo fra gli Anni Cinquanta e Sessanta, si attende il seguito del film di Bondarciuk, I dieci giorni che I sconvolsero il mondo, sulla ! Rivoluzione d'ottobre. Protagonista con Franco Nero, è | Sydne Rome, che si esibisce in scene — a suo dire — «piuttosto erotiche, che difficilmente la censura sovietica lascerà passare-. Vedremo. t. gal. Ursula Andress nuda nel film di Bondarciuk a Mosca

Luoghi citati: Italia, Messico, Mosca