Napoli, terzo processo per il «vitellone» accusato d'aver sterminato una famiglia

Napoli, terzo processo per il «vitellone» accusato d'aver sterminato una famiglia Napoli, terzo processo per il «vitellone» accusato d'aver sterminato una famiglia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NAPOLI — Ritornerà nuovamente davanti ai giudici Domenico Zarrelli, 40 anni, presunto responsabile d'uno dei più foschi delitti avvenuti a Napoli in questi ultimi anni, la ..strage di via Caravaggio» in cui furono assassinate tre persone. Condannato all'ergastolo in primo grado, assolto per insufficienza di prove in appello, dovrà affrontare un nuovo giudizio. La Cassazione ha infatti annullato il verdetto di assoluzione, accolto il ricorso del pubblico ministero e rinviato gli atti per un nuovo processo alla corte d'assise di Potenza. E' un caso giudiziario complesso, che ha visto la città schierata su due fronti opposti, innocentisti e colpcvolisti. Il triplice omicidio avvenne il 30 ottobre 1975. ma il macabro rinvenimento fu fatto una settimana dopo. Venne ucciso il capitano di lungo corso Domenico Santangelo, 54 anni, la moglie Gemma Cemmame, 50 anni, zia dell'imputato, e la figlia ventenne Angela. All'eccidio non sfuggi neppure il cagnolino di casa, uno yorkshire. ucciso probabilmente allo scopo di ritardare la scoperta del delitto. Le vittime, secondo la perizia necroscopica, furono stordite dapprima con un corpo contundente al capo, poi sgozzate. Fin dalle prime battute delle indagini i sospetti si addensarono su Domenico Zarrelli. figlio dì un alto magistrato napoletano. Studente fuori corso di giurisprudenza, coinvolto in uno scandalo per illecito all'Opera Universitaria, sempre alle prese con debiti, pressato dalla necessità di procurarsi denaro, avrebbe agito sotto la spinta dell'interesse. Un rifiuto alla richiesta di un prestito avrebbe scatenato, secondo l'accusa, la furia omicida. Contro di lui soltanto una serie di pesanti indizi: una vita consumata nei night, la gigantesca mole, l'incerta testimonianza di un automobilista che l'aveva incrociato in via Caravaggio sulla sua auto la sera della strage; alcune ferite alle mani, un alibi controverso. Condannato all'ergastolo il 9 maggio 1978. Domenico Zarrelli si è sempre protestato innocente. Sottoposto nel corso del processo di appello a perizia psichiatrica, è stato ritenuto sano di mente. In carcere ha ripreso gli studi, si è laureato in giurisprudenza, ha sostenuto una tesi sugli «indizi di colpevolezza». Il 6 marzo del 1981 i giudici lo assolvono per insufficienza di prove e gli restituiscono la libertà. Contro questa sentenza assolutoria si appellarono il pm e la parte civile. Ora la Cassazione ripropone nuovamente il caso umano e giudiziario di Domenico Zarrelli. a. 1, Ergastolo in primo grado, assolto nel secondo; deciderà la Cassazione

Persone citate: Domenico Zarrelli, Zarrelli

Luoghi citati: Napoli, Potenza