«Il robot è meglio delle donne» di Vittorio Zucconi

«Il robot è meglio delle donne» Lettera da Tokyo M. y Jt # M. # «Il robot è meglio delle donne» 1 'asvento travolgente (almeno qui in Giappone) della lignina (on il folletto hian■ > noe dell'automazione .triplicati) ,il lavoro d'ufficio, inni.utili principalmente il lavoro femminile l'n'inchicsl.i iondotl.1 presso 568 società che hanno introdotto dui .mie f"K I apparecchiature ek'ttiomchc per il lavoro .rullino, rileva che il livello ileil'ov.iup.ii'iom: femminile é steso del 4.Vii Nello stesso pei lodo, il numero degli uomini iK.iup.ili nelle stesse sokieu e nesciulo del 6.1*V. lui •liltusione dell'iOfIUc autonummi (iftitpmeni-, il robot il.il collctto bianco, é stuta | p.iiiisol.irmenie forte nei scilui i dove la presenza femminile era più elevala, come il lommemo all'ingrosso e al dettaglio, le banche, le compagnie di assicura/ione. I) dato dimostra come alle donne lusserò riservati in pre\.i)cn/J i lavori più ninnoloni e uncinivi nei quali la inacihin.i può facilmente led ccon- mie .une mei sostituirle Va lipiuiil.i che in Giappone più del so', delle giovani che Iisolano lasciano comunque il posto alla nascita del primo figlio c la tendenza all'abbandono del lavoro per la famiglia si era accentuata, anziché attenuarsi, durante gli ultimi anni. Cugini poveri Du sempre isola, in senso culturale c geografico, il Giappone si sente oggi più che mai isola di ricchezza, sulle rive dell'oceano della miseria c della fame asiatiche. I-orse questo aiuta a capire la dura risposta data dall'opinione pubblica giapponese ai sondaggi ufficiali direni a conoscere gli umori nazionali di fronte al problema dei profughi vietnamiti. Il 72^' dei giapponesi chiede che il numero di vietnamiti accettati sul territorio del Paese sia «co/incinti»» al livello ;iiiutile 0 accresciuto «in modo mallo limitato». Solo il 7'V degli interrogali i disposto u spalancare le porte del Giappone ai «cugini» asiatici fuggili dal Vietnam. L'inchiesta è stala condotta dalla presidenza del Consiglio, alle prese con il problema di dare una sistemazione definitiva ai profughi Pochissime cillà si sono infatti dette disposte ad assorbirli, pur essendo il loro numero complessivo assai piccolo. In tutto, sono riusciti a entrare in Giappone solo (OOO vietnamiti, dei quali 2143 sono ancora in centri di raccolta. Una cifra ridicola, rispetto ai 600 mila accolti negli Usa. Ma i giapponesi, citando le dimensioni ridotte del Paese c la cronica sovrappopolazione, rifiutano di aprire agli sfortunati vicini d'Asia le porle della loro esuperpolenza'i economica. Il 70% si dice tuttavia pronto a «contribuire finanziariamente» all'insediamento dei profughi in altre nazioni. Disposti a pagare, insomma, purclic stiano lontani dal Giappone. La guerra dei benzinai 'Ira governo e stazioni di servizio giapponesi è scoppiala la «guerra della domenica». Tipicamente nipponica, la guerra nasce dal desiderio dei benzinai di lavorare di più, c dal tentativo delle autorità di limitare il consumo di energia. Il ministero del Commercio c dell'Industria ha ordinato, in base a una legge per il risparmio petrolifero approvala nel luglio scorso, che durante i giorni festivi possano restare aperte non più di 15 stazioni di servizio per «distretto», oltre naturalmente tutte quelle che servono le autostrade. Ma 1X2 benzinai di Tokyo hanno già annunciato che sfideranno l'ordinanza «perche' gli automobilisti hanno diritto di fare il pieno t/uando vogliono c noi di non perdere uno dei giorni più attivi'). In Giappone, la domenica c giorno di intenso «\hoppitiH», perché lutti i grandi magazzini c la quasi totalità dei negozi sono aperti. I dissidenti rischiano la perdita della licenza c una multa abbastanza modesta: un milione c mezzo di lire, ma hanno la simpatia degli automobilisti, da sempre abituali a considerare la domenica un giorno come un altro per i rifornimenti. Vittorio Zucconi