A Versailles la moda parigina teme il concorrente giapponese

A Versailles la moda parigina teme il concorrente giapponese Sfilano i nuovi modelli al 44" Salone internazionale del prèt-à-porter A Versailles la moda parigina teme il concorrente giapponese PARIGI — Si apre alla porte di Versailles, il 44 Salone internazionale del prèt-à-porter femminile. Il Palais sud. nei suoi tre piani, è ora un ben ordinato caleidoscopio di quanto le donne porteranno, o cercheranno di imitare, nella prossima primavera-estate. Ci soìio i modelli dei creatori e la maglieria, brilla l'avanguardia delle agguerrite case di moda delle hallcs e si bada ad annunciare uno stile Francia nelle scarpe e negli accessori. Fuori del Palais sud. nel salone boutique, una particolare eccezione della moda fra estro e lusso Non è difficile, dopo Milano e il Modit. captare l'aria che tira. Le tenderne sono pervase da un soffio di romantica femminilità, con qualche punta sexy per controbilanciare l'immancabile linea mascolina. Lo stile Rossella di «Via col ivnto» è diffuso, in toni molto pallidi, confetto, bianco, in mussole ricamate, in moiré e raso, fiorellini pompadoure i consueti eccessi di gale, pieghe, biancheria vittoriana, corsetti e sottogonne. Si può scegliere però, rimanendo attuali nella primavera-estate 1983. il tailleur da suffragetta, gonna diritta e lunga opantaloni scorciati, colori gessosi o il miele e cannella delle terrecotte. Nulla di più sexy della donna die indossa una camicia da uomo, che invece è una giacca a righe Oxford o Chambray su pantaloni da pigiama, tutto molto ampio, nei colori delle maioliche, delft. giada, peonia o degli smalti, anice, verde azzurro e naturalmente il bianco. Nei tessuti stone-washed, a rete, di futa sfrangiata, stinta, si profila un modo di vestire da vagabondo, die tuttavia ha pochissimo da spartire con lo stile liippie d'una volta e non solo perché è riservato al tempo libero: tutto e molto costruito sia nei colori che nei particolari, come i profili in corda. Più che di tendenze, in un panorama della moda dove molti stili coesistono, si parla a Parigi di difesa del suo ruolo di prima capitale della moda. Milano cresce in bellezza e del resto, non da ieri, alcuni creatori e fra i più qualificati, vengono qui a sfilare le proprie collezioni prét-à-porter. Ora. però, la minaccia più consistente parla giapponese. Non si tratta più soltanto di Ken■o, che di Parigi ha fatto la sua patria e dagli Anni Settanta ha continuato a stupire per la sua creatività vorace nel mescolare classico e moderno, kimono e stoffe scozzesi, eleganze ieratiche e spigliatezza sportiva, talora arrabbiata e ultrasexy. E nemmeno di Hanac Mori, la prima ad arrivare a Parigi, ma affermatasi piano piano (oggi possiede quindici ditte, dà lavoro a oltre mille persone ed ha un giro d'affari di duecento miliardi di lire), con compromesso fra modelli occidentali inviati in Giappone e modelli di ispirazione orientale, maniche larghe, corpetti cascanti, suggestivi kimono per le clienti della «haute couture». Ora. poco più giovani di Kenzo o giovanissimi, nuovi designer si presentano sulle passerelle del prèt-à-porter francese. Non sono nati dal nulla: Tokyo sta diventando una capitale della moda, esattamente come Parigi, Milano ed anche Londra e New York il gusto esercitato non solo da chi veniva a copiare in Europa, ma dai modelli di Gucci Fendi, Mila Sclion e per l'uomo di Coccoli e Piattelli, acquistabili nei più prestigiosi negozi, ha fatto scuola. Ha cominciato la bella ili roko Koshino, con i suoi ca ratteristlci modelli che mescolano i tessuti più diversi, si avvalgono di uno speciale dina mismo e lasciano trasparire la costante memoria dell'arte giapponese. L'ha seguita, il giorno dopo, la sorella Junke. infatti appartengono ad una ff famiglia specialista in sartoria, non sono artigiane, hanno frequentato la famosa scuola universitaria i primi corsi in una specie di liceo artistico, e vogliono scoprire nuove, rivoluzionarie vie nell'abbigliamento. Ieri sera Kansal Yamamoto, l'artista della moda giapponese, ha dato vita ad una sfilata emozlonannte per fuoco di idee, fra suggestioni di Marco Polo e personaggi del gioco del flipper in una linea a strati ma senza peso. Oggi sfila uno dei più celebri innovatori. Issey Miyaken. forse il più rivoluzionario, il più celebre nel suo paese d'origine e il più onorato nel mondo. Lucia Sonazzo pstpndsd ! Parigi. Una creazione della designer Hiroko Koshino. I suoi i caratteristici modelli mescolano i tessuti più diversi, lasciando i trasparire la ricerca costante dell'arte giapponese (Tel. Ap)

Persone citate: Coccoli, Gucci, Hiroko Koshino, Issey, Lucia Sonazzo, Mila Sclion, Piattelli, Yamamoto