Un «Lombardia» per chi è ancora vivo

Un «Lombardia» per chi è ancora vivo Ultimo traguardo stagionale per un ciclismo spremuto da un calendario impossibile Un «Lombardia» per chi è ancora vivo Non c'è pronostico: vincerà chi ha in serbo qualche residua energia - Una zampata di Hinault o l'impresa di qualche fondista fiammingo (tipo i De Wolf e Kuiper delle ultime edizioni) rientra nella logica più che il successo dei nostri spenti campioni DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MILANO — I corridori iscritti al 76° Giro di Lombardia sono 209 per 27 squadre e si potrebbe anche pensare ad un ciclismo professionistico robusto, sano di uomini (120 stranieri, 89 italiani) e di cose. Ma oggi sui 250 abbondanti chilometri fra Milano e Como ci sarà del ciclismo, oltre che dei ciclisti? E molti di quelli che finiranno la corsa non arriveranno al traguardo solo perché quella è ancora la soluzione migliore per trovare una doccia calda, un massaggiatore, il mezzo organizzato per tornare a casa? Rovesciando Manzoni si deve temere oggi un Giro di Lombardia «cosi brutto quando è brutto». La crisi della classicissima d'autunno dura da un po' di anni, ormai: 11 calendario sempre più pieno, e intanto pieno di corse fesse (sia benedetta almeno, nel 1983, la novità di un Gran Premio a Washington, per fare uscire 11 ciclismo professionistico dalla provincia Europa), è la causa prima della parata autunnale di fantasmi. Se si aggiungono sevizie climatiche la corsa lombarda finisce abbastanza di fisso, ormal, ad un fiammingo del genere contadino, De Wolf e Kuiper gli ultimi due. Vengono cioè premiate le doti di sopravvivenza, secondo un cliché «vecchio ciclismo» che è in fondo la palla al piede di questo sport, dove i buoni odori, a forza di invecchiare, sono diventati puzza di decomposizione. Chissà oggi. Non capire a priori niente della corsa non è, per noi. situazione affascinante. Siamo «ridotti» ad aspettare un colpaccio di classe marpiona, opportunista, da parte di Hinault. L'ipotesi di Saronni eccitato a grandi imprese dalla maglia iridata fa sorridere anzi ridere lo stesso Saronni. E quanto a Moser, spera di averla imbroccata non correndo ieri l'altro il Giro del Piemonte, tenendo forze da parte, le poche o molte che ha ancora, e sperando di vederle valorizzate dall'Imbastitura altrui. Pare sia disfatto anche 11 fondista Chlnettl, che pure faceva sempre bene il «Lombardia» e che è stato grandissimo gregario il 5 set¬ tembre nella prova mondiale di Goodwood. C'è pure ombra spessa, di crisi tecnica ed economica sul ciclismo belga, che sta per finire sparpagliato nelle nostre squadre, dove si stanno ingaggiando gregari stranieri, per capitani italiani che non esistono. L'ipotesi del Tour 1983 contro 1 dilettanti dell'Est non ha fornito, a gente stracca, l'idea di nuove frontiere per questo sport, ma la paura (esageratisslma) di nuovi avversari. L'ambiente è Idealmente dimesso per favorire Oggi un giovane che voglia spaccare tutto. Ma c'è questo giovane? Sembra proprio di ho, le ultime annate non hanno «buttato bene», ci si accorge che Contini ha già ventiquattro anni, grosso modo l'età di Saronni. Argentin non pare avere gambe per lunghi chilometraggi. All'estero chissà:' comunque l'olandese Raas, sbrindellato, non correrà. Davvero niente di bello, e ci autoesimiamo anche da un embrione di pronostico, di previsione anzi della corsa: felici se ci sbagliamo, sia chiaro. C'era Ieri a Milano bel sole, tanta gente che si salutava, alla punzonatura in piazza Beccaria, luogo centralissimo, dove sta 11 comando dei vigili urbani e anche dove passeggiano di regola valorose signorine stavolta disturbate nel loro lavoro. Nessuno osava pensare ad un epico Giro di Lombardia. Dirigenti assortiti distribuivano comunicati In cui si dice di no al Tour «open»: un modo per andare già nel 1983. Stamani partenza simbolica da 11 alle 8,30, sfilata per ] Milano, partenza in periferia alle 9,10, se proprio dobbiamo fare un nome, sotto tortura, facciamo quello di Hinault (per 11 Giro del Piemonte, avevamo fatto quello di Gavazzi, velocista italiano, poi ha vinto Ruperez, scalatore spagnolo scappato in discesa). Moser si è tagliato 1 capelli e sembra un ragazzino, Saronni ha i capelli lunghi e sembra un vecchio, tutti ci paiono strani, •diversi», con tanta voglia che sia già stasera, la fine degli affannjL.Vin.lzJg del.riposp. ;...... . Gian Paolo Otmtzzano DOMASO, DONGOJ PIANO DI PORLEZZA PASSO D'INTELVI MEN AGGIO MAS* ^INTROB.O _3DEL ARGEGNÒl=GHlS.<gf^., MOLTRASIQ,- COLLE DI BALISIO yXE i » MILANO Il percorso del sertantaseieslmo Giro di Lombardia