Poche difficoltà con la trota ma attenzione alle infezioni

Poche difficoltà con la trota ma attenzione alle infezioni Poche difficoltà con la trota ma attenzione alle infezioni r 0 a e ), e à o d 0 L'allevamento della trota è quello più diffuso, almeno in Italia, e come abbiamo visto soprattutto nel Veneto. Questo tipo di allevamento incontra a volte difficoltà nell'approvvigionamento idrico, dovuto alle scarse portate estive e, nel periodo iìivernale, alla persistente ed elevata torbidità dell'acqua. Comune a tutto l'arco annuale la non sempre ottimale qualità fisica e chimica delle acque. Le fasi di allevamento comprendono di solito l'accrescimento di prima estate e quello di seconda estate (si tenga sente che una trota rag- giunge la pezzatura commerciale di tre etti circa in due annidi vita) Quasi tutti gli allevamenti cominciano il ciclo produttivo con l'acquisto del cosiddetto -novellarne, odi uova embrionale dalle troticolture dell'arco alpino. La riproduzione artificiale, non molto praticata, avviene in locali (detti avannotteriei con la spremitura dei riproduttori, la fecondazione delle uova e la loro incubazione in truogoli alimentati da acque sorgive. A fine estate, quando le trotelle sono lunghe dai nove ai dodici centimetri, vengono poste in vasche di cemento di circa 40per 20 centimetri, con una profondità di un metro e venti. Il ricambio dell'acqua dev'essere molto elevato, circa 50 litri il secondo per vasca. Dove le portate dei corsi d'acqua non sono elevate, coinè nella zona appenninica dell'Emilia-Romagna, gli allevatori realizzano queste vasche in successione, in modo da utilizzare la stessa acqua di continuo e in tutte le vasche. Questo sistema non consente elevate densità di pesce in allevamento, come Invece è possibile nelle troticolture alpine L'ultima fase di crescita delle trotelle utilizza gli stessi impianti o bacini in cemento delle piU svariate forme geometriche, con superfici di 1000-2000 metri quadrati. Le trote vengono nutrite due volte il giorno, con mangimi •.pellettati», che, a seconda della composizione proteica, si divi dono in tre tipi te si somministrano al pesce a seconda della sua età): di primo periodo, per avannotti di 1-2 centimetri; di secondo periodo, per ••novellarne» fino a 9 centime tri; di terzo periodo, per l'in grasso. Uno dei piU gravi problemi che affligge la troticoltura italiana è oggi l'aumento delle malattie infettive. (E proprio di questo argomento parlerà domani il prof. Ghittino dell'Istituto zooprofilattico Piemonte e Ligwia. Centro Stu di, al convegno -Esperienze e nuove acquisizioni dell'ollelamento ittico intensivo»). Queste malattie infettive sono portate proprio dall'acqua in cui vivono i pesci. L'acqua, infatti, che fino a qualcìie tempo fa era congeniale alla trota, ha ora subito un degrado per la presenza di virus patogeni per la trota. Alcune condizioni — come buoni mangimi, l'incubazione in massa di uova, l%,creazione di gigantesche avannotterie. l'uso di acque di pozzo — potrebbero ovviare a molte malattie, ma si sono rivelate condizioni molto costose. Per ridurre i costi sarà quindi necessario automatizzare gl'impianti con sonde e terminali, in gra do di prevenire e rimediare a pericolose situazioni, come l'interruzione della fornitura d'acqua,

Persone citate: Ghittino

Luoghi citati: Emilia, Italia, Romagna, Veneto