Ora In Libano si combatte tra i drusi e i falangisti

Ora In Libano si combatte tra i drusi e i falangisti UN NUOVO FOCOLAIO DI TENSIONE MINACCIA 15, MEDIO ORIENTE MENTRE CONTINUA LA DIFFICILE RICERCA DELLA PACE Ora In Libano si combatte tra i drusi e i falangisti BEIRUT — Sui monti del Libano si combatte tra falangisti e progressisti una battaglia che minaccia di trasformarsi in guerra di religione fra maroniti e drusi. Martedì l'esercito israeliano è intervenuto per difendere i drusi «socialprogressiti» di Walid Jumblatt. alleati dell'Olp, contro i cristiani. A Beirut, fonti responsabili affermano che un tentativo di Inviare l'esercito libanese per riportarne l'ordine è fallito di fronte al rifiuto degli israeliani, che hanno trovato negli incidenti un motivo per rafforzare la loro presenza In serata gli scontri sono aumentati di intensità e si sono estesi a gran parte della regione dello Chouf. Dalla periferia della capitale si sente il tuono del cannone. Dalla valle della Bekaa è giunta notizia di un'altra battaglia fra israeliani e siriani, combattuta ieri mattina nei villaggi di Raglila e Deiral-Shaer. Testimoni oculari affermano che i falangisti, dalla loro cittadella di Damour occupata dalle milizie di Bechir Oemayel dopo che gli israeliani avevano cacciato i guerriglieri palestinesi, fanno fuoco con l'artiglieria sui villaggi della montagna. Si ha notizia sicura di almeno tre morti. Gli scontri durano ormai da una settimana, e dalla regione di Aley, sulla strada per Damasco, si sono estesi ai monti dello Chouf, dove si è combattuto nei villaggi di Bahwarta e Dakoun. Una conseguenza della battaglia è stata la rottura dei cavi dell'elettricità, a Beirut sono di nuovo frequenti le interruzioni di corrente. Fonti bene informate vedono un collegamento fra il conflitto druso-maronita e gli attentati avvenuti per due domeniche consecutive contro le truppe israeliane ad Aley. Il 3 e il 10 ottobre due autobus che portavano soldati di Gerusalemme sono stati attaccati da guerriglieri. A sparare sugli israeliani non sarebbero i palestinesi (che non operano più nella zona di Aley) ma gruppi della si nistra libanese, con 1 quali ve ' dono nella presenza delle truppe d'occupazione la causa principale dei disordini, Approfittando dell'invasione israeliana in Libano, 1 falangisti hanno infatti preso posizione in alcuni villaggi drusi, creando una situazione esplosiva nella quale le rivalità politiche fra destra e sinistra si sovrappongono all'antico odio di clan fra drusi e maroniti, Una settimana fa gli scontri sono cominciati nei villag¬ gi di Abbey e Kfar Matta, presso Aley. E' stata usata l'artiglieria, e da entrambe le parti vi sono stati numerosi morti. L'Emiro druso Magid Arslan ha chiesto l'intervento dell'esercito; gli Israeliani però non hanno voluto cedere le loro posizioni al soldati libanesi. Secondo Radio Gerusalemme, le truppe di Israele hanno fermato i falangisti che stavano passando all'offensiva nello Chouf; il loro aiuto, afferma l'emittente, è stato chiesto dallo sheika1 Amin Tarif, un notabile della comunità drusa in Israele. Ieri mattina, la battaglia nello Chouf è ripresa con maggiore violenza. Secondo la radio falangista, spara al ritmo di un colpo al minuto. Il problema è stato discusso anche dal «Comitato di coordinamento» fra esercito libanese e Forza multinazionale, di cui fanno parte gli ambasciatori di Italia, Francia e Stati Uniti. I libanesi vorrebbero che la Forza multinazionale estendesse il suo controllo oltre la città di Beirut; i tre diplomatici non hanno voluto fare alcuna dichiarazione in proposito. La stampa della capitale scrive che il Marocco ha offerto di mandare 20 mila uomini in Libano per contribuire alla Forza e intervenire là dove italiani, francesi e americani non intendono andare. Beirut. Un colonnello dell'esercito italiano dà il benvenuto al gruppo di 10 crocerossine giunte nella capitale libanese con l'ospedale da campo messo a disposizione dalle nostre truppe

Persone citate: Amin Tarif, Arslan, Kfar Matta, Walid Jumblatt