Strauss sempre più forte, anche a Bonn dopo il crollo liberale nella Baviera di Tito Sansa
Strauss sempre più forte, anche a Bonn dopo il crollo liberale nella Baviera Con lo stop ai «verdi» conferma alla linea nazionale del leader Csu Strauss sempre più forte, anche a Bonn dopo il crollo liberale nella Baviera DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — La vittoria di Franz Josef Strauss. domenica alle elezioni regionali in Baviera, era scontata. Con il 58.3 per cento di voti il suo partito cristiano-sociale si è confermato ancora una volta quello numericamente più torte in una democrazia occidentale. Pure prevista, dopo la detronizzazione del cancelliere Helmut Schmidt, era la tenuta dei socialdemocratici, i quali hanno ottenuto il 31.9 per cento. Tuttavia il risultato di ier l'altro assume un significato particolare perché la terza e la quarta forza politica del Paese — i liberali e i ■verdi- — non hanno superato il quorum del 5 per cento e sono rimasti fuori dal Parlamento. Non è stata una sorpresa, ma tuttavia ha provocato uno choc, la punizione che l'elettorato ha intinto ai liberali di Hans Dietrich Genscher. 11 vecchio e nuovo ministro degli Esteri che ha «tradito. Schmidt per allearsi con Kohl. La nuova sconfitta dei liberal; (due settimane dopo quella subita nell'Assia) inde bolisce non soltanto il partito, ma anche la coalizione del governo tripartito di Bonn tra democristiani di Kohl, cristiano-sociali di Strauss e liberali di Genscher. L'equilibrio delle forze all'interno del governo è sbilanciato, al voto plebiscitario per Strauss fa da debole contrappcso la condanna popolare per Genscher. Ha appena dieci giorni di vita il tandem Kohl-Genscher (condizionato dallo straussiano Zinimcrmann) e già è in difficoltà. Ed è per questo motivo che domenica sera, quando le urne hanno decretato l'out per Genscher. alla centrale democristiana a Bonn non è stata manifestata alcuna gioia per il successo del «partito fratello» di Strauss. A Kohl avrebbe fatto comodo una conferma elettorale per Genscher. ora si trova con un alleato sconfessato e con il «grande fratello» bavarese ancor più incombente. A Monaco di Baviera le elezioni sono andate proprio come voleva la strategia di Strauss: fuori I liberali, fuori i «verdi». Secondo il capo dei cristiano-sociali la sconfitta di questi ultimi è un avvenimento -importante, storico, epico- perché blocca un movimento nascente che (come si è visto ad Amburgo) esprime la propria attività parlamentare con l'Intransigenza e con l'ostruzionismo. Con i socialdemocratici, Invece, «si può fare politica- e avviarsi tranquillamente alle elezioni anticipate del prossimo 6 marzo. Secondo i piani di Strauss. nella prossima primavera, i partiti cristiani potrebbero ottenere la maggioranza assoluta dei seggi a Bonn, e i socialdemocratici essere la sola opposizione, perché i liberali verranno certamente sconfitti e «probabilmente» la medesima sorte dovrebbe toccare al «verdi». In tal caso, Strauss lascerebbe il governo della Baviera e verrebbe a Bonn come vice Cancelliere e ministro degli Esteri di Helmut Kohl. Ma questa è — come dicono i tedeschi — -musica futura-. Per il momento l'attenzione di tutti gli osservatori politici si concentra sul liberali (da sempre indispensabili per un'alleanza di governo) e soprattutto sulla discussa persona del loro capo. Hans Dietrich Genscher. Proprio ieri, in un diario pubblicalo a tempo di primato dall'ex portavoce del governo Schmidt. Klaus Boelling, Genscher viene descritto ancora una volta come un «intrigante», un -perverso avvocato-, una «canaglia- e da un sondaggio de moscoplco pubblicato dallo Sptegel risulta che è la persona più impopolare della Germania. _„ e Tito Sansa
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