I «non ricordo» di Cossiga di Lietta Tornabuoni
I «non ricordo» di Cossiga I «non ricordo» di Cossiga (Segue dalla l'pagina) nionian/a di Cossiga ha offerto l'immagine d'un testimone della reticenza, oppure della connivenza, oppine della inefficienza. Quattro anni fa. la tragedia di Moro era anche il dramma di Cossiga. Come ministro dell'Interno era giù'discusso, considerato un emblema della re- pressione da quelli che scrivevano sui muri il suo nome sporcalo dalla kappa c dalle esse alla nazista, Kossiga: poi le Brigale russe rapiscono Moro, massacrano la scorta. Proprio Moro. Non soltanto il presidente democristiano, ma il maestro, l'amico cui lo legava un rapporto di filialilà culturale, di confidènza, anche di riconoscenza' Moro era stato l'artefice dell'elezione a presidente della' Repubblica di quell'Antonio Segni che aveva portato Cossiga a Roma dalla Sardegna: in un governo Moro Cossiga eia diventalo sottosegretario alla Difesa; Moro lo aveva voluto ministro della Riforma burocratica. Di Moro c'era una fotografia con dedica sopra il televisore, in quello studio al Viminale che fu di Ciiolitti e Mussolini, in quell'ufficio al secondo piano dove, la sera del 16 marzo, Cossiga decise che comunque fosse finita avrebbe dato le dimissioni, c disse ai suoi: «Da questo momento dovete considerarmi politicamente morto». Tredici mesi dopo le dimissioni venne rieletto deputato a Cagliari con 136.383 voli di preferenza (I-'orlani ne ebbe di meno. 102.000, e Colombo 90.000, e Marcora 105.000). Quindici nìesi dopo, nell'agosto 1979, era presidente del Consiglio. Due anni e mezzo dopo, nell'ottobre 1980, verni brucialo ' dall'affare Donal-Cattin. Quattro anni dopo, davanti ai giudici, sgrana la monotona litania: «Non so, non riesco a immaginare», «lo i non fui messo al corrente./, «Non conoscevo questi coniai /ii), «Lo appresi poi leggendo i giornali», vii mio ruolo non era tinello di dirigere le indagini». V. anche: «Può darsi che, dopo land anni, la mia memoria sia totalmente censurala...». Lietta Tornabuoni
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