Ha preso a calci i bossoli per dimostrare l'innocenza

Ha preso a calci i bossoli per dimostrare l'innocenza Sopralluogo per la sparatoria nella villa collinare Ha preso a calci i bossoli per dimostrare l'innocenza Il dirigente industriale ha ricostruito l'uccisione di un uomo sorpreso nella sua abitazione -1 difensori: «E' stata legittima difesa» o e e o a e, r li Sopralluogo giudiziario con partita di calcio particolare, protagonista il dirigente industriale Carlo Luigi Come, che il 21 luglio dell'anno scorso sparò ai ladri entrati nella sua villa, in collina, uccidendo Mauro Olmeo. Ieri, davanti al giudice, ha preso a calci alcuni bossoli dal punto in cui ha sempre detlo di aver sparato la prima volta contro alcune ombre in fuga: si trattava, in pratica, di spiegare perché non fu mai trovato il bossolo. -L'ho buttato fuori dalla finestra con un calcio-, ha spiegato. Teatro dell'accertamento è siala ancora una volta la camera che si affaccia sul balcone della villa. Con Luigi Corne erano presenti I suoi difensori avvocati Geo e Oliviero Dal Fiume, l'avv. Catalano, parte civile per la vittima, il perito d'ufficio Zanfrognini, il consulente di parte Ghio. il giudice istruttore Ogè, che conduce l'inchiesta. Come ha sempre sostenuto: -Fui svegliato dal tramestio nella stanza accanto, mi alzai, presi la pistola dal comodino e entrai nell'altra stanza. Vidi le ombre fuggire dal balcone e sparai in quella direzione. Poi mi accorsi che un fiammifero bruciava sulla moquette e tirai un calcio per spegnerlo. E' possibile die abbia colpito il bossolo espulso nel primo colpo-. La versione appariva poco verosimile. L'esperimento dì Ieri ha invece avvalorato il suo racconto. Ai primo «Uro». Come ha subilo segnato: il bossolo è volato fuori dal balcone ed è caduto in un tombino. Uguale sorte è toccato al secondo e al terzo calcio, ma 11 bossolo è caduto per lerra senza finire nel tombino. Per altre quattro volte 11 bossolo è finito soltanlo sul balcone e per altre due di nuovo giù dal balcone. La percentuale dei tiri posi livl per confermare la versione dell'imputato, pari al 50 per cenlo, può servire a rendere molto verosimile il racconto del dirigente industriale e mutare il capo d'accusa da omicidio volontario a orni cldlo per legittima difesa. it Renata Dallocca, 23 an ni, che aveva accettato un passaggio da due persone in corso Cairoli, è stata rapinata, venerdì alle 20, della borsetta con 87 mila lire e di alcuni monili d'oro in corso Casale all'altezza della stazione Sassi del trenino per Superga. * Verso le 21 dell'altra sera, Antonio Bianco Dolino. 31 anni, era con un'amica in macchina in un angolo poco illuminato di corso Regina Margherita all'incrocio di corso Potenza. Improvvisamente è comparso un uomo mascherato che sotto la minaccia di un'arma l'ha costretto a consegnare 100 mila lire. La donna, conosciuta poco prima in Lungo Dora Liguria, è fuggita con il rapinatore.

Persone citate: Antonio Bianco, Carlo Luigi Come, Catalano, Ghio, Luigi Corne, Mauro Olmeo, Oliviero Dal Fiume

Luoghi citati: Liguria