Mannino conferma: «Nei porti italiani ci saranno da 4 a 5 mila disoccupati» di Mario Salvatorelli

Mannino conferma: «Nei porti italiani ci saranno da 4 a 5 mila disoccupati» Convegno a Ravenna organizzato dalla fondazione Carlo Casalegno Mannino conferma: «Nei porti italiani ci saranno da 4 a 5 mila disoccupati» dal nostro inviato speciale RAVENNA — Il ministro della Marina mercantile, Mannino. ha scelto il convegno organizzato ieri a Ravenna dalla Fondazione C. Casalegno sul tema «La gestione dei porti tra economia e politica » per annunciare una profonda riforma organizzativa del sistema portuale italiano. Richiamandosi al «bisogno di verità», contenuto nell'insegnamento di Carlo Casalegno. il ministro ha sottolineato le condizioni di inefficienza complessiva dei nostri porti, clie provoca un continuo aumento delle tariffe e una diminuzione della produttività. «Gli industriali di Prato — ha detto Mannino — per importare cotone dall'Egitto si servono di Rotterdam, dove in tre ore svolgono le operazioni die in alcuni dei nostri porti richiedono tre giorni». E la crisi dei porti investe anche la nostra Marina mercantile che e scesa a dieci milioni di tonnellate nel periodo in cui quella di Hong Kong saliva a 30 milioni. C'è una legge inesorabile, ha aggiunto il ministro, quella dei costi (tra i quali il tempo è determinante), e dei ricavi, che deve valere anche per questi settori. E i porti più efiicientl, come quello di Ravenna, che è passato nel dopoguerra dal trentacinquesimo al settimo posto in Italia, non possono illudersi: senza una ristrutturazione complessiva del sistema, non si salva nessuno. Mannino ha dichiarato che l'occupazione attuale dovrà diminuire di 4500-5000 unità, tra i dipendenti delle compagnie portuali e degli enti di gestione. Ha aggiunto che. se ci sarà un esodo di 700 persone già nei prossimi mesi, lo Stato potrà convincersi che i suoi interventi perderanno il carattere assistenziale per assumere quello di iniziative promozionali, di ristrutturazione e di rilancio. Tra i punti principali della riforma, il ministro ha indicato la creazione di un Comitato nazionale che dovrà elabora¬ re il piano quinquennale dei porli, e l'istituzione di conlerenze organizzative di bacino. dall'Alto Adriatico alla Sicilia, per coordinare le iniziative dei porti operanti nel bacino di competenza. E' previsto, inoltre, un (ondo speciale per i finanziamenti necessari a realizzare le ristrutturazioni, e si studia l'opportunità di costituire società per azioni, di diritto privato, anche se con partecipazione pubblica di maggioranza nel capitale, per la costruzione e la gestione delle nuove Infrastrutture. Si dovranno snellire, infine, le procedure amministrative, in particolare quelle che riguardano i piani regolatori, che oggi devono farsi strada nei corridoi di una quindicina di ministeri e dienti locali. Al convegno, patrocinato dalla Camera di Commerciò di Ravenna, hanno svolto tra gli altri relazioni i presidenti degli enti portuali e delle Camere di Commercio di Genova. Venezia. Livorno, Palermo. Mario Salvatorelli

Persone citate: Carlo Casalegno, Mannino