Disoccupazione-record in Usa: 10,1% Non succedeva da prima della guerra di Ennio Caretto

Disoccupazione-record in Usa: 10,1% Non succedeva da prima della guerra Quasi tredici milioni di persone senza lavoro a meno di un mese dalle elezioni parlamentari Disoccupazione-record in Usa: 10,1% Non succedeva da prima della guerra DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — A meno di un mese dalle elezioni parlamentari, considerate da molti un referendum sul presidente e soprattutto sulla sua politica economica, la percentuale della disoccupazione negli ' Stati Uniti è salita di 0,3 punti, raggiungendo il 10.1 per cento, il livello più alto dal 1940. Secondo le statistiche pubblicate ieri dal ministero del Commercio, 11 milioni e 300 mila persone sono senza lavoro, e un altro milione e 600 mila fanno parte del disoccupati cronici, ossia non si presentano neppure più agli uffici di collocamento: un totale, quindi, di quasi 13 milioni di persone. Il governo ha reagito compatto all'annuncio manifestando un cauto ottimismo nella ripresa dell'economia, e il presidente Reagan in particolare ha affermato che si batterà per il ritorno al pieno impiego, attribuendo la disastrosa situazione del mondo del lavoro agli errori delle precedenti amministrazioni. Ma nessun dirigente americano ha saputo prevedere se e quando il numero dei disoccupati diminuirà in modo sostanziale: -Dipenderà dalla rapidità della ripresa», ha ammesso il ministro del Tesoro Regan. Il partito democratico e i sindacati, uniti ormai in un'implacabile opposizione al presidente e alla reaganomics, hanno cercato di ottenere vantaggi dalle statistiche. Il senatore Kennedy ha invitato 11 governo a «con/essare il suo fallimento*, definendo la crescita della disoccupazione -una tragedia nazionale». Il leader della Camera O'Neill ha ordinato alla commissione per l'Economia di riunirsi per varare un programma di emergenza, sebbene il Congresso abbia chiù so i battenti per la campagna elettorale, in maniera che all'inaugurazione della nuova legislatura entrino immediatamente in vigore misure ri sanatrici. La.confederazione sindacale ha promosso una dimostrazione di protesta davanti alla Casa Bianca, e il suo segretario Kirkland ha esortato gli-amcricani a votare contro Reagan il 2 novem bre. Kirkland ha proposto anche il varo di un massiccio programma di lavori pubblici, sull'esempio del New Deal rooseveltiano, sostenendo che strade, ponti, quartieri di città ••cadono a pesai nell'America reaganiana». A Wall Street la Borsa, che nei due giorni precedenti aveva registrato un'incredibile ascesa, segnando giovedì il record degli scambi, oltre 147 milioni, e superando la quota dei 965 punti all'indice Dow Jones dei titoli industriali, ha visto ieri esaurirsi gradatamente il suo slancio, a causa dell'apprensione generale. La ripresa del mercato azionario nata dalla decisione della Federai Resèrve, l'istituto di emissione, di consentire un aumento della liquidità assai più rapido che in passato. Tale decisione si è riflessa sui tassi d'interesse, facendoli scendere dal 13,5 al 13 per cento, e ingenerando speranze negli operatori. Ma con l'inflazione a livelli molto bassi, Intorno al 5 per cento, i tassi d'interesse rimangono elevati in termini reali, e dovrebbero calare ancora per portare al rilancio dell'economia. Lo conferma la povertà .del panorama: la produzione edile e quella automobilistica, cioè delle industrie pilota, è sempre in ribasso, e i consumi ristagnano. Non per nulla l'indice degli indici è negativo. Allo scopo di rispondere alle critiche rivoltegli, il presidente Reagan ha firmato, in una cerimonia ufficiale a Long Beach. in California, la nuova legge proposta dai democratici per l'incremento delle esportazioni, legge che. ha detto. ..creerà centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro». Il presidente ha insistito sulle conquiste della reaganomics: la vittoria contro l'inflazione, «Za vera causa della marea dei disoccupati, e il calo dei tassi d'interesse, che un anno fa erano al 21 per cento-. Ha anche ammonito i suoi detrattori a -non trasformare il destino crudele di tanta gente in un pallone politico da prendere a calci». Analogamente, il ministro del Tesoro Regan ha Insistito che -la ripresa è già incominciata». Ma Regan ha sottolineato che i suoi effetti non saranno né immediati né miracolosi.«71 Paese è appena uscito da un'operazione chirurgica necessarie per la sua salvezza», ha dichiarato. -E'in convalescenza, e non si può pretendere che si alzi dal letto e si metta a correre». L'analisi più attenta l'ha fatta il nuovo consigliere economico della Casa Bianca, l'ex ragazzo prodigio di Harvard. Feldstein. «Ci aspettavamo questo tipo di statìsticlie — ha spiegato Feldstein — perché stiamo uscendo da una ristrutturazione dell'economia che comporta una lun¬ ga e diffìcile ridistribuzione della manodopera... La Confindustrìa prevede che alla fine dell'83 i disoccupati saranno ancora il 9 per cento... Potrebbe avere ragione... Ma un rilancio affannoso e prematuro provocherebbe una nuova spirale inflazionistica, che ci farebbe precipitare in una crisi aìicora più grave dell'attuale». Se l'analisi di Feldstein è attendibile, il presidente e la reaganomics vanno incontro a una secca sconfitta alle elezioni. Sebbene Reagan sia personalmente sempre molto popolare, per la prima volta dal suo ingresso alla Casa Bianca si delinea la prospettiva che perda l'esieua maggioranza di cui gode al Senato, e che veda la sua minoranza alla Camera diventare disastrosa. Fer lui, che fino ad ora ha poggiato su una coalizione che ha cooptato i democratici più conservatori, diverrebbe assai difficile governare. Ennio Caretto

Persone citate: Feldstein, Kennedy, Kirkland, Reagan, Regan

Luoghi citati: America, California, New York, Stati Uniti, Usa