La difesa di PI attacca i pentiti «La legge è anticostituzionale» di Vincenzo Tessandori

La difesa di PI attacca i pentiti «La legge è anticostituzionale» La Corte ha permesso agli imputati di scegliersi le gabbie al processo La difesa di PI attacca i pentiti «La legge è anticostituzionale» Chiesto l'invio di tutti gli atti alla Corte Costituzionale; oggi il parere del pm DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE FIRENZE — E' il primo attacco massiccio: obiettivo gli «infami», le «spie», come dicono i terroristi; i «pentiti» o i «dissociati», comunque i collaboratori della giustizia, come sottolineano i magistrati, coloro, che con l'esodo dalle organizzazioni clandestine ,più di tutti ne hanno provocato il collasso. Attacca l'avv. Giancarlo Ghidoni, di Bologna, difensore di Maurice Bignami (e di Giovanni Ventura nell'inchiesta per la strage di •piazza Fontana): «Lo legge che prevede riduzioni di pena è incostituzionale». Dunque chi afferma di essersi gettato alle spalle l'illusione rivoluzionaria e magari ha indicato i nomi dei compagni o segnalalo l'Indirizzo dei covi non deve essere preso in considerazione. «Il pentitismo è un'ideologia ormai, un sistema. Certo, oggi sono tutti pentiti, c'è anche il turista pentito cine torna in Italia dopo anni di abbandono». Per il legale il problema è semplice: «Queste norme permettono die un cittadino possa accusarne un altro senza prove. La prova raccolta dai pentiti è aberrante e va abolita-. Se non altro il punlo di vista della difesa non è equivoco: a schiere sono stati arrestati i «piellini» per ripensamenti di compagni catturati e a schiere molti altri, dopo l'arresto, si sono a loro volta pentiti. Sui visi attenti dei quattro uomini e delle due donne che compongono la giuria a queste affermazioni si è dipinta la sorpresa, e ancora più colpiti i giudici sono sembrati quando l'avvocato ha ricordato che in fondo l'attività del gruppo era una forma più o meno come un'altra di contestazione. «Gli imputati sono individui che qui in città hanno fatto delle cose, un loro discorso per la trasformazione della società-. Un «discorso» certo, ma troppo difficile da capire e che comunque è stato non soltanto illegale, ma anche tragico, e ventotto imputati ora rischiano l'ergastolo per aver cercato la strage due volte e per aver ammazzato. Non rimarrebbe che una strada, alla Corte d'assise, ha insistito l'avv. Ghidoni: riconoscere non infondata l'eccezione di incostituzionalità e inviare il problema alla Corte costituzionale. «E' indubbio die se la Corte dichiarasse illegittime le norme, dovrebbero essere dichiarate nulle e quindi prive di ogni effetto giuridico le dichiarazioni rese in forza di esse e conseguentemente il rinvio a giudizio dovrebbe essere annullato in quanto sorretto da atti nulli e quindi privo anche di motivazione». Il sasso è gettato, se e quanto abbia agitato le acque nello stagno lo vedremo oggi, quando il pubblico ministero prenderà la parola. Certo i punti di vista sono parecchi: 1 difensori, avvocati Antonino Filaste, e Danilo Ammarinato, hanno speso molte parole per soste nere l'opinione del collega; 11 legale di parte civile, Giuseppe Zanetti, che rappresenta Jessica Dionisl, figlia del poli ziotto assassinato durante un assalto al carcere delle Murate, si è detto scandalizzato per come si cerca di far apparire i reati: «Sono stati chiamati "messaggi culturali". Ora i>edremo quanto di cultura, filosofia politica, o soltanto poli iica, c'era in quei messaggi-. Vincenzo Tessandori

Persone citate: Antonino Filaste, Danilo Ammarinato, Ghidoni, Giancarlo Ghidoni, Giovanni Ventura, Giuseppe Zanetti, Jessica Dionisl, Maurice Bignami

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Italia