Parigi nega che i suoi soldati abbiano contribuito alle retate

Parigi nega che i suoi soldati abbiano contribuito alle retate Parigi nega che i suoi soldati abbiano contribuito alle retate Secondo i quotidiani l'Umanité (comunista) e Liberation (sinistra) 500 para hanno setacciato un quartiere e compiuto arresti - Anche i soldati italiana confermerebbero DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Malgrado le smentite ufficiali, serpeggiano anche in Francia le polemiche sul ruolo e sul comportamento dei reparti della Forza intemazionale nel corso delle retate contro i palestinesi e contro i militanti della sinistra libanese avvenute negli ultimi giorni a Beirut. Ieri il quotidiano del partito comunista L'Humanité, con un vistoso articolo m prima pagina, poneva esplicitamente il problema del ruolo delle forze francesi nella capitale libanese, riferendo i resoconti delle ^agenzie di stampa internazionali e degli inviati dei giornali francesi secondo i quali il ruolo dei para nelle operazioni di rastrellamento era stato «attivo». Secondo quanto riporta L'Humanité, 500 militari francesi avevano isolato martedì il quartiere centrale di Beirut Ovest unitamente ai reparti dell'esercito libanese, assicurando poi la guardia agli sbarramenti e perquisendo le automobili. Con maggiore durezza un altro quotidiano di sinistra, Liberation, ha criticato lo «zc lo» dei soldati francesi, descri i<endo le perquisizioni com-\ piute dai parò e riportando lc\ dichiarazioni attribuite a sol¬ dati italiani, i quali avrebbero riferito che i loro collcghi della Forza internazionale avrebbero compiuto direttamente degli arresti e non si sarebbero opposti alle violenze delle forze libanesi nei confronti dei fermati. La partecipazione, a questi rastrellamenti, conclude seccamente il quotidiano comu¬ nista, «non corrisponde al mandato della Forza multinazionale, ma gli è del tutto contrarlo». E il giornale richiama i militari francesi al ruolo originario della loro missione, cioè la protezione delle popolazioni civili. Le affermazioni della stampa di sinistra sono recisamente smentite dalle fonti gover- native. Il portavoce del ministero degli Esteri ha ribadito ieri che i militari francesi inviati a Beirut «per proteggere le popolazioni civili palestinesi e libanesi, non sono utilizzate, al pari delle forze italiane, in nessuna «azione di polizia». Sia l'ambasciatore di Parigi che il comandante del contingente francese hanno ricevuto, secondo il Quai d'Orsay, .istruzioni definitive e estremamente rigide su questo punto.. Più particolareggiata e decisa è stuta infine la smentita del ministro della Difesa Hernu: «Posso affermare che i nostri soldati non hanno compiuto alcuna perquisizione di case o su individui né hanno proceduto ad alcun arresto, nemmeno come «copertura» dell'esercito libanese. E' vero invece che i nostri genieri effettuano operazioni di sminamento nelle strade, nelle case, sulle auto, che vengono fermate e perquisite alla ricerca di eventuali esplosivi. Il nostro scopo — ha concluso il ministro — é di contribuire alla restaurazione del governo libanese e. in appoggio all'esercito locale, di proteggere le popolazioni civili che vivono a Beirut e nei campi». Paolo Fallano

Persone citate: Hernu, Paolo Fallano

Luoghi citati: Beirut, Francia, Parigi