Ritorna a Capri Ba speculazione

Ritorna a Capri Ba speculazione Dopo dieci anni di tregua Ritorna a Capri Ba speculazione CAPRI — Cento sacchi di rifiuti, il trofeo «al negativo» dell'impresa «Capri polita» compiuta ieri (con fotografi e cineprese al seguito) dai ragazzi capresi della Ijegà dell'ambiente, affiancati da intellettuali ed ecologi amici di Capri (Siciliano, Pratesi, Ilaria Occhini, Spagnoletti, Augias. Magri, Accolti e altri guidati per inusuali dirupi e cale marine da Graziella Lonardi e dallo scrittore La Capria); i cacciatori del circolo caprese, forse anche per farsi perdonare le sparatorie sgradite un po' a tutti, si sono riservati i canaloni più vertiginosi. Una manifestazione simbolica contro il turismo facile e sporcaccione che snatura, inquina e distrugge ciò che di un sito lo attira: il pregio ambientale, la natura ancora intatta, gli antichi monumenti, il paesaggio. «Afa io spero che lo slogan della manifestazione non alluda soltanto alle materiali immondizie», commenta Fulco Pratesi, presidente del WWF, che ha appena deposto il suo sacco nel grosso mucchio al traguardo. «A Capri non c'è soltanto la sporcizia lasciata dai gitanti, ma anche quella della disastrosa speculazione edilizia: con il mai varato progetto di piano regolatore il quale, forse non a caso, dopo dieci anni dà ora mano libera alle costruzioni, le 350 licenze edilizie subito concesse in blocco dal sindaco di Anacapri e il ventilato assurdo "megaporto" che si vuole costruire a Capri distruggendo l'ambiente di Marina Grande, quest'ultima sporcizia mi sembra attualmente la più turpe». In casuale eppur emblematica coincidenza si svolgeva contemporaneamente a Capri, nella storica Certosa, un convegno di tre giorni dal titolo «Quote Capri?» organizzato dal Censis. Qual è dunque 11 destino di questo straordinario microcosmo di roccia e di ancora azzurro mare, mai come oggi indifeso e sul quale sembrano di nuovo profilarsi gli orrori, che parevano esorcizzati, di un'ancora più cieca e assurda speculazione? Anche dopo 11 terzo giorno del convegno, 11 rebus non è stato chiarito, né si è risposto al tema del convegno. Durante le aspre contestazioni avvenute nel corso delle sessioni di pubblico dibattito si è appreso che i quattrocento vani previsti dal piano regolatore di Capri (quello che non è stato approvato dalla Regione e che oggi è decaduto) sono già stati costruiti clandestinamente, per cui l'approvazione, ora invocata da tutti per sbarrare il regime libero attualmente vigente, significherà 11 raddoppio della lava di cemento prevista; che Anacapri, l'altro Comune dell'Isola, rischia la totale distruzione del suo idilliaco ambiente a causa dei nuovi alberghi. Laura Bergagna

Luoghi citati: Anacapri, Capri